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"Sì delle Camere alla sicurezza"
fonte il Sole 24 ore, M. Bellinazzo / Sicurezza sul lavoro
25/06/2009 - ROMA - Dal Parlamento arriva l'ok al correttivo del Testo Unico sulla sicurezza del lavoro. Anche se non sono mancati alcuni rilievi critici. I pareri delle commissioni di Camera e Senato, peraltro, non hanno forza vincolante e toccherà quindi al Governo decidere se tenere conto dei "suggerimenti" nella versione definita del correttivo da approvare entro la meta di agosto. Le commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera, in particolare, hanno segnalato al Governo l'opportunità di una «riconsiderazione complessiva» della norma "salva-manager" e della disciplina dei pareri di conformità (i contestati articoli 2 e 10-bis). Più che un auspicio nella stessa direzione è stato espresso a Palazzo Madama dalla commissione Giustizia: i senatori del centrodestra hanno anche votato, infatti, una parte del parere di minoranza in cui si chiede la radicale eliminazione della disposizione che circoscrive la responsabilità dei datori di lavoro. Il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi commentando gli incoraggianti dati sulla diminuzione delle morti bianche nel 2008 comunicati ieri dall'Inail, ha ribadito che ora servono regole finalizzate «più alla prevenzione che alle sanzioni». Per questo motivo ha anticipato che - «anche viste le perplessità di regioni e parti sociali» - saranno riformulati l'articolo 2 sulla presunzione di conformità dei modelli organizzativi ai fini della responsabilità amministrativa delle società e, appunto, la "salva-manager". In relazione a quest'ultima Sacconi ha aggiunto che gli interventi sul decreto 81/08 riguarderanno «norme di carattere penale diretti a precisare l'ambito di responsabilità del datore di lavoro quando la responsabilità appare prevalentemente delle persone che da lui dipendono», in considerazione del fatto che «la responsabilità non può essere automatica e oggettiva ». «Se il Governo recepirà le osservazioni formulate, il Testo unico risulterà più equilibrato e condiviso e pertanto meglio applicabile e orientato a superare una prassi repressiva e risarcitoria e ad affermare una cultura imperniata sulla prevenzione, la formazione e la predisposizione di modelli organizzativi più sicuri e certificati». Ci auguriamo che l'Esecutivo, come suggerito dalla commissione Lavoro della Camera, faccia marcia indietro su temi fondamentali come la certificazione, la responsabilità dell'impresa e il valore del documento di rischio che rappresenta un atto sostanziale e non formale per la salvaguardia della sicurezza». Mentre l'Idv chiede al Governo di fare marcia indietro sul riordino.
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