Si chiama
Tritone ed è il nome del progetto basato su una soluzione
tecnologica innovativa per la produzione di energia elettrica e termica da
biofuel, ricavato da coltivazioni no-food. In pratica è una centrale elettrica
galleggiante, presentata presso la sede del
Comune di Genova, dal gruppo
Europam.
La barge (ossia un tipo di imbarcazione a fondo piatto usato per
il trasporto merci prevalentemente sui fiumi) Tritone può essere posizionata a
qualche miglio dal litorale, nella foce dei fiumi o, come proposto per Genova,
anche in ambito portuale grazie al ridotto impatto visivo, rendendo possibile
soddisfare i bisogni primari di energia elettrica della città. Questo mezzo
navale speciale, lungo 76 metri e largo 38, è predisposto in maniera specifica
ed esclusiva per la produzione di energia elettrica e termica (sotto forma di
vapore o di acqua riscaldata) da fornire a terra. L'imbarcazione è di tipo
immergibile, contiene al suo interno tutti gli apparati funzionali alla
cogenerazione.
È quindi a tutti gli effetti una centrale autonoma di generazione
di energia elettrica e calore. L'investimento complessivo previsto è di 70
milioni di euro; il tempo di realizzazione va dai 12 ai 18 mesi; l'impianto
avra' una potenza di 56 megawatt.
Nel sistema Tritone, costituito da
componenti distinti a “modulo”, a differenza di altre centrali galleggianti
l'impianto di generazione non è costruito sopra la base di appoggio di un
pontone, ma all'interno di una struttura navale autoportante concepita ad hoc.
Come hanno spiegato i progettisti l’impatto ambientale per la logistica di
approvvigionamento del biofuel sarà contenuto. (a.b.)
News
"Tritone, la centrale elettrica galleggiante che produce energia “verde”"
fonte Zeroemission.eu / Ambiente
Pubblicità