14/09/2011 - Un interessante report redatto dall’Agenzia europea per l’Ambiente (EEA) fa luce sui potenziali effetti di riduzione delle emissioni attraverso una migliore gestione dei rifiuti a livello locale. Basandosi sull’approccio del “ciclo vita” del sistema di gestione dei rifiuti, viene evidenziato che un miglioramento nella gestione municipale dei rifiuti solidi urbani ha già permesso, in passato, un taglio netto annuale di gas serra (GHG) di 48 milioni di tonnellate di CO2 tra il 1995 e il 2008.
Ciò è dovuto alle minori emissioni di metano derivanti dalla lavorazione dei rifiuti. Se tutti i paesi soddisfacessero pienamente gli obiettivi della direttiva sulle discariche di rifiuti, si legge nel report, le emissioni di gas serra dalla gestione dei rifiuti urbani potrebbero essere ridotte di ulteriori 62 milioni di tonnellate nel 2020, una quantità che equivale all’1,23% delle emissioni totali di gas serra prodotte nel 2008.
Nel Report si passano quindi in rassegna gli effetti del riciclo dei rifiuti biodegradabili ed i limiti dell’approccio basato sul “ciclo vita”. Inoltre, viene citato un recente studio dell'OCSE (OECD, 2011) che adotta un approccio del “ciclo di vita” del rifiuto, con una metodologia leggermente diversa. Lo studio ha esaminato le emissioni di gas serra associate alla gestione del materiale biodegradabile durante tutto il loro ciclo di vita in quattro paesi selezionati, giungendo alla conclusione che più della metà delle emissioni nazionali di gas serra possono essere associate alle attività di gestione dei rifiuti. Inoltre, lo studio fornisce un “ordine di grandezza”, una stima del potenziale di riduzione dei gas serra in base a diverse opzioni nella gestione dei rifiuti, fino al 2030 in diverse regioni OCSE, calcolata secondo le loro rispettive potenzialità tecniche.

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