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"Arsenico nell'acqua, come rispettare i valori limite UE"
fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Ambiente
09/02/2011 - L’ENEA ha realizzato un innovativo processo di abbattimento dell'arsenico dall'acqua potabile in grado di ridurre il contenuto della sostanza al di sotto dei 10 microgrammi per litro richiesti dalla legge. La sperimentazione è stata condotta proprio sull'acqua di falda del Centro Ricerche della Casaccia (vicino Roma). La tecnologia ha sfruttato tecnologie separative mediante membrane, in particolare nanofiltrazione ed osmosi inversa: a queste saranno accoppiati adeguati sistemi di miscelazione con acqua non trattata per il mantenimento del giusto contenuto salino richiesto dall'acqua potabile e di controllo on-line del processo. Questo processo di abbattimento dell’arsenico non ha alcuna limitazione di scala produttiva, quindi potrebbe essere applicato sia nei comuni con 1.000 abitanti che in quelli con molte migliaia di abitanti. In Italia, in particolare, il problema delle concentrazioni di sostanze pericolose nell’acqua potabile risale a quando la Commissione europea, rifiutando una richiesta di deroga alla disiciplina comunitaria in materia, ha indicato in un elenco, numerosi Comuni italiani che non rispettano i parametri europei per quanto riguarda la presenza naturale di arsenico, floruro e borio. Infatti, il massimo consentito per la concentrazione di arsenico sarebbe di 10 milligrammi per litro, ma la Commissione europea ha autorizzato una deroga “per valori di arsenico fino a 20 milligrammi per litro” spiegando che le prove scientifiche riportate dall'Organizzazione mondiale della sanità, ed il Comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali, consentono deroghe temporanee fino a 20 milligrammi per litro, mentre valori di 30, 40, 50 milligrammi per litro determinerebbero rischi sanitari superiori, come talune forme di cancro.
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