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"Agenti cancerogeni e mutageni: online l'opuscolo Contarp INAIL "

fonte www.insic.it / Rischio Chimico

09/06/2015 - L'opera offre una panoramica su classificazione ed etichettatura di cancerogenicità e mutagenicità secondo la normativa vigente - aggiornata al Regolamento UE n.1272/2008 (CLP) - e sui meccanismi di cancerogenesi e mutagenesi.
Nell'opuscolo si descrivono le principali misure da intraprendere per il controllo dell'esposizione degli addetti. Presenti anche una serie di Schede di facile consultazione, dedicate ai principali agenti cancerogeni e/o mutageni in ambito lavorativo, compresi i chemioterapici antiblastici, indi sono riportate le procedure basilari per lavorare in sicurezza.
Nelle due appendici finali si riassumono i riferimenti normativi e si riportano anche gli enti nazionali e internazionali che si occupano di classificazione di cancerogenicità.

Si legge nel Documento, che sono più di 400 gli agenti potenzialmente cancerogeni per l'uomo identificati dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). In Europa stime documentate degli esposti ad agenti cancerogeni per motivi professionali sono state prodotte dal sistema CAREX (CARcinogen EXposure), creato da un gruppo internazionale di esperti.
Gli agenti cancerogeni e mutageni sono in grado di provocare alterazioni genetiche e/o neoplasie nei soggetti esposti. Sostanze o preparati cancerogeni e/o mutageni sono presenti in diversi settori: li si può trovare come materie prime (es. agricoltura, industria petrolchimica e farmaceutica, trattamenti galvanici, laboratori di ricerca), o come sottoprodotti derivati da alcune attività (es. saldatura degli acciai inox, asfaltatura stradale, produzione della gomma).
Nei Paesi industrializzati, circa il 4% di tutti i decessi per tumore è riconducibile ad un'esposizione professionale; in Italia, quindi, circa 6.400 decessi/anno per patologia tumorale sono attribuibili all'esposizione a cancerogeni presenti nell'attività lavorativa; tale percentuale è variabile a seconda del settore economico e della sede anatomica della neoplasia, si riporta nell'Opuscolo.

Quanto alle possibili misure di prevenzione, nel caso degli agenti cancerogeni e/o mutageni, la più importante misura di prevenzione dell'esposizione sarebbe la sostituzione di tali agenti (sostanze o preparati) con altri non pericolosi per la salute o meno pericolosi nelle condizioni di utilizzo. Alcuni esempi di prodotti sostitutivi:
• Glutaraldeide o Acido peracetico per sterilizzare i presidi medico-chirurgici, al posto dell'Ossido di etilene;
• Vernice a base di pigmenti azoici invece di una contenente Cromati (di piombo o di zinco).

Oltre agli agenti chimici, si potrebbero anche sostituire i procedimenti lavorativi, ad esempio quelli elencati nell'Allegato XLII del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Se la sostituzione non è possibile, il Datore di Lavoro, secondom l'Opuscolo deve applicare: "(...)misure tecniche, organizzative o procedurali volte a ridurre al minimo il numero di lavoratori esposti e a ridurre a valori più bassi possibile la durata e l'intensità dell'esposizione di tali lavoratori (...).
Il Documento INAIL suggerisce anche alcune misure tecniche, organizzative o procedurali, fra le quali l'Adozione di sistemi di lavorazione "a ciclo chiuso", caratterizzati da: assenza di scambio di materiale con l'ambiente circostante, controllo a distanza da parte degli addetti e reintroduzione diretta degli scarti nel ciclo lavorativo. E anche l'impiego di quantitativi di agenti cancerogeni e/o mutageni non superiori alle necessità produttive, evitandone l'accumulo sul luogo di lavoro

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