26/02/2010 - Ancora un rinvio per l'obbligo di integrare le energie rinnovabili nella costruzione di nuovi edifici. Nella legge finanziaria del 2008 (governo Prodi) si leggeva: «A decorrere dal 1 gennaio 2009, nel regolamento di cui al comma 1, ai fini del rilascio del permesso di costruire, deve essere prevista, per gli edifici di nuova costruzione, l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa, compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’intervento. Per i fabbricati industriali, di estensione superficiale non inferiore a 100 metri quadrati, la produzione energetica minima è di 5 kW». Dopo un rinvio già disposto con l’avvento del nuovo governo (Berlusconi) al 1 Gennaio 2010, ecco che l’obbligo slitta di nuovo. Tra le tante misure prese nel cosiddetto decreto milleproroghe, infatti, con un maxiemendamento è stata infatti inserita un’ulteriore proproga che fa slittare l'obbligo di integrazione delle rinnovabili ulteriormente avanti al 1 Gennaio 2011. Contro questa decisione è insorto il Comitato di indirizzo della associazioni ambientaliste e del settore industriale delle energie rinnovabili che hanno anche scritto al presidente della Camera, Gianfranco Fini e a tutti i deputati della Camera stessa, chiedendo che in sede di discussione del provvedimento, l’ulteriore rinviato dell'obbligosia cancellato. Del comitato fanno parte, tra gli altri, Greepeace Italia, Kyoto Club, Legambiente e WWF. «Prorogare ulteriormente questo provvedimento - dicono - vorrebbe avrebbe delle conseguenze di carattere economico politico che ricadrebbero sull'Italia sia a livello Europeo che a livello italiano».

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