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"Infezioni Alimentari -30%: più sicurezza sulle tavole toscane"

fonte viaroma100.net / Sicurezza alimentare

29/05/2007 - GROSSETO - Dal 1997 al 2006 le malattie legate alle infezioni alimentari nella nostra regione sono diminuite del 31.2%, con una riduzione del 18% delle relative spese di ospedalizzazione.
E' questo uno dei dati più significativi emersi nel corso della quinta Conferenza regionale dei servizi veterinari, che si è svolta presso il Centro congressi Fattoria La Principina di Grosseto.
 

Lo ha fornito intervenendo a conclusione dei lavori l'assessore regionale per il diritto alla salute.
Per i cittadini toscani questo è un messaggio di fiducia e di sicurezza, la dimostrazione, secondo l'assessore, che i servizi veterinari regionali funzionano e contribuiscono concretamente a tutelare la salute della comunità.

La Conferenza ha percorso due strade parallele, da una parte una verifica sulle attività svolte nell'ambito del Piano sanitario in vigore, dall'altra l'avvio della discussione sul Piano sanitario regionale 2008-2010.

Sulla scorta del progetto speciale 'Sicurezza alimentare' del PSR si è strutturato in Toscana un vero e proprio sistema di governo istituzionale in questo settore, con la costituzione del 'Comitato regionale per la sicurezza alimentare e la nutrizione' e l'avvio di tre tavoli di lavoro: per lo snellimento burocratico, per la costruzione di un sistema di comunicazione e informazione a cittadini, allevatori e imprese in caso di emergenza sanitaria, per la formazione in favore degli allevatori e delle imprese. Contemporaneamente è stata potenziata la rete dei laboratori degli Istituti zooprofilattici, in particolare quelli di ittiopatologia di Pisa, quello chimico di Firenze e quello di Grosseto, che proprio oggi ha inaugurato in città la nuova sede.
Il solo distretto rurale grossetano ha beneficiato nel triennio di 3 milioni di euro di investimenti.

Il "sistema di allerta" regionale, così potenziato, permette di intercettare, in un sistema globalizzato, gli alimenti a rischio prima che vengano immessi sul mercato. Importante in questo ambito le relazioni stabilite ad esempio con il colosso cinese.
Nel corso di un recente seminario che si è svolto nella provincia di Guanxi le autorità di questo paese hanno riconosciuto il sistema dei controlli toscano come un modello da osservare e con il quale attivare specifiche collaborazioni.

Quest'anno la giunta regionale ha definito con specifiche delibere i piani dei controlli su tutta la filiera degli alimenti di origine animale, dal latte alla carne fresca alle carni trasformate, al miele, alle uova, ai prodotti della pesca.

Secondo il principio della sicurezza "dal campo alla tavola" vengono passati al setaccio innanzitutto i prodotti agricoli che, freschi o trasformati, costituiscono alimenti per gli animali, per verificare che non contengano sostanze pericolose o proibite (anabolizzanti, farmaci e altri additivi non consentiti, proteine che possono esporre gli animali al rischio Bse, la temibile Encefalopatia spongiforme bovina, diossine, Ogm).

Controlli specifici vengono realizzati negli allevamenti per prevenire e contrastare eventuali trattamenti illeciti. Seguono i controlli nei macelli e nelle industrie di trasformazione ed infine quelli effettuati nella fase della commercializzazione. Si tratta di esami batteriologici, virologici e chimici a volte di particolare impegno analitico, come nel caso della ricerca dei metalli pesanti o dei contaminanti ambientali, che vedono impegnati i Servizi veterinari delle 12 Aziende sanitarie regionali e le sezioni toscane dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale.

Il prossimo Piano sanitario 2008-2010, ha detto tra l'altro l'assessore regionale, guarderà ancora di più al mondo al mondo dei produttori e dei consumatori, al mondo scientifico per ampliare, anche in collaborazione con la facoltà di Medicina veterinaria di Pisa, le attività nel campo della ricerca e dell'innovazione, mentre si pensa alla creazione di centri di eccellenza territoriali.

Un'altra iniziativa in progetto riguarda l'educazione alla salute e agli stili di vita corretti, con l'introduzione nelle scuole materne ed elementari di alimenti a "km 0", ossia prodotti in loco da "filiere corte".

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