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"Lavoratori outdoor: comportamenti e misure di prevenzione"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
18/07/2012 - Per favorire la
prevenzione dei
rischi dovuti alle radiazioni solari per i lavoratori che svolgono la loro
attività all’aria aperta ( lavoratori outdoor),
si sono tenuti in questi anni diversi convegni e seminari.
Uno
di questi seminari - organizzato dall’ Istituto per lo
Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO), in collaborazione con il
Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria di Firenze ed il Settore
Prevenzione Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro della Regione Toscana – si
è tenuto a Firenze il 18 aprile 2011.
Nel
seminario “
Piano mirato regionale sul
rischio di radiazione ultravioletta solare nei lavoratori outdoor” sono
stati presentati i dati e i risultati del progetto relativo ai livelli e alle
modalità di esposizione a radiazione solare
ultravioletta dei lavoratori outdoor di alcuni comparti della Regione
Toscana, con riferimento anche alla frequenza di foto-invecchiamento precoce,
precancerosi e tumori cutanei nella popolazione lavorativa presa in esame.
L’intervento
“
Il piano mirato regionale sul rischio da
radiazione ultravioletta solare nei lavoratori outdoor”, a cura di
Lucia Miligi (ISPO – S.C. di Epidemiologia Ambientale ed Occupazionale),
ricorda che l’
incidenza dei tumori della
pelle “è in aumento a livello mondiale”.
Alcune
indicazioni riportate nell’intervento:
-
“l’esposizioni cumulativa a radiazione UV è determinata sia da motivi
occupazionali che ricreativi;
-
studi condotti in varie parti del mondo hanno osservato una associazione
significativa tra tumori della pelle e lavoro
all’aperto;
-
l’aumento di incidenza dei NMSC (tumore della pelle non melanoma tosi, ndr) ha
anche un forte impatto sulla spesa sanitaria anche in termini di assenza dal
lavoro per malattia”;
-
benché sia importante la prevenzione, “la riuscita delle strategie di
prevenzione dipende sia dalla efficacia della strategia ma anche
dall’accettazione dei mezzi di protezione tra le persone a rischio di effetti
dannosi sulla salute”.
L’intervento
riporta una
tabella con le
esposizioni più comuni a agenti
cancerogeni (fumo passivo, radiazione solare, asbesto, polveri di legno,
silice cristallina, piombo e composti inorg., benzene, IPA, cromo e composti,
nichel e composti, ...) e descrive nel dettaglio il Piano mirato regionale
toscano e l’impegno delle ASL.
In
particolare il Piano mirato sottolinea che “
il rischio radiazione solare non è ancora sufficientemente conosciuto,
o comunque è sottovalutato, dai lavoratori all’aperto e dai datori di lavoro;
si rende perciò necessario e prioritario, stante l’attuale situazione normativa
italiana ed europea, effettuare un vasto lavoro di informazione e formazione
dei datori di lavoro e dei lavoratori stessi sull’esistenza di tale rischio e
sui modi possibili di prevenire i danni da esposizione solare adottando una
serie di
misure sia di fotoprotezione
ambientale e individuale (costruzione di zone d’ombra, organizzazione
dell’orario di lavoro evitando di lavorare al sole nelle ore ad insolazione
maggiore, rotazione delle mansioni, adozione di indumenti protettivi nei
confronti degli UV)”.
Anche
un secondo intervento, dal titolo “
Comportamenti dei lavoratori nel
proteggersi dalla radiazione ultravioletta” e a cura di Patrizia Legittimo
(ISPO – Firenze), riporta i risultati di diversi studi, ricordando che per lo
più gli studi si sono occupati delle attività di agricoltori, edili, cavatori,
pescatori e marinai, ciclisti e atleti, guide alpine e insegnanti di sci.
Riguardo
alla
caratterizzazione dell’esposizione
professionale a radiazione UV solare l’intervento segnala che sono numerosi
i
fattori “che influenzano la dose
di UV ricevuta dal lavoratore pertanto è complesso definire l’esposizione per
il singolo lavoratore e confrontare livelli di esposizione per analoghe
categorie professionali”. In ogni caso i lavoratori outdoor “ricevono circa 3
volte la dose di radiazioni UV
dei lavoratori indoor”.
