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"La valutazione del rischio stress nelle aziende sanitarie"

fonte PuntoSicuro / Sicurezza sul lavoro

19/10/2011 - PuntoSicuro ha più volte sottolineato il lavoro informativo e di prevenzione del Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPISAL) dell ’ULSS 20 di Verona in merito alla valutazione del rischio stress lavoro-correlato.
 
In relazione ai materiali prodotti e pubblicati dall’Azienda Sanitaria, abbiamo presentato in questi mesi alcuni interventi che si sono tenuti al convegno dal titolo “ Valutazione dello stress lavoro correlato. Esperienze regionali a confronto”. Il convegno, organizzato dall’ULSS 20 di Verona e tenutosi il 5 maggio 2011 nella cornice della manifestazione “Ambiente Lavoro”, ha presentato le indicazioni della Commissione Consultiva Permanente relative alla valutazione del rischio stress e le buone pratiche sperimentate relative a varie esperienze regionali.
 
Dopo aver parlato di valutazione preliminare e approfondita, del confronto tra metodologie oggettive e soggettive, dei dati relativi alle prime attività di supporto alle aziende, affrontiamo oggi un intervento che presenta esperienze di valutazione nelle aziende sanitarie.
 
In “ L’esperienza di valutazione del rischio stress lavoro correlato nelle aziende sanitarie”, a cura del Dott. Dimitri Sossai e relativo ad attività svolte presso l’ Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino, si ricordano innanzitutto alcune indicazioni della European Agency for Safety and Health at Work che sottolineano come il miglioramento della sicurezza e salute nel settore sanitario abbia molti vantaggi, ad esempio anche in termini di riduzione dei costi.
Al di là delle priorità indicate nel documento agli atti per “diminuire le aspettative nei confronti di una medicina mitica”, si sottolinea che l’ospedale è una delle strutture organizzative a maggiore complessità intrinseca.
Infatti questo ambiente di lavoro:  
- “è sede di molteplici fonti di pericolo ( chimico, biologico, nucleare, elettrico …);  
- non chiude mai;  
- è un luogo aperto al pubblico;  
- ha una struttura organizzativa gerarchicamente ‘a legame debole’, e ‘politicamente’ articolata”. 
 
Si ricorda poi che anche in medicina avvengono diversi errori.
E, come riportato in uno studio [1], “la maggior parte di questi errori si verifica durante i turni di notte e include la somministrazione scorretta di farmaci (35%) ed errori che riguardano l'interpretazione delle prescrizioni mediche (26%). Fattori ambientali (rumore, calore), fattori psicologici (ansietà, stress) e fattori fisiologici (fatica, mancanza di sonno) contribuiscono al verificarsi degli errori”.
 
Inoltre uno studio recente [2] ha documentato che “dopo aver lavorato 24 ore senza dormire, la capacità di un operatore sanitario è simile a quella di una persona legalmente ubriaca (livello di alcol nel siero > 0,08%)”.
 
 
La valutazione del rischio stress lavoro correlato “è parte integrante della valutazione dei rischi e va effettuata dal Datore di Lavoro avvalendosi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (Rspp) con il coinvolgimento del Medico Competente, laddove presente, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ( Rls)”. Insomma, la valutazione del rischio stress riguarda tutta l’organizzazione aziendale.   
 
Nel documento agli atti vengono presentati alcuni interventi già messi in atto o in via di compimento. Ne riportiamo alcuni a titolo esemplificativo:
- “corso base per la sicurezza: chi fa che cosa, diffusione delle pertinenze operative;   
- percezione del rischio nelle sale operatorie;  
- corso esperienziale sulla gestione del cambiamento e dei conflitti;  
- percorso per la mappatura delle competenze;  
- gestione della comunicazione attraverso corsi e focus”.  
 
Rimandandovi alla lettura del documento in relazione al documento di valutazione dei rischi, ad alcuni risultati nelle diverse Unità Operative (ad esempio si rileva un rischio più elevato nella Medicina Generale, nella Medicina di Urgenza e Pronto Soccorso, nelle Sale  Operatorie, …) riportiamo i dati generali della:
- valutazione rischio percentuale per Unità Operativa e strutture: 55% rischio basso, 22% rischio medio, 23% rischio alto;
- valutazione rischio stress lavoro correlato e personale: 22% rischio basso, 21% rischio medio, 57% rischio alto.
 
In relazione ai risultati relativi alla valutazione del rischio stress lavoro correlato, concludiamo con alcune raccomandazioni alle Organizzazioni presentate nell’intervento:  
- chiarire ruoli e responsabilità;  
- adeguare il lavoro agli organici;  
- dare la possibilità ai lavoratori di partecipare alle decisioni che li riguardano;  
- sviluppare la comunicazione;  
- chiarire le effettive prospettive di carriera;  
- attivare opportunità di interazioni sociali tra i lavoratori;  
- sviluppare il lavoro in team multidisciplinari e multi competenti”.
 
 
 
L’esperienza di valutazione del rischio stress lavoro correlato nelle aziende sanitarie”, a cura del Dott. Dimitri Sossai e di L.Bernini, M.G.  Cengia, F.Copello, M.Doria, G.Ferrandes, M.G.Mavilia, R.Rosso, L.Ruzza, G.  Simonini e C.Storace, relazione al convegno “Valutazione dello stress lavoro correlato. Esperienze regionali a confronto” (formato PDF, 1.23 MB).

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