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"Nuova influenza. Un bimbo di 3 mesi in rianimazione"

fonte Il corriere della sera, S. Ravizza / Salute

30/09/2009 - MILANO - In rianimazione a 3 mesi per una polmonite da influenza A. il neonato, in cura nella Terapia intensiva del San Gerardo di Monza, intubato e respira artificialmente. E il primo caso conosciuto in Italia di ricovero di un bebè per complicazioni polmonari legate al virus. Il18 settembre, ai primi sintomi di malessere, i genitori accompagnano il bimbo all'ospedale di Legnano: da lì viene subito trasferito a Monza, punto di riferimento in Lombardia (e non solo) per i pazienti in condizioni critiche dopo il contagio (all'istituto ospedaliero è ancora ricoverato il giovane di Parma che ha rischiato di morire sempre per una polmonite da influenza A). n test per accertare la presenza della malattia viene eseguito immediatamente: il risultato, fornito dall'Istituto di virologia dell'Università Statale, non lascia dubbi, la diagnosi è di H1Nl. Il bimbo è stato contagiato, con ogni probabilità, da un familiare. La notizia del suo ricovero trapela solo ieri. n bebè è tuttora in isolamento e attaccato a una macchina per la ventilazione artificiale. Dopo ore difficili, però, adesso il quadro clinico è in lieve miglioramento. L'episodio è stato segnalato all'Asl. Non solo: sono stati messi in allerta anche tutti i neonatologi della Lombardia. Con una email, infatti, Paolo Tagliabue, il primario di Neonatologia del San Gerardo che lo ha in cura, li informa della novità e chiede la loro collaborazione:«L'H1N1 comincia a colpire anche l'età pediatrica - scrive il medico -. Ho ricoverato un neonato di 3 mesi affetto da broncopatia con una sindrome da distress respiratorio da H1N1 ormai diagnosticato. Il bambino attualmente è sottoposto a ventilazione meccanica. Speriamo che non siano davvero più di dieci, dodici i casi simili che si verificheranno in Lombardia (come previsto dall'assessorato alla Sanità, ndr)». Il neonatologo propone di creare un database dei pazienti di peso inferiore ai 6 chili, che saranno eventualmente ricoverati nelle unità di Terapia intensiva. L'obiettivo è monitorare da vicino l'evolversi dei contagi. Il bebè ricoverato al San Gerardo era particolarmente a rischio di ammalarsi perché è nato prematuramente: il suo albero bronchiale, dunque, non si è ancora completamente sviluppato. Il caso di Monza porta, comunque, bruscamente alla ribalta il problema dell'influenza A nei neonati. Per il Consiglio Superiore di Sanità il modo migliore per proteggerli è la vaccinazione a partire dal secondo trimestre di gravidanza della mamma, che è in grado di trasferirgli gli anticorpi. Non solo: il vaccino è fortemente consigliato anche ai genitori, i nonni e le baby-sitter che si occupano soprattutto di bambini sotto i 6 mesi e che, quindi, non possono essere protetti in prima persona.

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