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"Le buone pratiche allungano i tempi"
fonte Corriere della sera, sicurezza a tavola / Sicurezza alimentare
12/07/2009 - Alimenti apparentemente uguali presentano a volte differenze di scadenza, che possono disorientare il consumatore e magari farlo dubitare della correttezza dell' indicazione. Per quale motivo possiamo trovare, ad esempio, una vaschetta di "ravioli di ricotta freschi" che scade dopo due mesi e un analogo prodotto di un' altra marca che scade dopo un mese? Presto detto: l' alimento può riportare una scadenza di due mesi, se l' aria nello stabilimento di produzione viene filtrata per evitare contaminazioni, se il confezionamento avviene in ambiente sterile, se viene indicata sulla confezione una temperatura di conservazione lungo la filiera oscilla tra 5 e 6° C. Quando, però, anche una sola di queste condizioni manca (per esempio, se la temperatura indicata per la commercializzazione sale di 3-4 gradi), la scadenza si riduce drasticamente. Le buste di insalata pronta, per esempio, riportano la scadenza di una settimana solo quando il lavaggio viene fatto con cura, la temperatura durante la lavorazione è mantenuta tra 10 e 12°C e il sacchetto è conservato durante la commercializzazione ad una temperatura prossima a + 4° C. 100 380 mila.
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