Logo di PrevenzioneSicurezza.com
Giovedì, 21 Novembre 2024
News

"Imparare dagli errori: le piattaforme mobili e le cadute dall’alto"

fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro

28/04/2016 - Continua il viaggio di PuntoSicuro attorno alla sicurezza, ai rischi e alla prevenzione, nell’utilizzo delle  piattaforme di lavoro mobile elevabile (PLE), mezzi  mobili per l’accesso aereo  di persone che devono eseguire lavori in  quota e che sono specificamente progettati per consentire un veloce posizionamento dei lavoratori alla quota raggiungibile  dalla macchina scelta.
 
Il viaggio, attraverso lo sguardo analitico di “ Imparare dagli errori”, la rubrica dedicata al racconto e all’analisi degli infortuni lavorativi, si è soffermato in un precedente articolo sul  malfunzionamento dell’attrezzatura e sugli obblighi in caso di nolo.
 
Ci soffermiamo oggi sui rischi correlati a comportamenti e procedure errate nell’uso di queste attrezzature di lavoro o nell’uso delle attrezzature vicine e interferenti con l’attività della piattaforma.
 
Le dinamiche infortunistiche che presentiamo sono tratte dall’archivio di  INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al dal  sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.

I casi
Il primo caso riguarda l’attività su una piattaforma all’interno di un capannone.
Un lavoratore sta operando con il collega su una piattaforma sollevante all'interno del capannone ad un'altezza di 6 metri circa.
Nel frattempo un operatore della ditta appaltante sta movimentando un trasformatore attraverso l’uso di un carroponte. E dovendo osservare il carico non si avvede della presenza dell'autocestello.
Lo urta con il carroponte: l'autocestello si ribalta e proietta i due lavoratori a terra.
Il lavoratore muore sul colpo, mentre il collega si frattura il ginocchio a causa dell’urto con una macchina operatrice.
Questi i fattori causali rilevati dalla scheda:
- un addetto movimenta un carroponte senza avvedersi dell'autocestello;
- presenza di carroponte in movimento.
 
Nel secondo caso l’incidente avviene durante i lavori per la rimozione della copertura in eternit di un capannone industriale.
Sono in corso di esecuzione i lavori per la rimozione della copertura.
L'altezza del tetto è di circa 6 metri.
Un lavoratore, assieme ad un compagno di lavoro, deve rimuovere i perni di blocco delle lamiere in eternit dall'interno del capannone con l'utilizzo di una piattaforma elevatrice.
Le lastre una volta rimosse vengono depositate sulla piattaforma.
L'infortunato, privo di qualsiasi protezione, ad un certo punto, per velocizzare il lavoro, sale sul tetto e, perdendo l'equilibrio, scivola sulle lamiere che cedono per il peso e determinano la caduta del lavoratore al suolo.
I fattori causali rilevati dalla scheda:
- un lavoratore per velocizzare il lavoro saliva sul tetto;
- mancanza di dispositivi anticaduta;
- l’infortunato perde l'equilibrio e scivola sulle lamiere.
 
La prevenzione
Rimandando alla lettura di altri articoli di PuntoSicuro sulla prevenzione correlata alle interferenze tra macchine operatrici o alla mancanza di dispositivi anticaduta, ci soffermiamo oggi sulle modalità di utilizzo in sicurezza delle piattaforme di lavoro mobili elevabili.
 
