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"I quattro luoghi della prevenzione"

fonte Italia Oggi / Sicurezza sul lavoro

25/05/2010 - La nuova edizione dì ExpoSicuraMente si apre all'indomani del lancio della campagna europea della sicurezza sul lavoro. Aifos è partner dell' Agenzia europea di Bilbao che nel lanciare la campagna europea 2010-2011 ha voluto ricordare come il fenomeno infortunistico in Europa sia ancora grave e allarmante. Oltre 450 lavoratori europei perdono la vita ogni giorno, e 3 di questi in Italia, per cause legate all'attività lavorativa a circa il 6% del pil europeo va perso a causa di infortuni sul lavoro e malattie professionali. Occuparci della salute e sicurezza sul luogo di lavoro è essenziale e l'unione europea promuove per il prossimo biennio una grande campagna di sensibilizzazione sulla «sicurezza nella manutenzione» che, tra l'altro. sarà oggetto dì un apposito incontro alla Fiera di Brescia. La campagna europea di sensibifizzazione si fonda essenzialmente sulla realizzazione di buone prassi, ma alla base del sistema della sicurezza sul lavoro vi sono «quattro luoghi» in cui si fa la prevenzione: la norma, l'amministrazione, il lavoro e le relazioni tra i soggetti. In Italia abbiamo una buona norma soprattutto dopo il varo del Testo unico dell'aprile 2008 e il recente decreto correttivo 106/20 10 che ha completato l'opera normativa e legislativa in materia. Si tratta, comunemente riconosciuto di una delle leggi all'avanguardia dell'Europa, la cui attuazione è lentamente iniziata anche se mancano ancora molti decreti attuativi e che, talvolta, trovano ostacolo nella difficoltà di coordinamento tra lo stato, le regioni e le parti sociali. Accordi e decreti attuativi che in ossequio alla consultazione ed alla partecipazione spesso subiscono freni e rallentamenti che si trascinano di anno in anno. Ciò però non impedisce una seria applicazione della norma che se trovasse concreta attuazione ne costituirebbe un grande passo in avanti per lo sviluppo della prevenzione. Al tempo stesso quando si parla di amministrazione non significa apparato sanzionatorio ma piuttosto il ruolo delle amministrazioni pubbliche dello stato, regioni, province e comuni, gli enti pubblici nazionali e locali (Inail, Ispesl. Ipsema, Inps, Asl), il mondo scientifico, della scuola e dell'università e dell'associazionismo nonché sempre più numerose aziende private che aiutano il processo della sicurezza e che in Italia presentano livelli di eccellenza e di qualità. Il terzo luogo è costituito dal lavoro che, oltre la contrattazione sindacale, deve tornare ad essere l'elemento fondamentale su cui fondare una seria politica della sicurezza. Infine le relazioni trà i soggetti sono indispensabili in quanto se viene meno un atteggiamento collaborativo tra le parti sociali, imprenditori e lavoratori, tutto il sistema rimane paralizzato e la sicurezza diventa una aspetto formale di carte e non di pratica applicazione. In questo contesto la formazione assume il ruolo di collante e di cerniera che tiene uniti i differenti luoghi della sicurezza svolgendo una azione di prevenzione insostituibile. La formazione trova la sua essenza non solo dall'applicazione della legge. ll nuovo Testo unico ha fatto grandi passi in avanti in tal senso ma una seria formazione deve essere collegata all'esperienza dei lavoratori ed al lavoro, alla collaborazione con le amministrazioni e soprattutto alle relazioni tra i soggetti, il continuo richiamo della legge all'importanza della bilateralità individua nella formazione lo strumento della conoscenza e dello sviluppo che coinvolge per la prima volta, tutti i soggetti in una azione di formazione continua durante tutto l'arco della vita e del lavoro.

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