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"Confindustria si scusa"

fonte Feltri Stefano - Il Fatto Quotidiano / Responsabilità sociale

12/05/2011 - Il direttore generale Giampaolo Galli ammette: "Sbagliato applaudire il manager Thyssen". La Confindustria chiede scusa per gli applausi durante il convegno di Bergamo sabato scorso, al manager Thyssen condannato a 16 anni per omicidio plurimo. Tocca a Giampaolo Galli, il direttore generale dell'associazione degli industriali. ribaltare la linea durante una trasmissione tv su La7, ieri mattina: "L'applauso all'amministratore delegato di Thyssen è stato sbagliato. inopportuno, e colgo l'occasione per chiedere scusa a nome di Confindustria ai familiari delle vittime e all'opinione pubblica che si è sentita colpita e offesa". Galli è netto, dalle sue parole è chiaro che ora ufficialmente Confindustria considera quello che è successo alle assise a porte chiuse di Bergamo un infortunio. E dire che. fino a due giorni fa, il messaggio del presidente Emma Marcegaglia e della sua squadra era stato confuso, ma certamente non di rincrescimento. Martedì il responsabile per la sicurezza sul lavoro di Confindustria, Salomone Gattegno si giustificava dicendo che non conosceva la dinamica dell'incidente" della Thyssen e non era presente a Bergamo durante l'applauso. L'impressione, insomma, è che l'applauso di sabato a Espenhahn, appena condannato a 16 anni e mezzo per il rogo in cui morirono sette operai nel 2007, fosse sentito. Che cosa è successo per ammettere la gaffe e chiedere scusa? Chi conosce quello che è successo dentro Confindustria in questi giorni, racconta che i vertici dell'associazione hanno cambiate linea dopo le proteste dei famigliari delle vittime. Si sono accorti che la posizione pseudo-liberista secondo cui leggi e sentenze sulla sicurezza sono un ostacolo all'esercizio della libera impresa si stava rivoltando loro contro. Una delle versioni ufficiali che Confindustria accreditava, infatti, era che l'applauso fosse partito nel momento in cui Espenhahn prometteva che il gruppo Thyssen avrei be continuato a investire in Italia nonostante la condanna. Peccato che, proprio ieri, si sia diffusa la notizia del nuovo piano industriale di Thyssen, annunciato dal capo azienda Heinrich Hiesinger in una lettera ai dipendenti, che prevede la cessione dell'impianto Acciai speciali di Terni, dove lavorano 3 mila persone. La decisione di dismettere l'intero segmento acciai speciali, dove i margini si stanno riducendo, dovrebbe essere formalizzata nella riunione del consiglio di sorveglianza della capogruppo ThyssenKrupp Ag domani. Per Terni, dove Espenhahn abita da anni, rischia di essere un colpo micidiale, la Fiom locale è già pronta alla mobilitazione. L'azienda tedesca vuole dismettere l'impianto di Temi, 3 mila posti a rischio

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