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"Edilizia, 30% di fallimenti"

fonte Italia Oggi, Simonetta Scarane e Giusy Pascucci / Edilizia

15/05/2010 - E' l'ora delle riforme per l'edilizia in crisi: 210 mila posti di lavoro persi nel 2009, 2 mila le imprese fallite ( 30% sul 2008), 9 mila aziende chiuse, 9 mila nuove imprese in meno. E va peggio nel primo trimestre 2010: altro 30% di fallimenti, altre 7.800 chiusure. Investimenti in picchiata: -18% negli ultimi tre anni nelle costituzioni, -16% nei lavori pubblici, -30% nella nuova edilizia abitativa, -23% nel non residenziale. Bandi di gara: -55% negli ultimi sei anni. Le cifre della crisi nerissima continuano: compra- vendite di abitazioni -30%, e -25% per gli immobili non residenziali. Ora, Appaltopoli sta dimostrando che «il sistema degli appalti è imperfetto e malato e non permette di scegliere i migliori, ha dichiarato il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, agli stati generali dell'edilizia, ieri a Roma, che hanno riunito nella sede del Cnel tutte le associazioni della filiera delle costruzioni. Industriali, artigiani e cooperative, insieme ai sindacati. «Da sempre ci battiamo per il mercato», ha affermato Buzzetti, « una nuova Tangentopoli? Bisogna guàrdare al futuro, affermare che non si è riusciti a modernizzare il paese. E venuto il momento delle riforme nei lavori pubblici, che hanno anche un'esigenza morale. E necessario tornare a un coagulo nazionale di tutte le forze, altrimenti il paese si sfascia». Non c'è da stare tranquilli», ha affermato Buzzetti, che con le altre sigle e i chiesto al governo di essere convocati con urgenza « per fare il punto sulla drammatica situazione del settore. L'Ance ha apprezzato il segnale positivo del governo con il via libera del Cipe, giovedì, a progetti per opere del valore complessivo di 11 miliardi, ma serve di più , visto anche che il piano casa non ha funzionato. Servono: la modifica del patto di stabilità interno, tempi certi per i pagamenti da parte della p.a., sblocco delle risorse per le infrastrutture, la riforma dell' Iva per le cessioni di abitazioni da parte delle imprese anche dopo i quattro anni di invenduto, l'ampliamento degli ammortizzatori sociali ordinari, l'estensione della cassa integrazione guadagni ordinaria edilizia a 12 mesi, l'attivazione del piano casa con la semplificazione e lo snellimento delle procedure, il piano delle piccole opere nei comuni, sollecitato anche da Aniem. «Molti degli interventi che chiediamo sono a costo zero, ha precisato Buzzetti, che ha chiesto un riallineamento con gli altri settori, sottolineando in particolare come gli accantonamenti per la gestione della cigo edilizia presso l'Inps abbiano un avanzo patrimoniale di circa 2 mld di attivo (grazie al contributo del 5,20% che le imprese edili pagano), risorse che andrebbero liberate per destinarle alla formazione dei lavoratori in cig. Centrale il tema del lavoro nero e concorrenza sleale. Per combattere il quale servono regole certe per l'accesso all'attività di imprenditore edile; l'attuazione della patente a punti prevista dal T.u. sicurezza; la parificazione dei costi fiscali e contributivi tra tutte le forme di lavoro.

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