16/03/2009 - La crisi economica c'è, «è vero», non si può negare. Ma nell'industria italiana delle macchine, impianti e attrezzature per la produzione, lavorazione e conservazione dei prodotti alimentari resta un «prudente ottimismo». La sfida da affrontare è difficile. Servono «passione, caparbietà, inventiva», ma «sudando, facendo fatica, correndo molto più di prima» sarà possibile riaffermare la leadership a livello internazionale. Ne è convinta Emilia Arosio, presidente di Assofoodtec, l'Associazione cui fanno riferimento cinque comparti industriali di primo piano che saranno protagonisti a Ipack-Ima. I timori non mancano, mentre ogni giorno le dimensioni della crisi sembrano crescere. Però Emilia Arosio invita a non «fasciarsi la testa» prima del tempo. «Non spaventiamoci e soprattutto facciamo girare l'economia». Circa l'export, oltre ai Paesi citati, interessanti prospettive vengono dall'America del Sud. Guardiamo poi con crescente interesse alla Cina.
In questo contesto l'avvio di Ipack-Ima è per le aziende dei comparti interessati «un segnale positivo, che ci suggerisce di guardare avanti, con ottimismo, mettendo in mostra una tecnologia che è all'avanguardia in tutto il mondo. Questa è la fiera che rappresenta la nostra capacità di fare, di innovare, di andare avanti».
Circa le strategie che le aziende devono mettere in atto per superare il difficile momento della crisi economica secondo Emilia Arosio non bisogna «restare fermi», ma continuare a innovare.
All'interno di Assofoodtec è stato creato l'Istituto per la qualità igienica delle tecnologie alimentari, il Tifq, dove vengono studiati i materiali e le tecnologie più idonee per venire a contatto con gli alimenti nel pieno rispetto delle più rigorose norme di igiene. «Vogliamo infatti un prodotto che associ la più alta qualità e la bontà tipica della tradizione alla massima sicurezza. Le nostre macchine devono essere costruite avendo sempre presente questo obiettivo e l'interesse del consumatore».

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