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"Campi elettromagnetici: come valutare il rischio per i lavoratori sensibili?"
fonte www.puntosicuro.it / Campi elettromagnetici
10/04/2015 -
Pubblichiamo un estratto del documento “ Coordinamento
Tecnico delle Regioni - Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo
I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti
all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - Indicazioni
operative - Revisione 03 approvata il 13/02/2014 – con aggiornamenti
legislativi e normativi al 2013” (formato PDF, 1.17 MB).
Come gestire la valutazione del rischio per portatori di dispositivi
medici o protesi ed altri materiali metallici impiantati?
I lavoratori portatori di
dispositivi medici o protesi impiantate devono essere considerati lavoratori particolarmente
sensibili al rischio, secondo la definizione dell'art.183. La valutazione del
rischio per tali soggetti sarà quindi del tutto peculiare e prescinderà dal
mero rispetto di valori di azione e limiti di esposizione, avvalendosi peraltro
della collaborazione del medico competente, anche sulla base delle informazioni
fornite dal medico o struttura curante o fabbricante sulla natura e caratteristiche del dispositivo (livelli di
immunità, tipologia di malfunzionamento) o protesi. I valori di azione
prescritti dall’attuale Allegato XXXVI del DLgs.81/2008 sono stati infatti fissati al fine di
prevenire gli effetti noti dell’esposizione su soggetti sani.
Il CENELEC ha affrontato il
problema e ha pubblicato i seguenti standard (recepiti dal CEI):
- CEI EN 50527-1 – 2013:
Procedura per la valutazione dell'esposizione ai campi
elettromagnetici dei lavoratori con dispositivi medici impiantabili attivi.
Parte 1: Generalità;
- CEI EN 50527-2-1 – 2013:
Procedura per la valutazione dell'esposizione ai campi elettromagnetici dei
lavoratori con dispositivi medici impiantabili attivi Parte 1: Valutazione specifica
per lavoratori con stimolatore cardiaco (pacemaker).
Scopo di queste norme è quello di
fornire una procedura di valutazione del rischio derivante dall’esposizione ai
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici in un luogo di lavoro per i lavoratori
con uno o più dispositivi medici impiantabili attivi (DMIA). Esse specificano
le modalità di esecuzione di una valutazione generale del rischio e come
determinare se, a seguito di questa, sia necessario effettuare una ulteriore
valutazione più dettagliata.
Come specificato in generale
dalla CEI EN 50527-1, la valutazione del rischio si basa sul presupposto che i
DMIA debbano funzionare senza alcuna influenza fino al superamento dei livelli di
riferimento per la popolazione della 1999/519/CE (con l’eccezione dei campi
magnetici statici) quando i DMIA sono stati impiantati e programmati
conformemente alle buone pratiche mediche.
Tale valutazione del rischio,
pertanto, verifica sia i campi superiori a tali livelli presenti sul luogo di lavoro,
sia i lavoratori con DMIA soggetti a livelli di immunità inferiori a causa di
motivi clinici.
In analogia all’approccio delineato
dalla norma CENELEC EN 50499, vengono identificate (vedi ALLEGATO 4.2) le apparecchiature che si ritiene
producano campi che non superano i livelli diriferimento per la popolazione.
La presenza di apparecchiature
non elencate in ALLEGATO
4.2 o non utilizzate come specificatonelle note dello stesso ALLEGATO,
deve condurre all’ipotesi che i livelli dei campi elettrici, magnetici o
elettromagnetici possano essere troppo elevati per garantire un comportamento
privo di influenze del DMIA. In questo caso deve essere condotta una
valutazione specifica in conformità a quanto specificato nell’Allegato A della
norma CEI EN 50527-1.
Prescrizioni complementari per la
valutazione dell’esposizione relativamente a DMIA particolarisono indicate nelle pertinenti norme
quale ad esempio la CEI EN 50527-2-1, specifica per i portatori di pacemaker.
Allo stato dell'arte,
informazioni utili sui livelli di sicurezza per soggetti portatori di
dispositivimedici o protesi sono reperibili
nelle linee guida ICNIRP sui campi magnetici statici (2009); suldocumento dell' ACGIH
(American Conference of Government Industrial Hygienist) “2013 TLVsand BEIs” in riferimento ai campi
a 50 Hz. Informazione utili sono anche contenute nel rapporto ISTISAN 01/21:
“Immunità elettromagnetica dei pacemaker alle stazioni radio base per telefonia
GSM: distanze di sicurezza sulla base di normative attuali”, basate su un
progetto di norma sviluppato in Germania dal DIN (E DIN VDE 0848-3-1 del 1999).
In particolare, la maggior parte
degli stimolatori cardiaci può presentare disturbi e malfunzionamenti per campi
magnetici statici superiori a 0,5 mT. Vi sono inoltre anche altri sistemi elettronici
di uso crescente, come protesi auricolari elettroniche, pompe per insulina,
protesi attive, che possono risultare suscettibili ad induzioni magnetiche di
pochi millitesla. A partire da campi statici dell’ordine di 3-5 mT possono
inoltre essere indotti spostamenti e torsioni di schegge interne al corpo umano
o impianti ferromagnetici, con conseguente grave rischio per la salute e l’incolumità
del soggetto esposto.
Per quel che riguarda i campi a
frequenza di rete (50 Hz), l'ACGIH raccomanda che i soggetti
portatori di dispositivi attivi
non siano esposti a livelli superiori a 1 kV/m per il campo elettrico, e 100 mT
per il campo magnetico.
ALLEGATO 4.2 - Luoghi di lavoro, apparecchiature conformi
e loro eccezioni ai fini della valutazione del rischio per portatori di
dispositivi medici impiantabili attivi (DMIA) (formato PDF, 32 kB).
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