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"Aziende a corto di specializzati"
fonte Sole 24 Ore - Picchio Nicoletta / Responsabilità sociale
11/05/2011 - Impiego. Allarme di Rete Imprese Italia, Aziende a corto di specializzati. L'Italia rischia di bloccarsi. Con un 26,7% delle imprese italiane che non è riuscito a trovare personale adeguato per le qualifiche richieste. E, dall'altra parte, 2 milioni di ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano nemmeno un'occupazione. Per Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese Italia, oltre che di Confartigianato, è un paradosso che, penalizzando i giovani, rallenta la crescita del nostro paese. «Uno spreco intollerabile», ha detto ieri, all'assemblea annuale dell'organizzazione. La cartina di tornasole di un sistema che non funziona e che ha bisogno di riforme: mercato del lavoro e welfare, certamente, ma anche fisco «la madre di tutte le riforme» sia in termini di aliquote, riducendo il preso delle tasse su imprese e lavoratori, e di adempimenti. E ancora semplificazioni, credito, innovazione, Mezzogiorno, Europa. Sette punti, «sette politiche indispensabili per la crescita». Da unire ad un altro profondo cambiamento, la legge elettorale: bisogna tornare ad un collegamento tra territorio e rappresentanti dei cittadini. «Con questa ritrovata capacità sarà possibile attuare quelle politiche di cuila società e l'economia hanno tanto bisogno». In prima fila, ad ascoltarlo, esponenti del governo, tra cui il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, i rappresentanti di Confmdustria Vincenzo Boccia, Presidente dellaPiccola, e Giampaolo Galli, direttore generale, il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari. Accanto, sul palco, i presidenti delle organizzazioni che fanno parte di Rete Impresa Italia, e cioè Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti Un universo di 2 milioni 600mila medie, piccole e micro imprese. Il federalismo, secondo Guerrini, può essere un rischio: se i comuni applicheranno l'aliquota del io,6 per mille ci potrebbe essere un aggravio fiscale sugli immobili strumentali delle imprese per 3 miliardi di euro. Non convince però Guerrini uno scambio IrapIva, che piace invece a Confindustria, perchè deprimerebbe i consumi. Bisogna andare avanti sulle semplificazioni: gli adempimenti per le piccole e medie imprese costano oltre zo miliardi all'anno e fanno perdere tre mesi di lavoro. A tutti questi handicap ora rischiano di aggiungersi anche gli effetti di Basilea 3: Rete ImIL DIVARIO 11 26,7% delle società non riesce a trovare personale con competenze adeguate e in linea con le qualifiche richieste prese Italia ha attivato un confronto con la Ue, per evitare che le rigidità possano riversarsi sul credito, insieme all'Abi, Confindustria e ad Alleanza Cooperativa, che ieri, con il portavoce Luigi Marino, ha condiviso i sette punti del rilancio individuati da Guerrini «Il rapporto trabanche e imprese devere essere ricostruito all'insegna della collaborazione e della fiducia», ha detto il numero uno di Rti, preoccupato che la delega per la riforma del Fondo di garanzia per le pmi possa snaturare uno strumento che ha funzionato. Nell'ultimo biennio, ha spiegato, il meccanismo del Fondo e ruolo dei confidi hanno avuto un ruolo determinante di sostegno all'economia
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