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"MORTI BIANCHE: Bari, operaio muore stritolato dal nastro trasportatore"

fonte Gazzetta del mezzogiorno, Giovanni Longo / Sicurezza sul lavoro

14/01/2010 - BARI - Mentre il suo braccio sinistro restava «impigliato» nel nastro trasportatore che lo ha «trascinato» fino ad ucciderlo, in un albergo cittadino era in corso l’assemblea regionale della Cgil, cui partecipava, anche il segretario generale Guglielmo Epifani. Quasi un paradosso. Vittima dell’ennesimo incidente mortale sul lavoro Antonio Stomaci, 58 anni, nato a Maglie (Le) e da anni residente a Bari, nel quartiere San Paolo. Sposato, è scomparso ieri mattina, intorno alle 9. L’episodio è avvenuto nella ditta «Betonimpianti Spa», in via Gaetano Ferorelli, nella zona industriale di Bari, azienda specializzata nella commercializzazione di calcestruzzi speciali, dove lavorava proprio come «manutentore» proprio delle linee produttive. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti il 118, squadre di polizia delle sezioni volanti della polizia, della scientifica, del commissariato «San Paolo», e ispettori dello Spesal. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore presso il Tribunale di BariPatrizia Rautis. Il magistrato, al fine di stabilire le cause della morte, ha disposto l’autopsia sul cadavere dell’uomo, affidando l’esame al professor Franco Introna, dell’istituto di medicina legale dell’università di Bari. Al momento non ci sono indagati. Dal sopralluogo non sarebbero emerse responsabilità a carico di alcuno. Stando alla ricostruzione fatta da polizia e funzionari dello Spesal, il nastro che trasporta materiale inerte nella vasca dove avviene la mescola per la composizione del calcestruzzo aveva smesso di funzionare in modo corretto, probabilmente a causa del carico eccessivo. Stomaci e un collega hanno quindi bloccato l’impianto: hanno alleggerito il carico sul nastro trasportatore, che è ripartito senza problemi. A distanza di qualche minuto, però, è scattato l’allarme che segnala anomalie nell’impianto. E’ stato proprio in quel momento che Stomaci è rimasto incagliato con il braccio nel nastro trasportatore. Gli agenti hanno sentito il responsabile sicurezza e l’ammi - nistratore delegato dell’azienda. Stomaci indossava il casco di sicurezza, la tuta, gli stivali da lavoro: la sua attrezzatura, insomma, era a norma con le leggi sulla sicurezza sul lavoro. Sequestrata la linea produttiva dove è avvenuto quella che appare una «tragica fatalità» oltre che la documentazione sulla sicurezza sul lavoro e sulla formazione professionale per verificare se l’operaio avesse i requisiti per svolgere la mansione di «manutentore». Alla notizia del incidente mortale, è stato osservato un minuto di raccoglimento durante l’assemblea regionale della Cgil in corso all’hotel Sheraton a Bari alla presenza del segretario nazionale Guglielmo Epifani. «Si ripropone il problema della condizione che vivono i lavoratori, che purtroppo non hanno sbocchi in termini di ascolto da parte delle istituzioni, del governo», ha commentato il segretario regionale della Cgil in Puglia, Gianni Forte, a margine dell’assemblea regionale. «Si pensa che il lavoro – ha aggiunto – debba essere sempre un fatto residuale e non invece degno di attenzione, a partire dal rispetto della dignità e delle condizioni stesse di vita. «Bisogna lavorare per vivere, non certamente per morire».

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