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"Imparare dagli errori: le piattaforme mobili e le cadute dall’alto"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
28/04/2016 - Continua il viaggio di PuntoSicuro attorno alla sicurezza, ai rischi e alla prevenzione, nell’utilizzo delle
piattaforme di lavoro mobile elevabile (PLE),
mezzi mobili per l’accesso aereo di persone che devono eseguire
lavori in quota e che sono specificamente progettati per consentire un
veloce posizionamento dei lavoratori alla quota raggiungibile dalla
macchina scelta.
Il viaggio, attraverso lo sguardo analitico di “ Imparare dagli errori”, la rubrica dedicata al racconto e all’analisi degli infortuni lavorativi, si è soffermato in un precedente articolo sul malfunzionamento dell’attrezzatura e sugli obblighi in caso di nolo.
Ci soffermiamo oggi sui rischi correlati a comportamenti e
procedure errate nell’uso di queste attrezzature di lavoro o nell’uso
delle attrezzature vicine e interferenti con l’attività della
piattaforma.
Le dinamiche infortunistiche che presentiamo sono tratte dall’archivio di
INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al dal sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso riguarda l’attività su una piattaforma all’interno di un
capannone.
Un lavoratore sta operando con il
collega su una piattaforma sollevante all'interno del capannone ad un'altezza
di 6 metri circa.
Nel frattempo un operatore della
ditta appaltante sta movimentando un trasformatore attraverso l’uso di un
carroponte. E dovendo osservare il carico non si avvede della presenza
dell'autocestello.
Lo urta con il carroponte:
l'autocestello si ribalta e proietta i due lavoratori a terra.
Il lavoratore muore sul colpo,
mentre il collega si frattura il ginocchio a causa dell’urto con una macchina
operatrice.
Questi i
fattori causali rilevati dalla scheda:
- un addetto movimenta un
carroponte senza avvedersi dell'autocestello;
- presenza di carroponte in movimento.
Nel
secondo caso l’incidente avviene durante i lavori per la
rimozione della copertura in eternit di
un capannone industriale.
Sono in corso di esecuzione i lavori
per la rimozione della copertura.
L'altezza del tetto è di circa 6
metri.
Un lavoratore, assieme ad un
compagno di lavoro, deve rimuovere i perni di blocco delle lamiere in eternit
dall'interno del capannone con l'utilizzo di una piattaforma elevatrice.
Le lastre una volta rimosse
vengono depositate sulla piattaforma.
L'infortunato, privo di qualsiasi
protezione, ad un certo punto, per velocizzare il lavoro, sale sul tetto e, perdendo
l'equilibrio, scivola sulle lamiere che cedono per il peso e determinano la
caduta del lavoratore al suolo.
I
fattori causali rilevati dalla scheda:
- un lavoratore per velocizzare
il lavoro saliva sul tetto;
- mancanza di dispositivi
anticaduta;
- l’infortunato perde l'equilibrio
e scivola sulle lamiere.
La prevenzione
Rimandando alla lettura di altri
articoli di PuntoSicuro sulla prevenzione correlata alle interferenze tra
macchine operatrici o alla mancanza di dispositivi anticaduta, ci soffermiamo
oggi sulle
modalità di utilizzo in
sicurezza delle piattaforme di lavoro mobili elevabili.
E lo facciamo sfogliando la pubblicazione,
realizzata da Inail Direzione regionale per le Marche, con la
collaborazione di IPAF ( International
Powered Access Federation), dal titolo “ PLE
nei cantieri. L’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato nei cantieri
temporanei o mobili”.
Nel capitolo dedicato alle “
modalità
d’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato”, si
ricorda che “sulle piattaforme
di lavoro mobili elevabili a braccio il rischio di caduta dal cestello
riguarda in particolar modo il
rischio di espulsione” (urto da
parte di altro veicolo, movimento repentino ed imprevisto del braccio dovuto a
cedimento parziale degli stabilizzatori, guasto dell’impianto idraulico con
intervento di valvola di blocco, ...). E il rischio di caduta “si può presentare
anche in presenza di guasto meccanico o idraulico del sistema di sostegno e/o
regolazione dell’inclinazione del cestello”.
