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"I rischi di sovraccarico nella fabbricazione di suole in gomma"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Movimentazione dei Carichi
31/08/2015 - Il nostro giornale aveva già evidenziato in passato come anche nelle attività di fabbricazione calzature si annidasse un
rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori in grado di avere conseguenze sulle patologie muscoloscheletriche dei lavoratori.
Per continuare a parlarne, con particolare riferimento ai rischi
nella lavorazione delle suole di gomma, possiamo fare riferimento alle
schede pubblicate nel secondo volume Inail della monografia dal titolo “
Schede
di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei
comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”.
Ricordiamo che se le schede del documento Inail rappresentano uno
strumento consultabile ai fini della redazione della valutazione dei
rischi secondo le procedure standardizzate, di cui al Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012,
tuttavia i risultati valutativi stimati “sono riferibili alle
specifiche caratteristiche (lay-out, macchinari/attrezzature utilizzate,
organizzazione del lavoro, ciclo di lavoro, ecc.) descritte per ciascun
compito; ne consegue che, per un corretto utilizzo dei dati illustrati
nelle schede, sarà necessario tener conto delle specificità di ogni
singola realtà lavorativa”.
Ci soffermiamo in particolare su
quattro diverse lavorazioni per la
fabbricazione
di parti in gomma per calzature: la tranciatura della para e la cardatura,
fresatura e spazzolatura delle suole in para.
Scheda 27 - Fabbricazione di suole di gomma e altre parti in gomma per
calzature - Tranciatura para
La scheda indica che in questa
attività un addetto, nell’ambito di un suolificio, “opera il taglio della para
(gomma elastica) a partire da pannelli, per la realizzazione di suole per
calzature”.
L’operatore “fa uso di macchina
tranciatrice composta da un piano di lavorazione, su cui viene appoggiato il
pannello di para (gomma elastica) con sopra la fustella e da un piano che
esercita la pressione, il quale preme sulla fustella, garantendo il taglio
netto della para”.
In particolare l’operatore è
responsabile del:
- “prelevamento di un singolo
pannello di para da un pallet collocato lateralmente alla postazione di taglio;
- posizionamento del pannello sul
piano di lavoro della macchina tranciatrice;
- posizionamento di fustella
metallica sul pannello di para (fustelle disponibili in dimensioni e forme
differenti in base alle esigenze lavorative);
- azionamento della trancia con
successivo taglio della para;
- recupero del taglio ottenuto al
fine di riporlo in un contenitore adiacente;
- riposizionamento della
fustella, con nuovo azionamento della trancia per operare un ulteriore taglio
(tale azione viene effettuata fino all’esaurimento del foglio di para);
- terminato il taglio,
eliminazione dei residui di para rimasti sul piano di lavorazione (aiutandosi
con la fustella)”.
In questa attività, anche con
riferimento agli impatti ripetuti con l’arto dx, che usa la fustella come
martello per tagliare ed eliminare i residui di para, si ha un
rischio elevato per l’arto dx da 8h di
lavoro in poi (e medio da 4h di lavoro) e un
rischio medio per l’arto sin da 6h di lavoro.
Riguardo alla
prevenzione “è opportuno garantire una
idonea progettazione della postazione di lavoro, con spazi sufficientemente
ampi ed il corretto posizionamento delle attrezzature adoperate (banchi,
pallet, tranciatrice, ecc.). Utile in tal senso, ridurre l’altezza del piano di
taglio”. E dal momento che “difficilmente possono essere ipotizzate modifiche
significative dei valori di produttività (ad esempio riducendo le velocità di
lavoro) e delle modalità operative (incremento del personale adibito al
compito), è indispensabile programmare:
- idonei tempi di pausa e
recupero;
- la rotazione giornaliera del
personale adibito alla tranciatura, su postazioni di lavoro meno inficianti per
il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”.
Scheda 28 - Fabbricazione di suole di gomma e altre parti in gomma per
calzature - Cardatura suole in para
Nell’ambito di un suolificio
l’operatore addetto alla cardatura delle suole in para per calzature (la
cardatura consiste nell’abrasione della superficie al fine di favorire
l’incollaggio), è “responsabile dell’inserimento delle suole nell’apposito
macchinario” (con funzionamento paragonabile ad una smerigliatrice)
e “del successivo recupero delle stesse”.
