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"Pesce contaminato, venti in ospedale"

fonte La Repubblica, F.Selvatici / Sicurezza alimentare

08/10/2009 - Una partita di pesce contaminato, oltre dieci persone in ospedale fra Bari, Gravina, Altamura e Cassano e un´allerta di carattere comunitario che dalla Puglia si estende ai Paesi del Mediterraneo. Oggi dall´istituto zooprofilattico di Foggia arriveranno risposte sulla provenienza del lotto di alici rosse avariate che ieri ha diffuso malori e allarmi nel Barese: i carabinieri del Nas e i funzionari della Asl hanno inviato i primi campioni, dopo aver sequestrato e distrutto trenta chili di pesce sospetto. L'allarme è partito pochi minuti prima della mezzanotte di martedì, quando al pronto soccorso del Policlinico del capoluogo è arrivato un gruppo di baresi intossicati: tutti avevano mangiato alici crude, acquistate al mercato in via Montegrappa. La reazione allergica non ha lasciato spazio a dubbi: i pazienti manifestavano i sintomi della "sindrome sgombroide", causata quasi certamente dall´ingestione di un parassita, l'"Anisakis", diffuso nell´Adriatico. Quattro persone sono state ricoverate nel reparto di Dermatologia per la notte e due di loro sono ancora sotto osservazione: la reazione allergica può diventare pericolosa se intacca le vie respiratorie e i medici hanno preferito tenere sotto controllo i pazienti più colpiti. Altri casi simili, ma con sintomi più lievi, sono stati registrati ad Altamura, a Gravina e a Cassano, dove alcune persone hanno denunciato nausee e dolori intestinali. I militari del nucleo antisofisticazione di Bari, guidati dal capitano Antonio Citarella, hanno avviato immediatamente le indagini per risalire alla partita di pesce contaminato: i punti vendita di grande distribuzione sono stati individuati a Bisceglie, in due esercizi con documenti e strutture in regola. Erano in regola anche gli ambulanti di via Montegrappa, dove però sono stati sequestrati e distrutti a scopo preventivo 30 chili di pesce potenzialmente pericoloso. I carabinieri e la Asl stanno verificando la filiera commerciale degli alimenti: in attesa dei risultati da Foggia l´ipotesi più concreta è che le alici contaminate siano state pescate nel Mediterraneo, dove il parassita è presente in altissima concentrazione. «L'Anisakis attacca le viscere del pesce: se l´animale viene pulito adeguatamente non intacca le carni, ma se è vecchio, pulito male o se viene mangiato intero diventa un agente tossico per l´uomo» spiega il capitano Citarella. Gli investigatori hanno anche attivato l´osservatorio epidemiologico per un monitoraggio su tutte le intossicazioni sospette

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