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"Testo Unico, il correttivo passa alle Camere"
fonte redazione Ambiente&Sicurezza sul lavoro / Sicurezza sul lavoro
26/06/2009 - Le Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno espresso parere favorevole per lo schema del nuovo Decreto Legislativo per la sicurezza sul lavoro.
Le maggiori contestazioni, oggetto di un parere presso le Commissioni del Senato, hanno però riguardato " la norma cosiddetta "salva-manager " sui profili di responsabilità del datore di lavoro in materia antinfortunistica.
In particolare era stata richiesta la cancellazione del comma d) dell'articolo 10-bis, l’articolo che introduce il nuovo articolo 15-bis del decreto legislativo n. 81 del 2008. Il nuovo articolo, individua le condizioni nelle quali è configurabile la responsabilità penale di chiunque violi precetti in materia di salute e sicurezza, con specifico riguardo ai titolari di «posizioni di garanzia». In particolare si prevede che il non impedire l'evento equivale a cagionarlo alle seguenti condizioni:
a) che sia stato violato un obbligo derivante da una posizione di garanzia nei confronti del bene giuridico tutelato;
b) che il titolare della posizione di garanzia sia in possesso dei poteri giuridici o di fatto idonei ad impedire l'evento;
c) che la posizione di garanzia sia tassativamente istituita dalla legge, salvo poter essere, nei limiti da essa determinati, specificata da regolamenti, provvedimenti della pubblica autorità, ordini o atti di autonomia privata;
d) che l'evento non sia imputabile ai soggetti di cui agli articoli 56 (preposti).
Le Commissioni del Senato hanno quindi sollecitato il Governo di modificare l'articolo 15-bis dando maggiori precisazioni alla lettera c), lasciando cioè impregiudicata per il titolare delle posizioni di garanzia la responsabilità civile ai sensi dell'articolo 2087 del codice civile e sopprimendo invece la lettera d), dal momento che qualora non vi sia stata cooperazione nel reato da parte del titolare della posizione di garanzia, la sua responsabilità è già esclusa in base alle norme generali.
Il Senato raccomanda infine al Governo di valutare la possibilità di formulare norme più efficaci per garantire concrete forme di tutela ai lavoratori a rischio di malattie professionali causate dall’esposizione a sostanze cancerogene.
Le maggiori contestazioni, oggetto di un parere presso le Commissioni del Senato, hanno però riguardato " la norma cosiddetta "salva-manager " sui profili di responsabilità del datore di lavoro in materia antinfortunistica.
In particolare era stata richiesta la cancellazione del comma d) dell'articolo 10-bis, l’articolo che introduce il nuovo articolo 15-bis del decreto legislativo n. 81 del 2008. Il nuovo articolo, individua le condizioni nelle quali è configurabile la responsabilità penale di chiunque violi precetti in materia di salute e sicurezza, con specifico riguardo ai titolari di «posizioni di garanzia». In particolare si prevede che il non impedire l'evento equivale a cagionarlo alle seguenti condizioni:
a) che sia stato violato un obbligo derivante da una posizione di garanzia nei confronti del bene giuridico tutelato;
b) che il titolare della posizione di garanzia sia in possesso dei poteri giuridici o di fatto idonei ad impedire l'evento;
c) che la posizione di garanzia sia tassativamente istituita dalla legge, salvo poter essere, nei limiti da essa determinati, specificata da regolamenti, provvedimenti della pubblica autorità, ordini o atti di autonomia privata;
d) che l'evento non sia imputabile ai soggetti di cui agli articoli 56 (preposti).
Le Commissioni del Senato hanno quindi sollecitato il Governo di modificare l'articolo 15-bis dando maggiori precisazioni alla lettera c), lasciando cioè impregiudicata per il titolare delle posizioni di garanzia la responsabilità civile ai sensi dell'articolo 2087 del codice civile e sopprimendo invece la lettera d), dal momento che qualora non vi sia stata cooperazione nel reato da parte del titolare della posizione di garanzia, la sua responsabilità è già esclusa in base alle norme generali.
Il Senato raccomanda infine al Governo di valutare la possibilità di formulare norme più efficaci per garantire concrete forme di tutela ai lavoratori a rischio di malattie professionali causate dall’esposizione a sostanze cancerogene.
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