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"Ilva Taranto, formalizzate le accuse ai vertici aziendali"

fonte INAIL / Ambiente

05/07/2010 - Disastro ambientale: questa la principale delle accuse formalizzate dalla Procura di Taranto per il patron dello stabilimento siderurgico Ilva, per suo figlio, da poco più di un mese alla guida dell'acciaieria, per il direttore della struttura e per il responsabile dell'agglomerato 2 (il più grande d'Europa). A due anni dall'avvio delle indagini -dopo il ritrovamento di tracce di diossina e di altre sostanze letali nei formaggi degli allevamenti presenti nelle aree limitrofe all'Ilva- da oggi, dunque, sono noti i reati e gli imputati coinvolti. Dalle prime indiscrezioni trapelate sui giornali l'inchiesta, al momento, non riguarderebbe altre aziende e altre persone. Il capo della Procura jonica, Franco Sebastio, e il sostituto, Mariano Buccoliero, titolari dell'inchiesta, avrebbero chiesto di "blindare" l'accusa disponendo nuovi accertamenti nella forma dell'incidente probatorio: una sorta di "superperizia" che sia in grado di capire, in modo inequivocabile, quale è la fonte che, negli anni, ha liberato diossina in quantità tale da mettere in pericolo la salute della popolazione locale.La fissazione dell'incidente probatorio sarebbe dovuta agli esiti delle precedenti verifiche condotte nello stabilimento, lo scorso febbraio, dall'ispettorato del lavoro e da tecnici universitari, in collaborazione con gli inquirenti, per verificare le procedure di gestione delle polveri trattate dagli elettrofiltri dell'agglomerato 2. Un intervento sollecitato da tante associazioni cittadine e di ambientalisti allarmati dalle gigantesche nuvole di fumo che, soprattutto durante le ore notturne, continuavano a levarsi dalle ciminiere. A ciò si aggiungono anche i rilevamenti dell'Arpa che hanno individuato la presenza di policlorobifenili (pbc): sostante cancerogene vietate per legge dagli anni Settanta e, differenza della diossina, non frutto di combustione, bensì materiali utilizzati nei trasformatori elettrici.Resta, così, da fare chiarezza sui "percorsi" che hanno portato i pcb e la diossina nell'erba che ha nutrito migliaia di pecore successivamente finite al macello. Prima ancora di stabilire le modalità dell'incidente probatorio sul tavolo della Procura dovranno, però, gli esiti del campionamento di polveri e di materiali condotti presso l'agglomerato 2 dello stabilimento Ilva.

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