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"La strategia per promuovere crescita e sicurezza nelle imprese"
fonte www.puntosicuro.it / Responsabilità sociale
07/05/2015 - Spesso i seminari e convegni che si svolgono quotidianamente in
ogni parte d’Italia si soffermano su specifici aspetti della tutela
della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, su problematiche
tecniche, su particolari articoli di legge, dimenticando invece
l’aspetto più generale, non meno importante per l’efficacia della
prevenzione, relativo alla
strategia globale che dovrebbe orientare ogni intervento di prevenzione.
Su questi temi e nell'ambito delle attività del semestre di
Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea, si è tenuto dal 4
al 5 dicembre 2014 a Roma – organizzato dal Ministero del lavoro e
delle politiche sociali e dall'Inail - un seminario dal titolo “
Sostenere crescita e competitività delle imprese promuovendo salute e sicurezza sul lavoro in tempi di crisi”.
Un seminario che ha stimolato il dibattito sulle strategie più
efficaci in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sul coordinamento
con istituzioni europee, organizzazioni internazionali e partner
sociali. E ha sottolineato come il contrasto all'incidenza degli
infortuni e delle malattie professionali sia un elemento determinante nella politica economica dei diversi Paesi.
Ci soffermiamo oggi su un
intervento che si è tenuto nel workshop 3 (“Percorsi di efficienza per
promuovere la salute e la sicurezza sul lavoro”) e che ha riguardato il “
Caso di studio nazionale-Italia”, a
cura di Fabrizio Benedetti (Coordinatore Settore Prevenzione e Normazione,
Consulenza Tecnica Accertamento Rischi Professionali e Prevenzione, INAIL).
Nell’intervento si è sottolineato
il trend di diminuzione degli infortuni nel nostro paese - nelle slide è mostrato
un trend di diminuzione dal 2009 al 2013 del 21% circa (del 24% con riferimento
agli infortuni mortali) – ma si ricorda che “l’andamento positivo dei dati non
può lasciare soddisfatti e la tendenza alla riduzione deve essere stabilizzata
e, soprattutto, rafforzata”. Anche perché le malattie professionali “appaiono
in espansione con tipologie diverse ed in continua e progressiva evoluzione” (+
47% 2009/2013).
Il relatore presenta poi il
lavoro che l’Inail svolge - sinergico con gli organi legislativi e
regolamentari – per mostrare come “
maggior
sicurezza sul lavoro significa ridurre gli infortuni e le malattie
professionali ma anche aumentare la competitività delle imprese”. Sono
state attuate strategie complessive per il miglioramento di attrezzature,
impianti, strutture produttive e per l’adozione di un approccio
gestionale ed organizzativo della salute e sicurezza sul lavoro
integrandola nella gestione complessiva delle aziende.
In particolare uno studio
pubblicato dall’INAIL e dal Centro Europeo di Ricerche nel 2001 “ha mostrato,
per i comparti industria e servizi, una relazione, abbastanza evidente fino
alla metà degli anni ’80, tra la crescita del tasso di innovazione tecnologica
e la riduzione degli indici di frequenza degli infortuni che negli anni
successivi diventa meno evidente, portando a considerare che
l’innovazione tecnologica, da sola, non
appare più un elemento sufficiente per ridurre in modo deciso le frequenze di
infortunio”.
E per portare gli indici
infortunistici a valori inferiori “si è ritenuto utile introdurre strategie
focalizzate sulla parte ‘biologica’ delle organizzazioni, cioè quella afferente
alla componente umana e alle sue relazioni, alla struttura organizzativa che le
governa, alla gestione del capitale umano, in termini di sviluppo di competenze
e capacità, attraverso la partecipazione ed al coinvolgimento delle strutture e
funzioni aziendali verso i modelli e le scelte definiti dai vertici dell’organizzazione
stessa”.
Proprio sull’
approccio gestionale si fonda la direttiva comunitaria 89/391 che
“abbandona l’approccio esclusivo alla prevenzione e protezione oggettiva, su
base tecnica e tecnologica legata al ‘
command
and control’, e impone alle organizzazioni pubbliche e private di
organizzarsi e gestirsi assegnando responsabilità e ruoli al datore di lavoro
ed ai dirigenti, così come a preposti (capi squadra, capi reparto, capi turno,
ecc.) e lavoratori, ciascuno secondo le proprie attribuzioni, competenze e
capacità da sviluppare ed accrescere attraverso la partecipazione, la
formazione, l’addestramento”.
