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"Fotovoltaico, a rischio gli incentivi nel Decreto Sviluppo"
fonte Assosolare - www.assosolare.org / Risparmio energetico
24/10/2011 - Le principali associazioni di categoria delle rinnovabili – Assosolare,
APER e GIFI – vedono con stupore l’inserimento, nella bozza di Decreto
Sviluppo, di una perequazione degli incentivi per il solare
fotovoltaico, come riportato dal Sole 24 Ore di ieri.
A meno di cinque mesi dalla già tormentata approvazione ed entrata in vigore del IV Conto Energia, e dopo aver assistito al repentino cambiamento delle normative con il passaggio dal Terzo al Quarto sistema incentivante e le restrizioni imposte dal decreto Rinnovabili, non è accettabile vedere messa ancora una volta in discussione la regolamentazione di un settore come il fotovoltaico, che occupa ormai un posto importante nel comparto energetico e nell’economia italiana.
In un momento quanto mai delicato per la credibilità e stabilità del sistema Paese, minate dai continui downgrading delle agenzie di rating internazionali, le associazioni ritengono che è inaccettabile che imprese e lavoratori debbano subire l’ennesimo cambio di regole in corso d’opera, considerato anche l’alto numero di investimenti nel settore e quindi il conseguente rischio di una riduzione del personale quando non una chiusura delle aziende, cosa peraltro già accaduta.
Le associazioni chiedono ancora una volta e congiuntamente quella stabilità normativa e certezza di diritto in merito alla regolamentazione del settore auspicata da anni senza riscontri, senza scorciatoie come il paventato condono e sollecitano per l’ennesima volta una maggiore concertazione tra Governo e industria, ribadendo la totale apertura ad aprire un tavolo di dialogo costruttivo con tutti gli attori coinvolti nel complesso dibattito sull’elaborazione di un piano energetico nazionale di lungo periodo. A questo scopo, diamo la nostra piena disponibilità a presenziare ai tavoli tecnici istituiti dal ministero dello Sviluppo Economico in un confronto propositivo con produttori di energia tradizionale, gestore di rete e tavolo della domanda, per trovare soluzioni efficienti per tutti, affinché si arrivi a una seria strategia di sviluppo industriale per le rinnovabili e il comparto energetico italiano.
A meno di cinque mesi dalla già tormentata approvazione ed entrata in vigore del IV Conto Energia, e dopo aver assistito al repentino cambiamento delle normative con il passaggio dal Terzo al Quarto sistema incentivante e le restrizioni imposte dal decreto Rinnovabili, non è accettabile vedere messa ancora una volta in discussione la regolamentazione di un settore come il fotovoltaico, che occupa ormai un posto importante nel comparto energetico e nell’economia italiana.
In un momento quanto mai delicato per la credibilità e stabilità del sistema Paese, minate dai continui downgrading delle agenzie di rating internazionali, le associazioni ritengono che è inaccettabile che imprese e lavoratori debbano subire l’ennesimo cambio di regole in corso d’opera, considerato anche l’alto numero di investimenti nel settore e quindi il conseguente rischio di una riduzione del personale quando non una chiusura delle aziende, cosa peraltro già accaduta.
Le associazioni chiedono ancora una volta e congiuntamente quella stabilità normativa e certezza di diritto in merito alla regolamentazione del settore auspicata da anni senza riscontri, senza scorciatoie come il paventato condono e sollecitano per l’ennesima volta una maggiore concertazione tra Governo e industria, ribadendo la totale apertura ad aprire un tavolo di dialogo costruttivo con tutti gli attori coinvolti nel complesso dibattito sull’elaborazione di un piano energetico nazionale di lungo periodo. A questo scopo, diamo la nostra piena disponibilità a presenziare ai tavoli tecnici istituiti dal ministero dello Sviluppo Economico in un confronto propositivo con produttori di energia tradizionale, gestore di rete e tavolo della domanda, per trovare soluzioni efficienti per tutti, affinché si arrivi a una seria strategia di sviluppo industriale per le rinnovabili e il comparto energetico italiano.
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