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"Amianto ai Cantieri: dieci nuove vittime. Aperta un'altra inchiesta"
fonte La Repubblica di Palermo / Sicurezza sul lavoro
26/06/2011 - LA STRAGE silenziosa dell'amianto ai Cantieri navali ha fatto cinque nuove vittime negli ultimi mesi. E altri cinque operai in pensione hanno scoperto di essere ammalati di asbestosi. Gli esposti delle famiglie e della Fiom Cgil hanno così portato a una nuova indagine dei pm Claudia Ferrari e Claudia Bevilacqua. Nel registro degli indagati ci sono nuovamente tre ex direttori dello stabilimento dell'Acquasanta, in servizio dal 1970 agli anni Novanta: sono Luciano Lemetti, Giuseppe Cortesi eAntonino Cipponeri, che già l'anno scorso sono stati condannati dal tribunale di Palermo per non avere adottato tutte le misure di sicurezza necessarie ad evitare 37 decessi e 24 malattie gravissime fra gli operai. Le accuse contestate oggi sono ancora quelle di omicidio colposo plurimo e lesioni gravi colpose. Anche se su questo secondo reato grava la scure della prescrizione, già calata nel giudizio concluso l'anno scorso. Attualmente, al tribunale di Palermo, sono incorso altri tre processi per una trentina di decessi che sarebbero stati causati dall'amianto. Secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri, la Fincantieri avrebbe continuato ad adoperare l'amianto fino al 1999, nonostante un esplicito divieto di legge posto nel 1996. «Eppure, fin dagli anni Cinquanta, i rischi dell'amianto erano noti — hanno ribadito i magistrati nel corso della requisitoria chehaportato allasentenza — nonostante tutto ciò, Fincantieri ha omesso di adottare anchelepiù elementari misure di prevenzione per evitare l'inalazione di polveri e fibre di amianto». Nello stabilimento non c'erano tute speciali, né mascherine, né berretti di protezione. E neanche sistemi di aspirazione perla polvere di amianto.
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