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"Etichettatura, Zaia in prima linea "
fonte La Discussione, U. Rossolillo / Agroalimentare
03/10/2009 - La priorità rimane l'obbligo d'origine dei prodotti. Luca Zaia lo ripete da tempo e, ieri, a supporto di questa sua convinzione ha citato un sondaggio secondo il quale «il 72 per cento degli italiani si dichiara pronto a spendere di più se avesse la certezza dell'origine dei prodotti. Questo significa - ha sottolineato il ministro per le Politiche agricole - che noi gliela dobbiamo dare». Secondo Zaia, infatti, la qualità dei prodotti è importante, ma non basta più . Il ministro fa l'esempio del latte, «ne produciamo 11,5 milioni di tonnellate, ne importiamo 8» per spiegare che al momento del consumo, non essendoci su quello a lunga conservazione «l'obbligatorietà dell'origine in etichetta non sappiamo se consumiamo latte italiano o straniero». La buona notizia sul fonte caseario viene proprio dal ritrovato legame con la Francia. L'Italia, insomma, non è più sola nel portare avanti la sua battaglia in Europa: «All'incontro del 5 ottobre con i ministri dell'Agricoltura - ha annunciato Luca Zaia - ci presenteremo con un documento firmato dai cugini francesi. Siamo in buona compagnia: viene riconsolidato l'asse italo-francese e, quindi, questa opportunità ci permette di essere in una buona squadra di 20 Stati membri che condividono le nostre istanze». A cominciare dall'aiuto all'ammasso privato dei formaggi, fino, naturalmente alla questione «dell'etichettatura di origine». Sfide da vincere, ma anche risultati già portati a casa: «A me piacerebbe ricordare - ha aggiunto il ministro - che per la prima volta nella storia con questo governo si recuperano 160 milioni di sottoutilizzi comunitari». Il responsabile dell'Agricoltura parla dei soldi europei «che le aziende agricole italiane non riuscivano a spendere e che tornavano all'Europa» e che, invece, «ora ci portiamo a casa».
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