Malgrado il fatto che “nel caso
di utilizzo di piattaforme
di lavoro mobili elevabili a colonna con stabilizzatori” normalmente non vi
sia il rischio di caduta, tuttavia nell’allegato VI del D.Lgs. 81/2008 (punto
4.1) è scritto:
sui ponti sviluppabili e simili gli operai devono fare uso di idonea
cintura. Infatti al di là della stabilità del mezzo, “la navicella
potrebbe urtare accidentalmente ostacoli e provocare la fuoriuscita
dell’operatore dal suo interno o lo stesso operatore potrebbe sporgersi al di
fuori della stessa navicella sino alla perdita di equilibrio”.
Dunque è “
obbligatorio
indossare su tutte le piattaforme di lavoro mobili elevabili, che la
legislazione italiana definisce ‘ponti sviluppabili’, idoneo sistema di
protezione dalle cadute. In realtà il sistema deve essere tale
da impedire del tutto la caduta dall’alto, cioè deve utilizzare cordini di
posizionamento o di trattenuta”.
L’utilizzo della PLE richiede poi
l’utilizzo “anche dei seguenti DPI: elmetto
di protezione per l’industria EN 397 dotato di sottogola; calzature per uso
professionale EN 346 e guanti di protezione EN 388. Altri dispositivi di
protezione individuale possono essere necessari a seconda delle lavorazioni
eseguite o dell’ambiente di lavoro, ad esempio guanti, occhiali, otoprotettori
etc”.
Questo è invece un breve elenco
non esaustivo delle
procedure operative di utilizzo delle PLE:
- “delimitare e segnalare l’area
di lavoro della macchina con barriere, nastro bianco/rosso, coni stradali e
idonea segnaletica;
- assicurarsi che il cancelletto
di accesso in piattaforma sia chiuso;
- rimanere all’interno della
piattaforma in posizione stabile;
- non salire sui parapetti o sul
corrente intermedio, non scavalcare i parapetti;
- non utilizzare scale, ponti su
ruote (trabattelli), sgabelli od altri dispositivi per aumentare l’altezza di
lavoro;
- indossare una imbracatura e
assicurarla tramite cordino al punto di vincolo previsto dal costruttore di
lunghezza tale da impedire la caduta dalla navicella;
- non legare la piattaforma o la
struttura di sollevamento a strutture adiacenti;
- non superare il numero di
persone e la portata massima ammessa in piattaforma (persone attrezzi e
materiali). Il carico deve essere equamente distribuito in piattaforma;
- non superare la forza manuale
massima ammessa dal fabbricante;
- non trasportare carichi di
dimensioni maggiori della piattaforma;
- non spostare la macchina con
piattaforma sollevata ( a meno che questo non sia previsto dal fabbricante);
- non utilizzare su pendenze o
rampe eccedenti quelli per cui la PLE è progettata dal fabbricante;
- mantenere adeguata distanza
dagli ostacoli soprastanti;
- rispettare la distanza minima di
sicurezza dalle linee
aeree in tensione;
- segnalare al datore di lavoro o
al preposto qualsiasi problema relativo alla sicurezza o malfunzionamento della
macchina;
- impedire che funi, cavi
elettrici e tubi ecc. possano impigliarsi nella PLE;
- non manomettere o disattivare i
dispositivi di sicurezza;
- non utilizzare la PLE come una
gru, se non specificamente approvato dal fabbricante”.
Infine riguardo allo spostamento
delle PLE,
prima e durante lo spostamento l’operatore deve:
- “attenersi ai requisiti del
fabbricante per lo spostamento;
- mantenere una chiara visuale
della superficie di supporto e del percorso di spostamento;
- assicurare che le persone
nell’area del cantiere di lavoro siano a conoscenza del movimento della PLE
come richiesto per proteggere dal rischio di lesioni personali;
- mantenere una distanza di
sicurezza da ostacoli, detriti, dislivelli, buche, depressioni, rampe e altri
pericoli per garantire uno spostamento sicuro;
- mantenere una distanza di
sicurezza dagli ostacoli soprastanti;
- limitare la velocità di
spostamento in base alle condizioni, comprese le condizioni della superficie di
supporto, la congestione, la visibilità, la pendenza, la posizione delle
persone ed altri fattori;
- non procedere in posizioni
elevate se non consentito dal fabbricante”.
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le
schede numero
415 e
883 (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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