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"«Sono un miracolato del virus A» Il primo paziente grave torna a casa "
fonte Il corriere della sera, S. Ravizza / Salute
14/10/2009 - MILANO — Ce l’ha fatta. La vita di Fabio Ferri è rimasta appesa a un filo per due settimane, quindici lunghi giorni in cui ha lottato contro una grave polmonite causata dal virus H1N1, con i polmoni, il fegato e i reni fuori gioco, le funzioni vitali assicurate da una macchina, l’extra corporeal membrane oxygenation (Ecmo): «Mi sento un miracolato». È mezzogiorno di ieri quando il ragazzo di Parma, 24 anni, conosciuto come il primo caso grave in Italia di influenza A, viene dimesso dal San Gerardo di Monza dopo 50 giorni d’ospedale trascorsi tra la Rianimazione e il reparto di Pneumologia. Jeans, felpa, scarpe da tennis, i capelli corti e due orecchini ai lobi. Il giovane, che quando era ancora in condizioni critiche già alzava il pollice ai medici per far capire che si sentiva meglio, torna a Parma. Lo fa senza riuscire a trattenere lacrime di gioia. Mamma Ilaria è al suo fianco: «Mio figlio sogna una pizza e una bella dormita nel suo letto», dice la donna ormai abituata a fare avanti e indietro dall’Emilia Romagna con cappelletti e tortelli. Appena rientrato in casa, il primo ad accogliere Fabio, insieme con la fidanzata, è il suo pitbull. Ora l’attendono 15 giorni di riabilitazione nell’ospedale di Parma, da cui era partita lo scorso 25 agosto la richiesta d’aiuto al San Gerardo: «Così siamo riusciti a salvarlo — dice Roberto Fumagalli, primario di Rianimazione a Monza —. Le sue condizioni erano disperate». Acqua passata. «Anche mio marito si è ammalato, ma non è mai stato grave», aggiunge mamma Ilaria per tranquillizzare tutti. L’allerta è alta, però. Al Policlinico Gemelli di Roma è ricoverato in Rianimazione un bimbo di 7 anni per complicazioni respiratorie da influenza A. Ed è sempre di ieri la notizia di un volo Lufthansa, con 57 passeggeri, dirottato all’atterraggio da Firenze a Pisa, dove c’è presidio sanitario aereo, per una caso sospetto di virus H1N1 a bordo. Intanto il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, invita le Regioni a non polemizzare sull’arrivo scaglionato dei vaccini: «È il servizio migliore che possiamo dare».
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