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"Sicurezza & Salute: Rischi nuovi ed emergenti"
fonte agi / Salute
22/05/2010 - L'attuazione delle norme europee per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro differisce a seconda dei paesi e la loro applicazione pratica varia secondo il settore, la categoria di lavoratori e le dimensioni dell'impresa La crescente importanza dei rischi nuovi ed emergenti (Esenet), quali stress, violenza e molestie, costituisce un ulteriore problema per Io sviluppo di misure di prevenzione efficaci. In questo contesto si colloca la recente indagine dell'Agenzia di Bilbao, rivolta alle imprese - escluse quelle con meno di 10 addetti e dei settori di agricoltura, siMcoltura e pesca-, tramite interviste ai dirigenti aziendali e ai rappresentanti dei lavoratori (nella primavera del 2009, 28.649 dirigenti e 7.226 Rls in 31 paesi: Ue-27 più Croazia, Turchia, Svizzera e Norvegia), I primi risultati di Esener suggeriscono che le imprese europee ricorrono ad azioni formali (politiche o procedurali) per affrontare sia questioni inerenti alla salute e sicurezza, sia ai rischi psicosociali, ma ricorrono anche ad azioni meno formali (ad hoc, specie quando si tratta di rischi psicosociali. Le politiche formali sono pi frequenti in Irlanda, Regno Unito, Paesi Bassi e Scandinavia, meno nei nuovi Stati membri e nei paesi candidati. Sul fronte delle imprese, quelle sprovviste di una politica cli salute e sicurezza sostengono come motivo principale il fatto dl non avere a disposizione le competenze per realizzarla. Questa situazione è più frequente fra le piccole imprese. L'aspetto interessante è che la complessità giuridica non è citata tra i Principali ostacoli all'adozione di strategie in materia. Le valutazioni dei rischi sono realizzate con pi frequenza da imprese che hanno un Rls e in quelle pi grandi e nei settori più pericolosi. La rappresentanza dei lavoratori sembra quindi essere un fattore determinante per affrontare le questioni legate alla salute e sicurezza Non solo. Pi cli un terzo delle imprese - in pailicolare le pi piccole-fa svolgere le valutazioni a professionisti esterni. Anche se non mancano paesi (Danimarca, Regno Unito, Sveziaed Estonia) con tassi d'estemalizzazione bassi anche fra le imprese minori. Un altro dato interessante che emerge dallo studio è che in circa il 40 percento delle imprese le questioni deNa salute e sicurezza sono discusse regolarmente nelle riunioni dell'alta diligenza, mentre la pa1ecazione dei superiori gerarchici è citata come molto o altastanza elevata nella maggior parte delle imprese (75 percento). Infortuni, stress di varia natura e disturbi muscoloscheletrici sono le principali preoccupazioni degli intervistati, ma anche violenza, bullismo e molestie sono citati come primo problema in un gran numero di imprese. Quanto alla gestione dei rischi psicosocìali, questa è pi frequente nel settore della sanità e dei servizi sociali e nelle imprese pi grandi. Mostrano meno consapevolezza e sono meno propensi ad agire per gestire questo tipo di problemi i dell'Europa meridionale, tranne la Spagna. Mentre le imprese, in generale, trattano questi rischi fornendo formazione e attuando cambiamenti nell'organizzazione del lavoro. Solo circa la metà degli inteMstati tra i dirigenti, tuttavia, informa i dipendenti sui rischi psicosociali, pur riconoscendo che la partecipazione dei lavoratori è un fattore chiave per il successo della gestione di questa particolare tipologia cli rischi, come in generale dei problemi attinenti alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e che il molo delle parti sociali rimane cruciale per l'attuazione di misure efficaci in materia. La pubblicazione del rapporto integrale della ricerca avverrà i primi di giugno.
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