In questa attività l’arto sx
porta a termine un numero molto limitato di movimenti ed infatti per l’arto sin
si ha un
rischio accettabile, mentre si ha un
rischio medio per l’arto dx dalle 6h di
lavoro in poi.
Riguardo alla
prevenzione è bene garantire una idonea
progettazione della postazione di lavoro e programmare idonei tempi di pausa e
recupero e la rotazione giornaliera del personale adibito alla cardatura, su
postazioni di lavoro meno inficianti per il sovraccarico biomeccanico degli
arti superiori. Con un’adibizione giornaliera inferiore a 4 ore, “il rischio a
carico dell’arto dx potrebbe essere anche di entità molto lieve”.
Scheda 29 - Fabbricazione di suole di gomma e altre parti in gomma per
calzature - Fresatura suole in para
In questo caso, attraverso l’uso
di macchina fresatrice, l’operatore
addetto alla fresatura laterale delle suole in para per calzature, “procede al fissaggio
di ciascuna suola nella fresatrice, aziona il macchinario e successivamente
recupera le suole lavorate”.
In particolare la fresatura delle
suole in para prevede:
- “il prelevamento di ciascuna
suola in para da un contenitore collocato lateralmente alla postazione di
fresatura;
- il fissaggio della suola sulla
fresatrice;
- la fresatura della suola;
- il recupero della suola
lavorata al fine di riporla in un contenitore adiacente”.
Nel ciclo di lavorazione
osservato il braccio dx è mantenuto senza appoggio ad altezza spalle per oltre
la metà del tempo di ciclo e si ha un
rischio
elevato per l’arto dx già da 6h di lavoro in poi (medio da 4h) e un
rischio accettabile per l’arto sin.
Per la prevenzione valgono i
suggerimenti già presentati per le altre lavorazioni. In questo caso con
un’adibizione giornaliera alla attività di fresatura delle suole inferiore a 4
ore, il rischio a carico dell’arto dx potrebbe essere anche di entità molto
lieve.
Scheda 30 - Fabbricazione di suole di gomma e altre parti in gomma per
calzature - Spazzolatura suole in para
Infine ci soffermiamo
all’attività di spazzolatura delle suole in para per calzature, che, come
vedremo, riserva rischi
di sovraccarico maggiori rispetto alle altre attività considerate.
Nell’attività di spazzolatura
delle suole in para, in cui si utilizza una macchina spazzolatrice, è previsto:
- “il prelevamento di ciascuna
suola in para da un contenitore collocato lateralmente alla postazione di spazzolatura;
- la spazzolatura e successivo
sbattimento della suola;
- il deposito della suola
lavorata in un contenitore adiacente”.
In questa attività si effettuano con
entrambi gli arti movimenti molto rapidi e costanti, inoltre i polsi dx e sx sono
spesso in postura
incongrua e l’arto dx opera impatti ripetuti al termine della spazzolatura.
Il risultato è che si ha un
rischio
elevato per l’arto dx da 6h di lavoro in poi (e medio da 4h di lavoro) e un
rischio medio per l’arto sin da 4h
di lavoro.
Anche in questo caso valgono i
suggerimenti già presentati per la prevenzione. E con “un’adibizione
giornaliera alla suddetta attività inferiore a 4 ore, il rischio a carico di
entrambi gli arti potrebbe essere anche di entità lieve/molto lieve”.
Contarp Inail, “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti
superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e
dell’agricoltura”, volume II, edizione 2014, pubblicazione realizzata da
Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) di Direzione
Regionale Marche, Direzione Regionale Friuli Venezia Giulia, Direzione
Regionale Liguria, Direzione Regionale Toscana, Direzione Regionale Umbria;
Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi, Raffaella Compagnoni, Laura De Filippo,
Maria Angela Gogliettino, Elena Guerrera, Marina Mameli, Eleonora Mastrominico,
Daniela Sarto con la collaborazione di Silvia Mochi (formato PDF, 2.07 MB).
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schede di valutazione del rischio lavorativo”.
RTM
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