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"Condizioni di lavoro: il 25% dei lavoratori teme effetti nocivi sulla salute"

fonte Redazione salute & sicurezza sul lavoro / Salute

07/12/2010 - Sono stati recentemente diffusi i primi risultati della quinta edizione dell’ European Working Conditions Survey, l’indagine europea promossa dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound), nell'ambito del ciclo di conferenze organizzate a Bruxelles dalla Presidenza belga dell'Unione europea.I dati, raccolti tra gennaio e giugno 2010 riguardano oltre 43.816 lavoratori attivi in 34 paesi europei, un campione maggiore di quello registrato negli anni scorsi (solo 30.000 nel 2005). Dai dati emerge un aumento del 2% della percentuale dei lavoratori europei soddisfatti delle proprie condizioni di lavoro. Un quarto dei lavoratori europei ha invece la sensazione che il lavoro stia avendo un effetto negativo sulla propria salute. Anche se il 90% dei lavoratori intervistati ritiene di essere adeguatamente informato circa i rischi per la salute e la sicurezza, il 25% delle imprese ritiene che la loro salute e la sicurezza siano comunque minacciate. I dati variano in base alla posizione occupata: gli operai sono più inclini a ritenere di essere a rischio e maggiormente pregiudicati dal proprio lavoro rispetto ai lavoratori d'ufficio: i primi, peraltro, risultano i più esposti a rischi fisici e professionali. Cresce, inoltre, la percentuale dei lavoratori costretti a fare ripetuti movimenti che interessano il circuito mano-braccio esponendosi al rischio di sovraccarico biomeccanico: era pari al 63,5%, ed ha visto un incremento del 7,4% in dieci anni. Ed è in aumento anche la quota di lavoratori esposti a prodotti chimici. La percentuale di lavoratori che sono costretti ad adottare posizioni dolorose o stancanti per almeno un quarto dell'orario di lavoro è aumentato dell'1% rispetto al 2005, ed è ora pari al 46%. L'esposizione a tale rischio è molto più alta tra i lavoratori manuali (72% tra i lavoratori qualificati e il 59% tra i lavoratori non qualificati). Infine, per il 2010 i risultati mostrano una lieve diminuzione dell’esposizione media a vibrazioni: questo dato non riguarda però i lavoratori manuali qualificati, la cui esposizione a vibrazioni è aumentato di quasi il 10% in 10 anni.

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