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"Sotto tiro il decreto multe latte "

fonte il Sole 24 ore / Agroalimentare

07/02/2009 - La lunga settimana di attesa da parte del mondo agricolo e delle associazioni degli allevatori per conoscere nei dettagli il decreto sulle quote latte è andata delusa Ora che il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale le aspettative di una qualche sostanziale limatura non ha trovato riscontri. E le prime reazioni a caldo, improntate a una certa prudenza, si stanno trasformando in una dura contestazione dell’operato del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia. E c’è anche chi si prepara alla battaglia legale e alle manifestazioni di piazza. In sintesi, i punti più criticati da associazioni e Regioni riguardano il cosiddetto «rispetto della legalità» e l’assenza di un fondo per sostenere gli allevatori che finora, per non pagare le multe, avevano investito molti milioni di euro per comprare sul mercato le quote. Sul primo, la contestazione prende di mira la mancata contestualità dell’assegnazione delle quote agli allevatori non in regola con il pagamento delle multe con la rinuncia ai contenziosi e al pagamento della prima rata di arretrati. Per quanto riguarda invece la costituzione di un fondo ad hoc per aiutare chi era nella legalità, alimentato proprio dal recupero delle multe arretrate, dei 500 milioni che figuravano nel testo di ingresso del decreto era rimasto un vago impegno, incerto sull’ammontare e rinviato nel tempo. E questa la distanza che separa la stragrande maggioranza dei43 mila allevatori in attività, al cui interno una minoranza di circa il 10% ha conti in sospeso sulle multe; con un drappello di circa 800 aziende che concentrano un arretrato di oltre un miliardo di euro. Sul fronte della contestazione, in prima fila ci sono gli agricoltori della Lombardia. Ieri pomeriggio, a Milano, si è riunito il direttivo di Federlombarda (Confagricoltura) che ha con fermato lo stato di mobilitazione, da intraprendere a partire dalla prossima settimana anche con una serie di manifestazioni nelle città con i trattori. «Nel decreto del ministro Zaia – ha riferito il direttore, Giovanni Trerotola - i nostri legali ravvisano estremi di incostituzionalità, perché va a ledere il diritto di quegli allevatori che hanno sempre rispettato le regole. Per questo chiediamo che l’assegnazione delle quote avvenga solo a fronte della garanzia che sia sospeso ogni contenzioso legale, con il pagamento contestuale della prima rata. Inoltre, il Fondo per gli allevatori dovrà essere finanziato per compensare quanti hanno acquistato quote per rispettare i plafond che nel frattempo hanno perso valore». Dura anche la presa di posizione del presidente della Cia, Giuseppe Politi, che ha definito il provvedimento «assolutamente inaccettabile, molto peggio di quello che era stato presentato nei giorni scorsi». Da qui l’annuncio di una mobilitazione e di una serie di proposte di modifica al testo nell’iter parlamentare. Tra i passaggi contestati, Politi sottolinea «l’assoluta aleatorietà del Fondo per le aziende che hanno acquistato quote latte». Tra le richieste della Cia, anche l’abrogazione della franchigia del 5% per poter accedere alla rateizzazione. Il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, ha convocato martedì prossimo un incontro a Roma con i dirigenti territoriali. Questo per predispone, come annunciato, le richieste di modifica ritenute necessarie da sostenere in sede di conversione parlamentare del decreto. Modifiche sostanziali al decreto sono state sollevate anche da Fedagri. parlamentare del decreto. Ma segnali di malcontento arrivano, a sorpresa, anche dagli allevatori ex-cobas, confluiti nella Copagri. Roberto Cavaliere, presidente dell’Associazione produttori della Pianura padana, ricorda i procedimenti di sospensione delle cartelle esattoriali già avviati in Lombardia da Equitalia «Con tassi di interesse per la rateizzazione al 6,5% fi- niremmo per restituire oltre il doppio delle multe da pagare».

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