 
Nel capitolo dedicato alle “ modalità d’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato”, si ricorda che “sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili a braccio il rischio di caduta dal cestello riguarda in particolar modo il rischio di espulsione” (urto da parte di altro veicolo, movimento repentino ed imprevisto del braccio dovuto a cedimento parziale degli stabilizzatori, guasto dell’impianto idraulico con intervento di valvola di blocco, ...). E il rischio di caduta “si può presentare anche in presenza di guasto meccanico o idraulico del sistema di sostegno e/o regolazione dell’inclinazione del cestello”.
Malgrado il fatto che “nel caso di utilizzo di piattaforme di lavoro mobili elevabili a colonna con stabilizzatori” normalmente non vi sia il rischio di caduta, tuttavia nell’allegato VI del D.Lgs. 81/2008 (punto 4.1) è scritto: sui ponti sviluppabili e simili gli operai devono fare uso di idonea cintura. Infatti al di là della stabilità del mezzo, “la navicella potrebbe urtare accidentalmente ostacoli e provocare la fuoriuscita dell’operatore dal suo interno o lo stesso operatore potrebbe sporgersi al di fuori della stessa navicella sino alla perdita di equilibrio”.
Dunque è “ obbligatorio indossare su tutte le piattaforme di lavoro mobili elevabili, che la legislazione italiana definisce ‘ponti sviluppabili’, idoneo sistema di protezione dalle cadute. In realtà il sistema deve essere tale da impedire del tutto la caduta dall’alto, cioè deve utilizzare cordini di posizionamento o di trattenuta”.
L’utilizzo della PLE richiede poi l’utilizzo “anche dei seguenti DPI: elmetto di protezione per l’industria EN 397 dotato di sottogola; calzature per uso professionale EN 346 e guanti di protezione EN 388. Altri dispositivi di protezione individuale possono essere necessari a seconda delle lavorazioni eseguite o dell’ambiente di lavoro, ad esempio guanti, occhiali, otoprotettori etc”.
 
Questo è invece un breve elenco non esaustivo delle procedure operative di utilizzo delle PLE:
- “delimitare e segnalare l’area di lavoro della macchina con barriere, nastro bianco/rosso, coni stradali e idonea segnaletica;
- assicurarsi che il cancelletto di accesso in piattaforma sia chiuso;
- rimanere all’interno della piattaforma in posizione stabile;
- non salire sui parapetti o sul corrente intermedio, non scavalcare i parapetti;
- non utilizzare scale, ponti su ruote (trabattelli), sgabelli od altri dispositivi per aumentare l’altezza di lavoro;
- indossare una imbracatura e assicurarla tramite cordino al punto di vincolo previsto dal costruttore di lunghezza tale da impedire la caduta dalla navicella;
- non legare la piattaforma o la struttura di sollevamento a strutture adiacenti;
- non superare il numero di persone e la portata massima ammessa in piattaforma (persone attrezzi e materiali). Il carico deve essere equamente distribuito in piattaforma;
- non superare la forza manuale massima ammessa dal fabbricante;
- non trasportare carichi di dimensioni maggiori della piattaforma;
- non spostare la macchina con piattaforma sollevata ( a meno che questo non sia previsto dal fabbricante);
- non utilizzare su pendenze o rampe eccedenti quelli per cui la PLE è progettata dal fabbricante;
- mantenere adeguata distanza dagli ostacoli soprastanti;
- rispettare la distanza minima di sicurezza dalle linee aeree in tensione;
- segnalare al datore di lavoro o al preposto qualsiasi problema relativo alla sicurezza o malfunzionamento della macchina;
- impedire che funi, cavi elettrici e tubi ecc. possano impigliarsi nella PLE;
- non manomettere o disattivare i dispositivi di sicurezza;
- non utilizzare la PLE come una gru, se non specificamente approvato dal fabbricante”.
 
Infine riguardo allo spostamento delle PLE, prima e durante lo spostamento l’operatore deve:
- “attenersi ai requisiti del fabbricante per lo spostamento;
- mantenere una chiara visuale della superficie di supporto e del percorso di spostamento;
- assicurare che le persone nell’area del cantiere di lavoro siano a conoscenza del movimento della PLE come richiesto per proteggere dal rischio di lesioni personali;
- mantenere una distanza di sicurezza da ostacoli, detriti, dislivelli, buche, depressioni, rampe e altri pericoli per garantire uno spostamento sicuro;
- mantenere una distanza di sicurezza dagli ostacoli soprastanti;
- limitare la velocità di spostamento in base alle condizioni, comprese le condizioni della superficie di supporto, la congestione, la visibilità, la pendenza, la posizione delle persone ed altri fattori;
- non procedere in posizioni elevate se non consentito dal fabbricante”.
 
 
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 415 e 883 (archivio incidenti 2002/2010).
 
 
 
Tiziano Menduto

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 1676 volte.

Pubblicità

© 2005-2024 PrevenzioneSicurezza.com. Tutti i diritti sono riservati.

Realizzato da Michele Filannino