06/07/2010 - La siderurgia taglia infortuni e incidenti di Massimiliano Del Barba Utilizzo in sicurezza dei mezzi di movimentazione e dei dispositivi di protezione individuale. Gestione delle emergenze e degli infortuni. Valutazione dello stress. Conduzione dei lavori in appalto. Italiano per stranieri. Il settore siderurgico è uno dei comparti mariifatturieri con la presenza dei più alti tassi di rischiosità all'interno dei reparti produttivi, e per questo investire in interventi formativi sulla sicurezza rappresenta uno strumento fondamentale per contribuire a ridurre la percentuale di incidenti e infortuni Negli impianti siderurgici più avanzati, continuare a fare formazione da intelligente scelta di politica industriale, si trasforma in una improrogabile necessità. Lo crede anche Andrea Rogazione che, dal suo ufficio di Taranto situato all'interno dello stabilimento siderurgico dell'Ilva (15 milioni di metri quadrati e 14 mila persone tra dipendenti e ditte esterne), tiene i contatti con Riconversider, l'ente di formazione di Federacciai (a cui sono associate anche Assomet e Assofond), soggetto attuatore del piano formativo "Obiettivo Sicuezza 1" contenuto nell'avviso 1/2009 di Fondimpresa che sta coinvolgendo, oltre a Ilva, altre industrie siderurgiche per un totale di quasi 1.200 lavoratori (per la metà tecnici e gestionali, per la metà operai) in un piano di 1.200 ore complessive fra corsi ed esercitazioni pratiche. Rogazione, che è responsabile comunicazione e formazione del gigantesco complesso tarantinoa citio integrale controllato dal gruppo Riva, spiega: «La particolarità di uno stabilimento come quello dell'Ilva di Taranto è quella di avere migliaia di lavoratori inipegnati in centinaia di attività differenti, con la conseguenza che per ognuna di queste persone va garantita una formazione specifica alla funzione ricoperta. L'obiettivo è quello di interpretare la sicurezza non solo come valore legale, come requisito di norma o di legge da rispettare, ma come valore culturale dell'individuo, della famiglia, della comunità nella quale l'individuo stesso vive e lavora». La collaborazione fra Riconversider e il Centro di formazione interna dell'Ilva nell'esecuzione dei progetti finanziati dal Conto di Sistema Fondimpresa dura ormai da alcuni anni: «Nel 2009 prosegue Rogazione - la struttura ha programmato ed erogato circa 220 mila ore di formazione. Attraverso l'attività del Centro di formazione dello stabilimento, vengono messi a disposizione di tutti i reparti strumenti di analisi dei bisogni formativi, attività di verifica e valutazione dei percorsi, ricerca didattica per un continuo aggiornamento sul processi di apprendimento degli adulti». Oltre alle attività di formazione tecniche e normative, il gigante siderurgico pugliese sta investendo nel miglioramento della sicurezza tecnologica. Infine, in collaborazione con la società di consulenza DuPont, è stato varato un nuovo progetto per correggere i comportamehti umani e per migliorare il livello della cultura della sicurezza. «Siamo convinti - sottolinea- che sia fondamentale una formazione in grado di agire direttamente sul cambiamento comportamentale delle persone». Un tema, quello della sicurezza, che all'Ilva ha assorbito il 70% delle ore totali di formazione svolte lo scorso anno. Una scelta che, fortunatamente, sembra aver dato i suoi frutti: «Nel 2009 il numero degli infortuni si è ridotto di circa il 65% rispetto ai dati osservati nel 2005, anno in cui gli infortuni avevano toccato il picco pi alto. Cosa ancora più importante è che durante lo scorso anno non si sono registrati infortuni di particolare gravità. Credo - conclude Rogazione - sia un importante risultato e rappresenti un tangibile riconoscimento dell'efficacia delle scelte effettuate dall'azienda interna di sicurezza e della strategia di medio lungo periodo che, considerato insultati, proseguirà anche nei prossimi anni conio stesso impegno e i medesimi investimenti».

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