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"In Italia "lacune" sulla sicurezza e sugli immigrati "
fonte Il Sole 24 ore, Marina Castellana / Sicurezza sul lavoro
15/03/2010 - Rafforzare i controlli sull`applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro e garantire adeguata protezione agli immigrati. Lo chiede all`Italia il Comitato europeo dei diritti sociali che ha monitorato lo stato di applicazione di alcune norme della Carta sociale europea, come il diritto alla sicurezza e alla salute sul lavoro. Il Comitato, istituito per controllare l`attuazione effettiva della Carta sociale europea del 1961, riveduta nel 1996 e ratificata dall`Italia con legge n. 30/1999, ha reso pubbliche le conclusioni relative al 2009 e ha lanciato l`allarme su alcuni fenomeni preoccupanti che devono essere sradicati. Anche se su i9 situazioni esaminate, l`Italia ha passato l`esame sugo eha ottenuto unabocciatura su 9. Un quadro, quindi, tra luci e ombre. Diverse le norme passate in rassegna: dal diritto alla sicurezza e all`igiene sul lavoro, a quello allaprotezione contro l`esclusione sociale, passando per il diritto alla salute dei lavoratori. Prima di tutto, a preoccupare il Comitato, è l`applicazione del diritto alla sicurezza sul posto di lavoro. Ai dati allarmanti lanciati daEurostat, si aggiungono le lacune nell`organizzazione dei servizi d`ispezione. Pochi i 3.761 ispettori (nel 2007) a fronte del crescente numero delle imprese controllate (290.326 visite nel 2006 balzate a 342.363 nel 2007). L`Italia poi non ha fornito dati specifici sul contenuto dei controlli: di qui la richiesta del Comitato che attende dal Governo, per il rapporto dell`anno prossimo, dettagli sulle visite di controllo. Preoccupante soprattutto la situazione dei lavoratori immigrati: costante l`aumento degli incidenti e ancora da verificare l`impatto del Dlgs 81/2008. Ancora pochi, poi, i dati sui lavoratori non dichiarati, sui risultati conse- guiti con i controlli e sulle sanzioni inflitte nei casi di infrazione. Di qui la conclusione del Comitato: la situazione in Italia non è conforme all`obbligo che impone agli Stati di adottare misure dì controllo sull`applicazione dei regolamenti in materia di sicurezza sul lavoro. Per gli stranieri irregolari, va rafforzato - osserva il Comitato - il diritto all`assistenza sociale e medica: è vero che è migliorato il livello di assistenza nei centri di soggiorno e di aiuto temporaneo, mala situazione resta preoccupante per gli irregolari che non hanno rifugio nei centri o che hanno superato il soggiorno autorizzato (6o giorni). Sul fronte del diritto alla protezione della salute, desta allarme lo stato dei rom nei campi nomadi: condizioni di vita insalubre, difficoltà di accesso ai servizi sanitari e tempi di attesa troppo lunghi, con una realtà a macchia di leopardo che varia da regione a regione. Da migliorare il sistema di sicurezza sociale: il sussidio di disoccupazione è insufficiente. Per non parlare dell`importo mensile corrisposto a chi ha un`invalidità permanente. Non rispettato l`articolo 30 che garantisce il diritto alla protezione contro la povertà e l`esclusione sociale proprio per la mancanza di un approccio globale al problema. Patente di conformità alla Carta, invece, per i servizi medici predisposti nei posti di lavoro, con controlli preventivi e durante lo svolgimento dell`attività, per il sistema di sicurezza sociale per i lavoratori stabiliti in Italia, per l`applicazione del principio di non discriminazione nell`esercizio dei diritti sociali, per il sistema di formazione sociale e per la prevenzione di malattie a forte impatto sociale.
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