14/04/2010 - Il trattamento e lo smaltimento dell’amianto e le sue ricadute sulla salute dei lavoratori esposti a materiali pericolosi, restano ancora di pressante attualità. A Torino è in corso il processo Eternit che dovrà chiarire in merito alle morti di diversi lavoratori della multinazionale negli stabilimenti italiani. Il Governo ha recentemente tentato di regolare la responsabilità per le infezioni da amianto subite dal personale che presta la sua opera sul naviglio di Stato, nel DDL di riforma della materia del lavoro, respinto dal Presidente della Repubblica alla fine di marzo. Nel frattempo dal Parlamento si sono levate richieste volte a estendere i benefici previdenziali per i lavoratori esposti, anche per le maestranze collocate in quiescenza prima dell'entrata in vigore della legge n.257/1992. A tal proposito una recente sentenza della Corte 3453/2010 ha negato la rivalutazione del periodo contributivo per i lavoratori esposti laddove non venga accertata una esposizione ultradecennale ai rischi dell’amianto. La Rivista Ambiente & Sicurezza sul lavoro on line ha dedicato all’argomento due importanti articoli che fanno il punto sulle ricadute ambientali e sulla sicurezza sul lavoro.L’articolo a firma di Daniele Campo riporta gli atti normativi che indicano le modalità di prevenzione e riduzione dell’inquinamento dovuto a materiali contenenti amianto, i disciplinari tecnici che le imprese impegnate in attività di gestione e bonifica devono rispettare e gli specifici adempimenti a carico di Regioni, ASL e proprietari di immobili.Il contributo di Salvatore Dovere fa invece il punto sulla recente emanazione della Direttiva Amianto 2009/148/CE e sulle novità introdotte dal legislatore comunitario a livello di risistemazione della legislazione vigente materia di prevenzione dal rischio amianto.

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