Se dunque lo sviluppo tecnico e
tecnologico resta comunque importante e fondamentale – “sostenuto e rafforzato
anche attraverso l’attività di ricerca e di verifica sul mantenimento in
efficienza di macchine ed impianti” - si ritiene opportuno “che sia affiancata
l’introduzione di modelli
organizzativi e gestionali, di sistemi di gestione della sicurezza, in
grado di connettere gli investimenti in impianti, macchine e strutture più
moderni in un quadro di obiettivi e risultati condivisi tra management e
lavoratori. Studi effettuati dall’INAIL confermano la bontà di queste ipotesi
evidenziando la forte riduzione nella frequenza e gravità degli infortuni nelle
aziende che hanno adottato sistemi
di gestione della salute e sicurezza sul lavoro”.
Inoltre per facilitare gli
adempimenti per le PMI si lavora alla “definizione di metodi e procedure
semplificate e standardizzate sia per la valutazione dei rischi, anche seguendo
gli input comunitari con l’importazione del modello
OIRA, sia per l’adozione di modelli organizzativi e gestionali comunque
coerenti con gli standard gestionali più diffusi nel nostro Paese come le OHSAS
18001 o le Linee Guida SGSL pubblicate da UNI nel 2001. Attualmente si sta
anche lavorando in ambito ISO alla norma internazionale 45001 sui sistemi di gestione
della salute e sicurezza sul lavoro”.
In ogni caso rimane necessario
sostenere “l’innovazione tecnica e tecnologica utile a introdurre nel sistema
produttivo macchine e impianti più moderni e, quindi, in termini oggettivi, più
sicuri. Gli interventi sono particolarmente attenti alla eliminazione delle
fonti di pericolo. Sintomatico di questo approccio è il sostegno alla
eliminazione dei manufatti in amianto da strutture ed impianti produttivi o
alla sostituzione di macchine obsolete con altre nuove conformi alle direttive
comunitarie che le riguardano”.
Infine si conclude sottolineando
che il quadro di interventi deve “evolvere per spingere il sistema, imprese,
lavoratori e istituzioni, ancora troppo ancorato alla cultura dell’adempimento
e della conformità, verso
la cultura dei
risultati di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro”.
Per concludere questa breve
presentazione del seminario riprendiamo alcune indicazioni contenute
nell’intervento “
Sostenere le imprese e
ridurre gli oneri amministrativi mantenendo gli standard di tutela: efficacia
delle misure e potenziamento della funzione di vigilanza”, a cura del Dott.
Luciano Marchiori (Coordinamento tecnico interregionale PISLL - Commissione
Salute, Regione Veneto). Indicazioni che mostrano l’importanza, nelle strategie
di prevenzione, anche della
vigilanza.
Ad esempio una ricerca
cofinanziata dal Ministero della Salute e dalla Regione Veneto mostra come
“nelle aziende ove vengono svolte dalla ASL indagini a seguito di infortunio
grave, negli anni seguenti vi è un calo degli infortuni in azienda del 20%
rispetto al gruppo di controllo”.
E lo stesso Progetto
INSULA dell’Inail – presentato più volte sul nostro giornale – rileva come
“il 44% dei datori di lavoro ritiene che l’ispezione del lavoro sia stata un
momento costruttivo, il 37% di routine, l’11% repressiva, il 7,5% fonte di
problemi economici”. E mostrano come sia condivisa la necessità di una
semplificazione normativa, soprattutto per le microimprese.
“ Caso di studio nazionale-Italia”, workshop 3 “Percorsi di
efficienza per promuovere la salute e la sicurezza sul lavoro” a cura di
Fabrizio Benedetti (Coordinatore Settore Prevenzione e Normazione, Consulenza
Tecnica Accertamento Rischi Professionali e Prevenzione, INAIL), intervento al
seminario “Sostenere crescita e competitività delle imprese promuovendo salute
e sicurezza sul lavoro in tempi di crisi” (formato ZIP, 1.2 MB).
“ Sostenere le imprese e ridurre gli oneri amministrativi
mantenendo gli standard di tutela: efficacia delle misure e potenziamento della
funzione di vigilanza”, Workshop 1, a cura del Dott. Luciano Marchiori
(Coordinamento tecnico interregionale PISLL - Commissione Salute, Regione
Veneto), intervento al seminario “Sostenere crescita e competitività delle
imprese promuovendo salute e sicurezza sul lavoro in tempi di crisi” (formato
PPT, 3.26 MB).
RTM
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