Dopo
aver elencato i comparti indagati nel piano mirato regionale con misure
ambientali e personali (cavatori, edili, pescatori, agricoltori), l’intervento
si sofferma su come influiscono l’
uso di
DPI e i comportamenti dei lavoratori sulla dose di UV assorbita riportando
alcune indicazioni:
-
“le protezioni
individuali sono necessarie per ridurre l’esposizione in particolare nei
casi in cui non sia possibile lavorare sotto ripari o schermi;
-
agricoltori australiani che indossano il cappello: sulla fronte una dose sei
volte minore, sul naso 3 volte minore e sulle guance 2 volte minore;
-
anche i comportamenti possono ridurre l’esposizione: orario della pausa pranzo
(Thieden E et al, 2007)”
Il
documento incorpora anche il testo di un
opuscolo
del Piano mirato regionale per i lavoratori all’aperto. Riportiamo alcuni dei
suggerimenti proposti ai lavoratori:
-
“i raggi solari sono molto più intensi tra le 12.00 e le 16.00. Prova a ridurre
il più possibile la tua attività all’esterno in queste ore. Se puoi sosta
all’ombra durante i pasti e gli intervalli di riposo;
-
anche quando il cielo é nuvoloso vi è esposizione alla radiazione solare UV;
infatti le nuvole non sono in grado di bloccare il passaggio dei raggi
ultravioletti. Vento e nuvole, riducendo la sensazione del calore del sole
sulla pelle, possono indurre a pensare che non vi sia rischio di scottature; in
realtà questo non è vero, pertanto proteggiti adeguatamente anche in queste situazioni;
- quando
lavori al sole, anche se fa caldo non toglierti i vestiti (mai esporsi a dorso
nudo), usa invece indumenti traspiranti e comodi che non ostacolino i
movimenti;
- ombrelloni, tende,
gronde e alberi forniscono ombra. Lavorare nelle zone ombrose ti aiuta a ridurre
i danni provocati dal sole e nella tua azienda dovrebbero essere create idonee
zone d'ombra. Vai alla ricerca dell’ombra tutte le volte che è possibile;
-
prevedi una rotazione dei compiti tra attività
all'aperto e al chiuso e tra attività al sole e all’ombra;
-
proteggi il corpo, la pelle e gli occhi: usa abiti di colore scuro che proteggono
di più dal sole, usa pantaloni lunghi e maglietta con le maniche. Fai in modo che
cappelli con la tesa larga e occhiali da sole diventino parte della tua divisa”.
Infine
invitiamo i nostri lettori a consultare il documento agli atti relativo
all’intervento “
Comportamento: prequestionari e diari
giornalieri”, a cura di Alessandra Benvenuti e Patrizia Legittimo,
ricco di dati e grafici relativi al comportamento dei lavoratori nel
proteggersi dalle radiazioni solari.
Ad
esempio in relazione alle pratiche di prevenzione del campione analizzato:
-
creme protettive: “il 19% usa creme
durante le ore di lavoro; il 26%usa creme durante le attività ricreative”;
-
controlli dermatologici: mai fatto
visite dermatologiche (74%), ha fatto una sola visita (15%), effettua visite
periodicamente (2.7%).
Concludiamo
riportando alcuni dati tratti dal grafico sull’
abbigliamento usato durante il periodo estivo (cavatori,
viticoltori, edili, floricoltori, agricoltori, pescatori, vivaisti,
florovivaisti, ...). Risulta che il 73,3% usa una maglia corta (solo il 17,6%
una maglia lunga), il 28% è a dorso nudo e il 29,6% in canottiera. Il cappello
è usato nel 64,5% dei casi e gli occhiali solo nel 40%.
Gli
atti della prima sessione del seminario:
-
“ Il
piano mirato regionale sul rischio da radiazione ultravioletta solare nei
lavoratori outdoor”, Lucia Miligi - ISPO – S.C. di Epidemiologia Ambientale
ed Occupazionale (formato PDF, 495 kB);
-
“ Epidemiologia
dei tumori della pelle”, Emanuele Crocetti – ISPO (formato PDF, 810 kB);
-
“ Comportamenti
dei lavoratori nel proteggersi dalla radiazione ultravioletta”, Patrizia
Legittimo – ISPO (formato PDF, 369 kB);
-
“ Comportamento:
prequestionari e diari giornalieri”, Alessandra Benvenuti e Patrizia
Legittimo - S.C. di Epidemiologia Ambientale ed Occupazionale – ISPO (formato
PDF, 274 kB);
-
“ Valutazione
e prevenzione del rischio UV solare per lavoratori outdoor”, Iole Pinto –
AUSL 7 Siena (formato PDF, 912 kB);
-
“ Esposizione
a radiazione solare UV in vari ambienti lavorativi: Le misure fisiche”, G.
Zipoli e D. Grifoni (formato PDF, 1.94 MB);
-
“ Risultati
delle visite dermatologiche nei lavoratori outdoor” Francesca Cherubini Di
Simplicio (Università Siena) e Alessandra Chiarugi (ISPO) (formato PDF, 3.16
MB);
-
“ Studio
sulla casistica del Registro Tumori Toscano relativa ai tumori della pelle non
melanoma”, Lucia Miligi – ISPO (formato PDF, 200 kB);
-
“ Cancro
cutaneo non melanoma nei lavoratori outdoor: studio di una casistica
ospedaliera”, P.Sartorelli, L. Montomoli, AG Sisinni, S. Rendo, M.
Biagioli, C. Miracco, M. Roggi (formato PDF, 155 kB);
Gli
atti della seconda sessione del
seminario:
-
“ La
sorveglianza sanitaria in lavoratori esposti a radiazione solare ultravioletta”,
Gianluca Festa – USL 1 Massa e Carrara (formato PDF, 64 kB);
-
“ Valutazione
esposizione UV solare lavoratori outdoor Regione Toscana”, Iole Pinto -
AUSL 7 Siena (formato PDF, 2.36 MB);
-
“ Protezione
degli indumenti dal rischio UV”, D.
Grifoni e G. Zipoli (CNR Firenze) (formato PDF, 1011 kB);
-
“ Denunce
e riconoscimenti delle MP correlabili ad esposizioni a radiazione solare UV: i
dati INAIL”, Vincenzo Maria
Calabretta – Inail Toscana (formato PDF, 2.20 MB).
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