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"Qualità, opportunità per gli studi"

fonte Italia Oggi / Qualità ISO

02/02/2009 -

Il fatto che la certificazione di qualità di uno studio sia un atto volontario, deve essere considerato sotto due aspetti: il primo, più immediato, legato alla non esistenza di una norma che ne imponga l’adozione; il secondo, forse meno scontato ma fondamentale nelle conseguenze che comporta, correlato alla determinazione con cui, una volta intrapreso, si deve percorrere tutto il cammino, continuando lungo un processo di miglioramento continuo.

Certificare, un modo per rimettere mano allo studio

 

 

 

 

Dal punto di vista pratico alcuni studi hanno considerato la qualità come un’ottima “scusa” per mettere finalmente ordine nel caos generato (inevitabilmente?) all’interno con il passare del tempo e con l’aumentare delle dimensioni-in sintesi con il crescere della complessità.

Gestire attività e risorse in ottica di processo e riuscire a condividere degli standard, sia procedurali, sia organizzativi, sono decisioni che implicano una serie di vantaggi, primo tra tutti quello di poter ridurre le inefficienze e le dispersioni dettate dalla necessità di «reinventare tutte le volte l’acqua calda’».

Controllare l’omogeneità dei servizi offerti

 

 

 

 

A cascata, non deve essere dimenticata la possibilità di incrementare il controllo-tanto caro a titolari/senior partner- a più livelli e su tutte le attività svolte all’interno dello studio con conseguenti ricadute sull’omogeneità dei servizi offerti ai propri clienti, sulla sicurezza di poter agire tempestivamente (rispettando le scadenze) e sulla oggettività dei risultati conseguiti dai singoli -facilmente confrontabili sia tra loro, sia rispetto agli obiettivi precedentemente prefissati. La disponibilità poi, di un manuale che riepiloghi attività, ruoli e processi è utile, anche, in occasione dell’inserimento di nuove risorse che, in tal modo, necessitano di training ridotti e minori tempi di apprendi mento per inserirsi nel nuovo contesto.

Per il marketing certificare ha una doppia valenza

 

 

 

 

Dal punto di vista “del marketing” essere certificati ha almeno due valenze.

La prima strettamente legata alla possibilità di disporre di informazioni e dati reali sulla base dei quali prendere decisioni strategiche; la seconda collegata alla premessa di tutti gli sforzi organizzativi mirati alla certificazione: la necessità di orientare l’organizzazione al cliente - o, detto in altri termini, di prendere consapevolezza che tutte le organizzazioni, studi compresi, dipendono a doppio filo dai loro clienti e devono, di conseguenza comprendere a fondo quali sono le loro esigenze presenti e future, rispettare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative in un processo di miglioramento continuo che diviene l’obiettivo preminente dell’organizzazione.

Il cliente riconosce la maggiore qualità

 

 

 

 

Gli studi certificati potranno contare, così, sul fatto che la loro clientela che, come abbiamo ricordato più volte, non sempre è veramente in grado di riconoscere la qualità dei contenuti della prestazione- avrà perlomeno la percezione di trovarsi davanti ad un’organizzazione efficiente, che procede in modo sistematico ed efficace, senza indulgere nel rischio di trascurare le pratiche o dimenticarsi delle scadenze.

Il Cnf dà l’esempio agli studi

 

 

 

 

Un segnale chiaro per spingere il mondo dell’avvocatura alla cerificazione di qualità dei propri studi è arrivato, nei giorni scorsi dal Consiglio nazionale forense. Che ha chiesto e ottenuto dalla società Dekra certification srl, la certificazione di qualità Uni Iso 9001:2001 per l’organizzazione degli uffici giurisdizionali e amministrativi. In altri termini, il Cnf guidato da Guido Alpa, nelle attività istituzionali sue proprie, come la gestione dei procedimenti disciplinari,la gestione dell’albo dei Cssazionisti,l’organizzazione e l’accreditamento dei corsi di formazione, o la promozione e diffusione della firmadigitale, ha deciso di rendere trasparenti tutti i passaggi amministrativi, così da assegnare tempi più certi alle singole pratiche svolte nei confronti dei legali. Il Cnf è il primo e unico tra i Consigli nazionale professionali ad aver ottenuto l’accreditamento per un ambito così vasto di attività che comprende anche i procedimenti disciplinari a carico degli avvocati e l’accreditamento ai corsi di formazione.

 

 

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