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"Regolamento europeo DPI: la protezione da impatti, cadute e lesioni"
fonte www.puntosicuro.it / D.P.I.
28/07/2016 - I
dispositivi di protezione individuali che possono essere acquistati nel mercato dell’Unione Europea devono rispettare precisi
requisiti essenziali di salute e di sicurezza. Requisiti dettati in questi anni dalla Direttiva 89/686/CEE del 21 dicembre 1989 e ripresi in Italia dal D.Lgs. n. 475 del 4 dicembre 1992 “Attuazione
della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in
materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative
ai dispositivi di protezione individuale”.
Nel 2016 è stato tuttavia emanato il nuovo Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale che abroga la Direttiva 89/686/CEE e che, benché sia già entrato in vigore, si applicherà – con alcune eccezioni - dal
21 aprile 2018 (è in questa data che sarà abrogata la Direttiva 89/686/CEE).
E l’allegato II del nuovo regolamento riporta i nuovi
requisiti essenziali di salute e di sicurezza dei DPI (che rivelano poche differenze rispetto ai requisiti già contenuti nella direttiva 89/686/CEE e nel D.Lgs. 475/1992).
Per cominciare a familiarizzare con i nuovi requisiti indicati nel
Regolamento 2016/425, PuntoSicuro ha già presentato, in precedenti
articoli, i requisiti generali e alcuni requisiti supplementari comuni a
varie tipologie di DPI.
Ci soffermiamo oggi invece su alcuni
requisiti supplementari specifici per rischi particolari
con riferimento alla protezione da impatto meccanico, da lesioni
meccaniche e dalla compressione statica di una parte del corpo.
Riguardo alla
protezione da impatto meccanico si forniscono innanzitutto indicazioni per i dispositivi di protezione individuale
destinati a proteggere contro i rischi correlati agli urti derivanti da
cadute o proiezioni di oggetti e dall'impatto di una parte del corpo
contro un ostacolo.
Questi DPI “devono poter assorbire gli effetti di un urto evitando
qualsiasi lesione in particolare per schiacciamento o penetrazione
della parte protetta, perlomeno fino ad un livello di energia dell'urto
al di là del quale le dimensioni o la massa eccessiva del mezzo
ammortizzatore impedirebbero l'uso effettivo del DPI per il periodo di
impiego prevedibile”.
Chiaramente nella protezione da impatti è compresa la
protezione dalle cadute.
Riguardo alla
prevenzione delle cadute a causa di scivolamento si indica che “le suole esterne delle calzature antinfortunistiche
destinate a prevenire gli scivolamenti devono essere progettate e
fabbricate o munite di mezzi supplementari per garantire un'aderenza
adeguata, in funzione della natura o dello stato della superficie”.
Mentre i
DPI destinati a prevenire le cadute dall'alto
o i loro effetti “devono comprendere un'imbracatura di sicurezza e un
sistema di collegamento raccordabile a un punto di ancoraggio esterno
sicuro. Essi devono essere progettati e fabbricati in modo tale che, se
utilizzati nelle condizioni prevedibili di impiego, lo scivolamento
verticale dell'utilizzatore sia ridotto al minimo per evitare qualsiasi
impatto contro un ostacolo, senza che la forza di frenatura raggiunga la
soglia in cui sopravvengono lesioni corporali o quella di apertura o di
rottura di un componente dei DPI per cui possa prodursi la caduta
dell'utilizzatore”.
Questi DPI devono inoltre “garantire che al termine della frenatura
l'utilizzatore si trovi in una posizione corretta, che gli consenta se
necessario di attendere i soccorsi”.
Si indica poi che nelle istruzioni, il fabbricante deve precisare i dati utili relativi:
a) “alle caratteristiche necessarie per il punto di ancoraggio
esterno sicuro, nonché allo spazio minimo necessario al disotto
dell'utilizzatore;
b) al modo corretto di indossare l'imbracatura di sicurezza e di raccordarne il sistema di collegamento al punto di ancoraggio esterno sicuro”.
L’Allegato II si sofferma poi sulle
vibrazioni meccaniche.
Si indica che i dispositivi di protezione individuale
destinati a prevenire gli effetti delle vibrazioni meccaniche “devono
poter attenuare opportunamente le componenti di vibrazione nocive per la
parte del corpo da proteggere”.
Altre indicazioni riguardano poi:
- la
protezione dalla compressione statica di una parte del corpo:
i DPI che hanno questa funzione “devono poterne attenuare gli effetti
in modo da prevenire lesioni gravi o affezioni croniche”;
- la
protezione dalle lesioni meccaniche: “i
materiali costitutivi e gli altri componenti dei DPI destinati a
proteggere interamente o parzialmente il corpo da lesioni superficiali
quali sfregamenti, punture, tagli o morsicature, devono essere scelti o
progettati e strutturati in modo tale che questi tipi di DPI siano
resistenti all'abrasione, alla perforazione e alla tranciatura” (con
riferimento anche a quanto già indicato per la protezione da impatti
meccanici) “in relazione alle condizioni prevedibili di impiego”.
Concludiamo segnalando che l’allegato II del Regolamento 2016/425
si sofferma poi sui requisiti dei DPI per la protezione da numerosi
altri rischi:
- protezione/prevenzione dal rischio di annegamento;
- protezione dal rischio rumore;
- protezione dal calore e/o dal fuoco;
- protezione dal freddo;
- protezione dalle scosse elettriche;
- protezione dalle radiazioni;
- protezione dalle sostanze e dalle miscele pericolose per la salute;
- protezione dagli agenti biologici.
RTM
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