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"L’ABC degli incendi: propagazione, rischi e misure di prevenzione"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio incendio
20/07/2012 - Nel presentare la
nuova edizione della pubblicazione Inail “
Formazione antincendio”,
PuntoSicuro si è soffermata su alcuni
principi
basilari da conoscere per affrontare nel modo migliore qualunque incendio:
le sostanze estinguenti,
le classi di fuoco e le cause degli incendi.
Altri argomenti sensibili per una
corretta prevenzione
antincendio sono invece: le
cause di
propagazione di un incendio, i
principali
rischi per le persone e le
principali
misure di prevenzione per i luoghi di lavoro.
Riguardo alla
propagazione di un incendio il
documento Inail sottolinea che “uno dei compiti dell’antincendio è quello di
predisporre i luoghi di lavoro in modo tale che, se malgrado tutte le
precauzioni adottate, l’incendio si fosse comunque innescato, questo non possa
facilmente propagarsi nei locali limitrofi a quello interessato dal sinistro”.
Per evitare tale propagazione è
necessario “attuare una
costante
sorveglianza visiva nei luoghi di lavoro affinché non si manifesti:
- “eccesso di materiali
combustibili di scarto, come quelli derivati dalla lavorazione, ovvero carta,
cartone, stracci, arredi lignei ecc.;
- carenza (o mancanza) dei
necessari dispositivi di lotta agli
incendi;
- carenza (o mancanza) di
manutenzione dei mezzi, dispositivi ed impianti antincendio, che al momento
dell’occorrenza potrebbero presentare anomalie di funzionamento;
- mancanza di vigilanza, affinché
le porte resistenti al fuoco possano essere tenute chiuse (quando non previsto
il contrario);
- presenza di liquidi
infiammabili (o sostanze chimiche) non opportunamente custoditi ed in quantità
superiore allo stretto necessario;
- mancanza di controllo di quelle
aree normalmente non frequentate, come scantinati, magazzini, depositi ecc.”.
Inail, Settore Ricerca
Certificazione e Verifica, Servizio Prevenzione e Protezione, “ Formazione
antincendio”, a cura del Dott. Ing. Raffaele Sabatino (Responsabile del SPP
– Ricerca INAIL) con la collaborazione del Dott. Ing. Massimo Giuffrida
(Dipartimento Tecnologie di Sicurezza – Ricerca INAIL), edizione aggiornata al
febbraio 2012
Quando si parla di incendi,
spesso si pensa al solo pericolo del fuoco.
In realtà i
rischi per le persone in caso d’incendio sono diversi e collegati a
tre tipologie di prodotti della combustione:
-
fiamme e calore: in questo caso i pericoli per l’uomo “derivano sia
dal contatto diretto di parti del corpo con fiamme e materiali incandescenti,
sia dall’esposizione al calore radiante dell’incendio”, che possono provocare:
ustioni di vario grado; ipertermia (aumento della temperatura corporea oltre i
limiti fisiologici) e arresto della respirazione per collasso dei capillari
sanguigni, dovuto all’aria molto calda. Inoltre l’alta temperatura proveniente
dalle fiamme “può produrre gravi effetti, provocando ad esempio il collasso
delle strutture della costruzione interessata dal rogo, la propagazione
dell’incendio a edifici adiacenti, la rottura di tubazioni di gas, con pericoli
di esplosione e il danno di recipienti contenenti materiali dannosi per
l’ambiente ecc.”;
-
fumi e gas d’incendio: “nello sviluppo di un incendio i pericoli
per l’uomo sono in gran parte di origine respiratoria” per
carenza di ossigeno nell’area circostante al rogo (il consumo
dell’ossigeno presente nell’aria atmosferica è uno degli effetti della
combustione) e per la
pericolosità dei
fumi e gas di combustione. In particolare i gas di combustione più
pericolosi che si formano in un incendio sono: l’ossido di carbonio (CO),
l’anidride carbonica (CO2), l’acido cianidrico (HCN), l’acido
cloridrico (HCL), il fosgene (COCL2). Nel documento, a cui vi
rimandiamo per una lettura più esauriente dei temi trattati, sono presentati i
principali gas di combustione con riferimento a tossicità, conseguenze e
eventuali caratteristiche (come, ad esempio, l’odore di mandorle amare per l’acido
cianidrico);
-
fumi visibili: “sono costituiti da particelle incombuste, gas di
combustione e vapore acqueo”. Il pericolo principale deriva dalla “
riduzione della visibilità che può far
perdere l’orientamento alle persone presenti, anche in luoghi di lavoro a
queste ben noti e che può far imboccare percorsi che non conducono in luoghi
sicuri o in aree a cielo aperto. Il fumo, che rende difficoltoso anche
l’intervento dei soccorsi, è tra i pericoli di maggior spessore per le persone
in un incendio”.
