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"Addio sicurezza sul lavoro Il ministro del welfare tutela solo le imprese"
fonte Terra, R. Anitori / Sicurezza sul lavoro
31/07/2009 - Oggi il Consiglio dei ministri approva in via definitiva il decreto correttivo al Testo unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. E, stando a quanto è stato possibile apprendere, dal momento che il governo non ha voluto informare il Parlamento né le parti sociali sul testo conclusivo, il decreto si profila come un'operazione che stravolgerà complessivamente il Testo unico. "Si tratta di una vera e propria controriforma»: non ha dubbi la segretaria confederale della Cgil, Paola Agnello Modica. "Questo decreto interviene togliendo i pioli dell'impalcatura complessiva alla tutela dei lavoratori in materia di salute e sicurezza». Un parere condiviso anche dalle Regioni che, ad eccezione della Lombardia, hanno bocciato all'unanimità il testo, il quale assicura meno responsabilità ai dirigenti aziendali, riducendo in maniera consistente le sanzioni per le imprese che violano le norme di sicurezza,viene meno il controbilanciamento al potere dei datori di lavoro, un sistema di diritti che caratterizza il modello sociale europeo», spiega la segretaria confederale. Sono tante infatti le modifiche che mettono a repentaglio !'impianto del testo. Dal 16 agosto, termine entro il quale il decreto sarà legge, la visita preassuntiva potrà essere svolta anche dal medico aziendale; gli organismi paritetici controlleranno la funzionalità dei rappresentanti dei lavoratori; il documento di valutazione dei rischi non potrà essere sottoposto a verifiche esterne; per appalti inferiori a due giorni non è più prevista alcuna valutazione dei rischi da interferenza. "A ciò si aggiungono - continua Agnello Modica -le direttive del ministro agli ispettori che rendono molto più blandi gli interventi di vigilanza». E senza adeguati controlli, provvedimenti come la patente pubblica agli appalti servono a ben poco. ,di governo ha scelto di non confrontarsi - denuncia l'esponente sindacale -. La consultazione delle parti sociali si è risolta, infatti, in una riunione di circa due ore nella quale si sono espresse, su un testo di oltre 100 articoli, ben diciotto associazioni imprenditoriali e sindacali». Di fronte al tragico bilancio degli infortuni e delle morti sul lavoro, il governo ha dunque scelto di deresponsabilizzare le imprese. "Anche la cosiddetta norma Salvamanager, che viene formalmente cancellata, riemerge poi qua e là in vari articoli, anche se in forma più ambigua – conclude Agnello Modica -. Il governo si prepara così ad attenuare e ridurre la tutela della salute dei lavoratori. E ciò proprio mentre, con la crisi economica, si registra una calo della vigilanza e un aumento dei rischi per la sicurezza".
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