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"Pesce «scaduto» spacciato per fresco scattano i sequestro"

fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO / Sicurezza alimentare

13/02/2009 - Una tonnellata e 350 chili di pesce «scaduto» sono stati sequestrati dagli uomini della Capitaneria di Porto di Bari in un deposito di prodotti surgelati di Bisceglie. Decine di cartoni con specie ittiche pregiate, come polpi, pesce spada, calamari, dentici, saraghi, scorfani, code di rospo e vongole che stavano per essere messe sul mercato, ma non erano più commerciabili per scadenza della data di prevista consumazione. La merce era ammassata in celle frigorifere di cui alcune in cattivo stato di manutenzione, tanto che è stata sottoposta a sequestro anche una cella per la produzione del ghiaccio completamente mangiata dalla ruggine: il ghiaccio sporco prodotto veniva poi utilizzato per conservare il pesce. Il legale rappresentante della società che gestisce il deposito è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione di norme igienico sanitarie sulla conservazione dei prodotti ittici, per frode in commercio e per la vendita di prodotti scaduti. Gli è stata elevata anche una contravvenzione di 1500 euro per mancato rispetto delle norme sulla tracciabilità dei prodotti alimentari: circa 500 chili tra calamari, seppie e cozze di cui non era possibile risalire alla provenienza. Per la tutela dei consumatori ogni prodotto deve indicare il nome commerciale e quello scientifico, dove è stato pescato e il sistema di cattura (pesca o acquacoltura), se è fresco o congelato, variabili importanti da cui dipende anche il prezzo, infatti, se il pesce è nazionale o di importazione può variare sensibilmente. La cattiva gestione della società di Bisceglie lascia presumere che possano essere stati spacciati pesci congelati per freschi o prodotto nazionale per il più economico di importazione. Il pescato sotto sequestro proveniva dall’Atlantico centro orientale, dal Pacifico e dalla Cina. Non solo pesce, sotto sequestro anche 240 chili di pasta fresca, anch’essa non più commerciabile per la scadenza della data di consumazione. L’operazione, eseguita dalla Capitaneria di Porto in collaborazione con il personale del servizio veterinario della Asl Bat ufficio di Trani-Bisceglie segue una vasta campagna condotta a livello nazionale e in questi mesi vi è un monitoraggio costante e controlli continui a tappeto sugli operatori ittici. Sempre a Bisceglie prima di Natale con l’operazione «Pesce ok» c’era stato un altro sequestro eccellente di ben 3 tonnellate di pesce in cattivo stato di conservazione. «In Puglia e in particolare nel litorale del Nord barese - ha riferito il Direttore Marittimo Ammiraglio Salvatore Giuffrè - la nostra azione si sta svolgendo sempre con maggiore efficacia, dopo il sequestro di Natale abbiamo continuato a monitorare la situazione a salvaguardia della qualità del prodotto e della salute dei consumatori.

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