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"Escherichia Coli, i morti sono 22"
fonte La Repubblica / Sicurezza alimentare
06/06/2011 - Le autorità sanitarie tedesche hanno individuato la causa dell'epidemia e l'azienda che ha distribuito il prodotto contaminato. Oltre 2.200 i contagiati in tutta Europa, martedì riunione straordinaria del direttivo Ue del settore ortofrutticolo. Emergenza ospedaliera in Germania. In Portogallo non confermati i casi sospetti. In Gran Bretagna controlli antiterrorismo. Sale a 21 in Germania, 22 in tutta Europa, il numero delle vittime dell'Escherichia coli. Sono i dati diffusi oggi dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, che indicano in 2.263 i casi totali di contagio, 435 in più rispetto al precedente bilancio. E le autorità tedesche hanno individuato l'origine della diffusione. Sono stati infatti i germogli di soia tedeschi mangiati crudi a scatenare l'epidemia . Lo ha confermato in una conferenza stampa ad Hannover il ministro della Sanità della Bassa Sassonia, Gerd Lindemann (Cdu), secondo il quale le autorità mediche si trovano adesso "sulla pista giusta". "Abbiamo identificato un prodotto che è stato fornito in tutte le località in cui si sono verificate vaste infezioni di Ehec", ha spiegato il ministro. Già alcuni anni fa i germogli di soia avevano provocato in Asia un'epidemia analoga a quella scatenatasi in Germania, che ha provocato finora 21 vittime nel Paese, con un totale di 1526 persone infettate. Le autorità della Bassa Sassonia hanno anche individuato un'azienda di Uelzen, che ha distribuito in varie parti del paese i germogli da consumare crudi. Il ministro Lindemann ha aggiunto che l'azienda nella regione di Uelzen è stata chiusa e che i risultati di ulteriori test sono attesi per lunedì. Il ministro ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa, che ci sono "tracce molto chiare che conducono a questa azienda quale fonte dell'infezione". Il ministro dell'agricoltura della Bassa Sassonia ha quindi invitato gli abitanti della Germania del Nord a "evitare di consumare per il momento qualsiasi tipo di germoglio di soia". Il ministro Lindemann ha poi aggiunto che partite di germogli di soia dell'azienda incriminata, sono state consegnate ad Amburgo, nello Schleswig-Holstein, Macklenburgo-Pomeria, Assia e Bassa Sassonia. Due dipendenti dell'azienda Uelzen, che produce 18 tipi diversi di germogli, sono state colpite da una forte diarrea e una di essere è risultata positiva al batterio killer. La Germania lancerà presto un avvertimento attraverso il sistema di allerta europeo dell'alimentazione sulla possibile pericolosità dei germogli di soia, presunto vettore del batterio Eceh. No si tratta ancora di un allarme vero e proprio riguardante degli specifici lotti - come accaduto per i cetrioli spagnoli poi risultati innocui - ma solo della diffusione delle informazioni di cui dispongono al momento le autorità sanitarie tedesche, di cui l'ue "ha preso nota", come ha spiegato il portavocec Frederic Vincent. L'epidemia sarà affrontata domani nel corso di un vertice dei ministri della Sanità in Lussemburgo, al quale farà seguito il 17 giugno quello dei titolari dell'Agricoltura. Secondo l'Ecdc, in tutta l'Europa, fino ad oggi sono stati rilevati 1.605 casi di Escherichia Coli Enteroemorragica (Ehec), 6 dei quali fatali, e 658 di Sindrome emolitico-uremica (Sue), di cui 16 mortali. La stragrande maggioranza dei casi riguarda la Germania (627 casi Sue e 1.536 Ehec), per un totale di 2.163. Di cui però 430 in più solo nelle ultime 24 ore. L'Ecdc segnala inoltre quattro nuovi casi Ehec nel Regno Unito, e uno in Danimarca. Dopo la pubblicazione del bollettino, le autorità sanitarie della Svezia hanno comunicato un nuovo caso di Ehec: in totale solo ora 47, di cui 32 Ehec e 15 Sue. Ue, martedì il comitato. La Commissione europea ha convocato per martedì 7 giugno una riunione straordinaria del Comitato di gestione, allo scopo di discutere le misure per affrontare la crisi nel settore ortofrutticolo. A causa dell'epidemia, l'Europa registra una psicosi nei consumi di generi ortofrutticoli, con danni importanti all'economia del settore in tutti gli stati membri. Inoltre, il ministero della Sanità di Berlino ha confermato che i responsabili di Sanità e Agricoltura del governo tedesco e dei laender si riuniranno in settimana per l'analisi dell'epidemia. Restano ancora da definire ufficialmente luogo e data esatta della riunione che dovrebbe tenersi mercoledì, probabilmente nella capitale. In Germania intanto non cessano le critiche dell'opposizione sulla gestione della crisi. Controlli antiterrorismo in GB. il Centre for the Protection of National Infrustructure (CPNI), agenzia paragovernativa che opera sotto l'ombrello dei servizi di sicurezza, suona il campanello d'allarme: "In Gran Bretagna, cibo e bevande sono a rischio attacco terroristico ed è quindi il caso di aumentare i controlli per scongiurare l'ipotesi di un avvelenamento doloso delle scorte alimentari". Gli esperti del CPNI, riporta oggi il Sunday Telegraph, hanno infatti messo in guardia che la diffusione del virus E.Coli ha evidenziato la vulnerabilità della catena distributiva e l'enorme rapidità con cui l'epidemia riesce a diffondersi. Il CPNI ha quindi chiesto ai produttori, ai distributori e ai supermercati di aumentare la sicurezza presso fabbriche e magazzini e identificare gli anelli deboli della filiera. "Il Regno Unito - ha detto un funzionario dell'agenzia - soffre di un modesto rischio di contaminazione da parte di squilibrati. Ora è il caso di considerare la possibilità di contaminazione da parte di gruppi mossi da una qualche ideologia". Un'analisi che porterebbe non solo nella direzione di Al-Qaida ma anche dei dissidenti dell'Ulster e degli animalisti più esagitati. Hanno dato esito negativo in Portogallo le analisi praticate sulle tre persone, da poco rientrate dalla Germania, che presentavano sintomi simili a quelli provocati dall'infezione da E. coli negli ammalati tedeschi. I risultati delle analisi sull'ultimo caso ancora sospetto hanno escluso la presenza dello stesso batterio.
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