In definitiva, conclude il
documento, “
il pericolo principale per
le persone coinvolte in un incendio non deriva dalle fiamme e dal calore, ma
dall’azione combinata dei gas tossici e del fumo, con particolare
attenzione a quest’ultimo, in quanto l’impossibilità, o semplicemente la
difficoltà, di individuare rapidamente una via di uscita da un
edificio in fiamme, può far perdere, alle persone presenti, quegli attimi
indispensabili per porsi rapidamente in salvo”.
Il documento individua infine
alcuni
accorgimenti e misure per
prevenire gli incendi.
Queste sono alcune tra le
misure preventive da porre in essere
nei luoghi di lavoro:
- la realizzazione di impianti
elettrici costruiti a regola d’arte;
- l’adozione e la corretta
manutenzione dell’impianto di messa a terra, dei dispositivi differenziali e
dell’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (quando
necessario);
- la corretta manutenzione ed il
corretto utilizzo di macchine, impianti ed apparecchiature elettriche;
- il corretto
stoccaggio ed utilizzo di tutti i prodotti infiammabili o facilmente
combustibili, evitando di depositarne grandi quantitativi in aree non presidiate,
se non munite dei necessari dispositivi di sicurezza antincendio;
- il divieto di utilizzare fiamme
libere senza la preventiva autorizzazione e solo dopo aver preso tutte le
necessarie precauzioni del caso;
- l’adozione di opportuni
contenitori per i liquidi infiammabili;
- la delimitazione, mediante
idonea segnaletica, delle aree dove non è ammesso l’accesso di mezzi a motore a
combustione interna;
- l'adozione e la vigilanza del
rispetto della segnaletica di sicurezza;
- l’adozione di: a) opportuna
segnaletica concernente le planimetrie dei luoghi di lavoro ove siano riportate
le indicazioni concernenti: le vie di esodo, le scale di emergenza,
l’ubicazione dell’ interruttore dell’alimentazione elettrica dell’area, il
posizionamento degli estintori e degli idranti ecc.; b) eventuali indicazioni
comportamentali concernenti pericoli specifici dell’area;
- la vigilanza del rispetto del ‘divieto
di fumo’ nelle aree interessate da tale divieto;
- la rimozione dalle aree di
lavoro di materiali combustibili di scarto come quelli di lavorazione, arredi
lignei obsoleti, carta, cartoni, stracci;
- la predisposizione di opportune
regole comportamentali concernenti il controllo del proprio posto di lavoro
prima delle interruzioni ovvero alla fine della giornata lavorativa (es.:
togliere tensione alle macchine, depositare le sostanze infiammabili in siti ad
esse assegnati, ecc.)”.
Inoltre per un’idonea sicurezza
incendi dei luoghi di lavoro è necessario “che il personale appartenente al
Servizio Prevenzione e Protezione, e quello incaricato della gestione delle
emergenze, provvedano ad attuare un
costante
controllo dei luoghi di lavoro, per evitare che lo stato di sicurezza di
questi non scada nel tempo”.
Concludiamo l’articolo riportando
alcuni degli
elementi da verificare nei
luoghi di lavoro:
- “le pavimentazioni delle vie di
esodo, che devono risultare integre e prive di punti d’inciampo;
- le vie di esodo, che devono
essere facilmente percorribili e mantenute stabilmente sgombre da ostacoli;
- le porte ed i portoni poste
sulle vie di esodo, che devono risultare facilmente apribili;
- le porte tagliafuoco che devono
essere tenute chiuse (ove non previsto il contrario);
- le vie di circolazione del
personale, che devono essere tenute sempre sgombre da materiali o arredi di
scarto;
- le aree non frequentate dal
personale (come depositi, magazzini, archivi non presidiati ecc.) ove un
incendio potrebbe svilupparsi senza essere individuato rapidamente), che devono
essere tenute libere da materiali combustibili non essenziali e munite dei
necessari dispositivi di lotta agli incendi;
- le prese ed i cavi di
alimentazione elettrica degli apparecchi utilizzatori, che devono essere
costantemente mantenute in condizioni ottimali;
- gli estintori portatili che: a)
devono risultare accompagnati da idonea segnaletica che ne evidenzi
l’ubicazione; b) devono essere installati in posizione chiaramente visibile ed
accessibile; c) non devono presentare danni o anomalie di ‘parti’ o componenti;
d) devono risultare accompagnati da cartellino di manutenzione semestrale;
- gli idranti che: devono
risultare accompagnati da idonea segnaletica; devono essere installati in
posizione chiaramente visibile ed accessibile; non devono presentare danni o
anomalie di “parti” e componenti;
- gli impianti di allarme
acustico e/o ottico, il cui funzionamento deve essere verificato con
regolarità, non devono presentare danni visibili a nessuno dei sui componenti,
(pulsanti, rilevatori d’incendio, segnalatori ottici ecc.);
- l’impianto (o i dispositivi) di
illuminazione di emergenza;
- la segnaletica di emergenza,
che non deve risultare manomessa o rimossa ed aggiornata quando necessario”.
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