News
"Ilva Taranto: si lavora ad un'opera di bonifica ambientale"
fonte www.insic.it / Ambiente
17/07/2012 -
Fissati in un primo tavolo tecnico, risorse e tempi del piano di
risanamento. Tensione per i licenziamenti a seguito del sequestro dello
stabilimento. Intanto la Regione propone una legge ambientale in materia
Durante la giornata di venerdì 13 luglio, si è svolto un primo tavolo tecnico tra Governo, Regione Puglia ed enti locali sul piano di intervento pubblico relativo alla bonifica del sito industriale dell'Ilva di Taranto.
Il ministro dell’Ambiente, Clini ha invitato tutti a lavorare sinergicamente per elaborare un documento tecnico che sarà presentato giovedì 19 luglio al presidente della Regione Puglia Vendola e sarà analizzato ancora dai ministri Corrado Passera (Sviluppo) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale).
Finora, al centro degli incontri c’è stato il problema delle risorse pubbliche necessarie per il risanamento e la bonifica della zona (si parla di 300 milioni, tra fondi statali e regionali). Inoltre, si è reso fondamentale accelerare l’intervento istituzionale e politico per evitare che il gip dell'inchiesta sull'Ilva di Taranto, Patrizia Todisco, possa, su richiesta del pool della Procura, ordinare il sequestro degli impianti, a conclusione dell'inchiesta sul disastro ambientale che riguarda alcuni esponenti dei vertici aziendali. I sindacati hanno quindi sollevato il problema degli oltre 5.000 licenziamenti possibili, se si optasse per la chiusura dello stabilimento e hanno sconfessato l’uso dei sequestri giudiziari che creerebbe un vero e proprio terremoto occupazionale; necessario, invece, per i sindacati, puntare al pieno risanamento ambientale della fabbrica.
Intanto, la Regione Puglia sta preparando una nuova proposta di legge regionale che introduce la valutazione di impatto sanitario sulle aziende e sulle produzioni industriali inquinanti limitandone le emissioni, un’iniziativa già sottoposta al ministro Clini, che ne ha corretto i vizi di incostituzionalità nei giorni scorsi. L’atto potrebbe essere approvato già oggi, 17 luglio nell’aula regionale di Bari, con voto bipartisan.
L’Ilva, invece, rimane in attesa del provvedimento che dovrà regolarne l’attività: il neo presidente Bruno Ferrante, ex prefetto di Milano, che ha preso il posto del dimissionario Nicola Riva, ha confermato che l’azienda non intende abbandonare Taranto, e vuole continuare ad investire, con maggiore rispetto delle norme a tutela del lavoro e dell'ambiente.
Durante la giornata di venerdì 13 luglio, si è svolto un primo tavolo tecnico tra Governo, Regione Puglia ed enti locali sul piano di intervento pubblico relativo alla bonifica del sito industriale dell'Ilva di Taranto.
Il ministro dell’Ambiente, Clini ha invitato tutti a lavorare sinergicamente per elaborare un documento tecnico che sarà presentato giovedì 19 luglio al presidente della Regione Puglia Vendola e sarà analizzato ancora dai ministri Corrado Passera (Sviluppo) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale).
Finora, al centro degli incontri c’è stato il problema delle risorse pubbliche necessarie per il risanamento e la bonifica della zona (si parla di 300 milioni, tra fondi statali e regionali). Inoltre, si è reso fondamentale accelerare l’intervento istituzionale e politico per evitare che il gip dell'inchiesta sull'Ilva di Taranto, Patrizia Todisco, possa, su richiesta del pool della Procura, ordinare il sequestro degli impianti, a conclusione dell'inchiesta sul disastro ambientale che riguarda alcuni esponenti dei vertici aziendali. I sindacati hanno quindi sollevato il problema degli oltre 5.000 licenziamenti possibili, se si optasse per la chiusura dello stabilimento e hanno sconfessato l’uso dei sequestri giudiziari che creerebbe un vero e proprio terremoto occupazionale; necessario, invece, per i sindacati, puntare al pieno risanamento ambientale della fabbrica.
Intanto, la Regione Puglia sta preparando una nuova proposta di legge regionale che introduce la valutazione di impatto sanitario sulle aziende e sulle produzioni industriali inquinanti limitandone le emissioni, un’iniziativa già sottoposta al ministro Clini, che ne ha corretto i vizi di incostituzionalità nei giorni scorsi. L’atto potrebbe essere approvato già oggi, 17 luglio nell’aula regionale di Bari, con voto bipartisan.
L’Ilva, invece, rimane in attesa del provvedimento che dovrà regolarne l’attività: il neo presidente Bruno Ferrante, ex prefetto di Milano, che ha preso il posto del dimissionario Nicola Riva, ha confermato che l’azienda non intende abbandonare Taranto, e vuole continuare ad investire, con maggiore rispetto delle norme a tutela del lavoro e dell'ambiente.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 769 volte.
Pubblicità