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"Roma, operaio muore nel cantiere del metrò L'azienda: non doveva stare li. E' polemica"
fonte La Repubblica, Luglio Massimo / Sicurezza sul lavoro
23/05/2011 - Ritrovato in un ponzo profondo oltre trenta metri. Forse ucciso da una fuga di gas ma la società appaltatrice smentisce. L'azienda: non doveva stare lì. È polemica — Lo hanno trovato cadavere in un pozzo profondo 35 metri nel cantiere della Metro B di piazza Sant'Emerenziana: l'ennesimomortosullavorodel Lazio, il primo durante gli scavi della nuova linea sotterranea della capitale. È ancora tutta da chiarire la dinamica della morte di Bruno Montaldi, 48 anni, un tecnico dell'Aquila, sposato e con figli, dipendente della Icoteclme, una ditta napoletana subappaltatrice di Metro B 1, la società che gestisce i lavori in tutta Roma. Sulla salma, infatti, non c'erano segni di caduta evidenti o lesioni che avrebbero potuto provocare la tragedia. L'ipotesi iniziale, quella che l'uomo sia rimasto soffocato dai vapori dell'azoto liquido usato per congelare il terreno ed evitare smottamenti, è stata decisamente smentita dalla società: «Il gas - si legge in una nota - scorre nel sottosuolo all'interno di alcune serpentine e il tecnico si l imita a control lare da un monitor in superficie. In caso di anomalie, non deve intervenire di persona ma avvertire una squadra di operai. Nella notte - continua Metro B1 - non si sono registrate anomalie nell'impianto di raffreddamento». Resta il fatto che l'operaio, al contrario di quello che prevede la prassi operativa, era solo nel cantiere e il suo corpo è stato scoperto solo alle 6 del mattino da un collega che doveva dargli il cambio. L'uomo potrebbe aver deciso di scendere a controllare di persona qualcosa che non lo convinceva. «Sarebbe una buona idea quella di intitolare la stazione di piazza Annibaliano a Bruno Montaldi - dice il sindaco Alemanno - per il momento non sembrano emergere responsabilità dell'azienda». Solo l'autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni, potrà chiarire definitivamente le cause del dramma. Dura la polemica politica e sindacale sull'ultimo anello di una catena di sangue nei cantieri di tutta la regione: «Fermo restando l'esito delle indagini èun dato di fatto che più si aggrava la crisi e più aumentano gli incidenti sul lavoro» dice Claudio Di Berardino, segretario della Cgil di Roma e del Lazio Sono stati i vigili del fuoco a portare in superficie, con un verricello, il cadavere dell'operaio. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato. Cordoglio e sgomento tra gli abitanti dell a zona: «Qui si lavora anche di notte - dicono alcuni inquilini dei palazzi di fronte - dai balconi vediamo almeno quattro o cinque operai accanto alle bombole di azoto».
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