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"Qualità alimentare, un bollino blu per i consumatori "

di Italia Oggi, Cosimo Damiano Coretti / Sicurezza alimentare

09/07/2009 - L'Unione europea e la politica agricola comunitaria (Pac), con la pubblicazione del Libro Bianco sulla sicurezza alimentare nel gennaio 2000, sono entrate nella fase in cui la sicurezza alimentare non comprende solo gli aspetti tecnici e organizzativi ma è parte integrante della politica economica e del governo delle strategie. Il Libro Bianco è un documento programmatico che si propone di garantire, come priorità strategica fondamentale, un elevato livello di sicurezza alimentare. Nel cap. 2, punto 8 si legge: «il principio ispiratore del Libro Bianco è che la politica della sicurezza alimentare debba basarsi su un approccio completo e integrato», tale per cui esso deve riguardare l'intera catena alimentare nelle sue diverse fasi, i soggetti partecipantie tutti i settori interessati. Il Libro Bianco riconosce, in capo ai consumatori il diritto di attendersi informazioni, che vanno rese in modo chiaro e comprensibile, sulla qualità degli alimenti e sui loro ingrediemti, nonché sui rischi che taluni di essi possono presentare per determinate categorie di persone. La principale implicazione di questo approccio è data dal fatto che il problema della sicurezza alimentare è affrontato a livello di sistema e non solo di settore; in questa logica, quindi, e per la prima volta, anche i produttori agricoli sono direttamente responsabili nei confronti dei consumatori. Questa nuova visione ha posto l'accento sulla necessiità di avvicinare il mondo della produziome alimentare a quello dei consumatori, aittraverso l'applicazione di sistemi di garamzia, di comunicazione, di osservazione, dli vigilanza connessi alle tecniche produttive e alla conoscenza del prodotto alimentare. A partire dunque dal Libro Bianco sulla sicurezza alimentare la normativa europea e, coneeguentemente nazionale e regionale, ha subito una continua evoluzione conisentendo agli operatori del settore e a tutto l'indotto, compreso i servizi di consulenza, di uscire da una condotta generalizzata ed entrare in una logica di intervento specifica e razionale, in linea con le esigenze e le richieste del consumatore. In questo amibito la qualità dei controlli ha assunto a garanzia del consumatore (e non solo) una importanza strategica in quanto elemento imprescindibile di valutazione dell'intera filiera produttiva. Le operazioni di controllo perseguono lo scopo di verificare e garantire la conformità dei prodotti alimentari alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, proteggere gli interessi dei consumatori e garantire la correttezza delle transazioni commerciali. Le attività di controllo sono caratterizzate da interventi sistematici che vanno attuati secondo un programma preordinato che definisca natura, modalità e frequenza delle operazioni (ispezioni, prelievo dei campioni, analisi di laboratorio dei campioni prelevati, esame degli strumenti di verifica installati dall'impresa ecc.), in modo tale da garantire il raggiungimento di risultati soddisfacenti a garanzia di tutti gli interpreti, dal produttore al consumatore. Il raggiungimento di tali risultati passa soprattutto dalla competenza/qualità del controllo intesa come conoscenza della specifica filiera produttiva e dei potenziali rischi ad essa connessi. Dunque oggi, e più di ieri, è necessario e prioritano che l'intera categoria si adoperi per garantire una maggiore trasparenza e competenza in termini di controlli (cogenti e volontari) con l'obiettivo di porre le aziende e il consumatore in una condizione di reciproca garanzia. Prioritario dunque è entrare a far parte, con competenza specifica e trasparenza, delle organizzazioni di controllo delle autorità competenti e degli Enti di certificazione quali soggetti rispondenti alle esigenze previste dalle norme cogenti e volontarie (Quadro Normativo di Riferimento). Lo strumento da adottare nell'immediato è rappresentato principalmente da una interazione sinergica di tutta la categoria (Conaf, Federazioni Regionali ed Ordini Provinciali) con le Istituzione e, in particolar modo, con la Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome (e relativi componenti a livello territoriale), con l'Efsa, con l'Uni, con il SINCERT e i singoli Enti di certificazione accreditati dallo stesso. Quadro Normativo di Riferimento Reg. CE 178/2002 Reg. CE 852/2004 Reg. CE 854/2004 Reg. CE 882/2004 Dlgs 193/2007 (attuazione della direttiva 2004/14/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore in cui si definiscono anche le Autorità Competenti per i controlli ufficiali. Dlgs 194/2008 disciplina le modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del regolamento (CE) n. 882/2004. UNI EN ISO 19011:2003 (emessa ad ottobre 2002), linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientale. A supporto di quanto sopra menzionato si è espressa anche la Fao e l'Oms, entrambe espressioni del CodexAlimentarius, che hanno esortato tutti i Paesi a migliorare la vigilanza e a rafforzare i propri sistemi di controllo sulla qualità, sull'igiene e sulla sicurezza del cibo (Summit di Ginevra/Roma del 19 luglio 2007).

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