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"Buone prassi per migliorare le condizioni di lavoro nei pescherecci"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
30/07/2012 - Uno dei mestieri più pericolosi è quello della
pesca, con rischi di infortuni elevati e dipendenti spesso da orari
di lavoro lunghi, macchinari pericolosi, spazi lavorativi ristretti e impervi,
condizioni meteorologiche difficili, ... A bordo di un
peschereccio infortuni e malattie professionali possono essere
causati da normali operazioni a bordo, come lo scarico della pesca, da
eventuali collisioni/arenamenti, dal rumore delle macchine, dai disturbi
muscolo scheletrici, dai pericoli di infezioni, dallo stress, ...
Per
migliorare la prevenzione nel settore della pesca
e applicare nuove soluzioni migliorative della gestione della salute e
sicurezza la Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza sul
lavoro ha validato nella seduta
del 4 luglio 2012
tre buone prassi per
le
attività di lavoro nei pescherecci.
La
prima è relativa alla “
Realizzazione di una
piattaforma rialzabile in zona poppiera in un peschereccio con attrezzi a bocca
fissa detti ‘rapidi’” e riguarda l’attività dei pescherecci provvisti
di una rete collegata ad una barra rigida dotata di pettine detta “rapido”.
“L’imbarcazione è dotata, in genere, di 4 ‘rapidi’ che calati sul fondo del
mare lo raschiano catturando varie qualità di pesce, molluschi e crostacei ma
anche una notevole quantità di detriti. L’equipaggio è mediamente costituito da
quattro marinai, il motorista e il comandante”.
La
fase lavorativa su cui si è
intervenuti è quella di “prima selezione del pescato sul piano di poppa. Tale
attività si svolge ad ogni ‘salpata’ e quindi ad ogni apertura della rete sul
pianale di poppa. Di solito vengono utilizzati degli attrezzi (simili a
palette) dotati di manico di diverse lunghezze per avvicinare il pescato
all’operatore e liberarlo dai detriti”.
Il
problema è che in questo caso gli
operatori svolgono questa fase di prima selezione del pescato in posizione
“accucciata” o a “schiena flessa” evidenziando in questo modo “ rischi
legati alle posture incongrue e prolungate per la colonna vertebrale e per
gli arti inferiori”.
Inoltre
la fase lavorativa può avere una “lunga durata a causa della presenza di
notevole quantità di detriti mescolati al pesce” e si possono sovrapporre più
“salpate” costringendo gli operatori a posture incongrue per un tempo molto
lungo.
La
soluzione sperimentata e validata
prevede la realizzazione, in zona poppiera, di “una piattaforma rialzabile e
inclinabile su supporto pneumatico che, raggiungendo l’altezza di 80
centimetri, permette di svolgere le prime operazioni di selezione del pescato
in posizione eretta a schiena dritta. Tale pianale è stato studiato e
realizzato per poter sollevare simultaneamente il carico contenuto nei quattro
‘rapidi’”.
Questo
piano di poppa, regolabile in altezza tramite meccanismo pneumatico, ha
comportato una “netta riduzione del rischio derivante dalle posture incongrue e
dal sovraccarico
del rachide consentendo ai marinai di compiere una lunga cernita a schiena
eretta. Sono state evidenziate anche alcune modifiche relative
all’organizzazione del lavoro come la riduzione dei tempi di cernita a poppa e
la conseguente possibilità di godere di tempi di recupero”.
La
soluzione tecnica ha inoltre “trovato attuazione in molte delle imbarcazioni
del Compartimento grazie alla semplicità dell’applicazione, al costo relativo
ed alla possibilità di accedere a fondi di settore destinati all’
ammodernamento dei pescherecci in ambito FEP (fondi europei pesca)”.
Una
seconda buona prassi riguarda la stessa tipologia di pescherecci, ma con una riprogettazione
che ha riguardato le fasi di cernita a poppa, carico, trasporto e cernita su
nastro selettore, sistema di lavaggio e di eliminazione degli scarti.
In
“
Realizzazione di un
peschereccio nuovo con attrezzi a bocca fissa detti ‘rapidi’ con
riprogettazione di tutta la linea produttiva” si mostra come sia possibile
costruire un nuovo peschereccio trasformando in progetto esecutivo “le
migliorie discusse in fase di valutazione dei rischi. Oltre al piano di poppa
rialzabile e regolabile con meccanismo pneumatico realizzato per diminuire le posture
incongrue e prolungate per colonna vertebrale e arti inferiori, si è ritenuto
utile apportare migliorie atte a diminuire il rischio di
scivolamento, a migliorare l’esposizione climatica dei lavoratori
(effettuazione di una parte della cernita in zona coperta), a migliorare la
qualità della cernita con un meccanismo di lavaggio in continuo del prodotto
che produce anche una migliore visibilità del pescato”.
Nel
nuovo peschereccio la linea è costituita da “un
sistema di nastri (tapis roulant) che dal pianale di poppa,
rialzato ed inclinabile, trasportano il pescato su un nastro di carico, su un
nastro di lavaggio (inclinato) e poi su un nastro di cernita che decorre in
piano e permette una permeabilità ai flussi di lavaggio creati per il
percolamento dei residui. Possiede anche dei deflettori per l’eliminazione
automatica dei residui. L’ultima parte della linea è costituita dal selettore
dei prodotti residui. Tutta la linea è fissata in modo permanente al ponte di
coperta ed è dotata di pulsante di stop e di regolatore di velocità”.
La
soluzione, oltre alla riduzione
delle posture incongrue e del sovraccarico del rachide, ha prodotto “la
riduzione dei tempi di cernita sia a poppa che lungo il nastro di carico per
vari motivi: innanzitutto il sistema di lavaggio in continuo elimina la maggior
parte dei detriti, aumenta la visibilità del pescato e ne riduce la
manipolazione. In secondo luogo l’eliminazione diretta in mare degli scarti fa
sì che non si riversino in notevole quantità sul pavimento dell’imbarcazione
diminuendo la possibilità di scivolamento e quindi di infortuni. Essendo
maggiore la visibilità e minore il quantitativo di detriti, la rendita è
maggiore in quanto il pesce ‘buono’ non viene eliminato insieme alla parte
‘sporca’ a cui spesso è mescolato. Gli operatori per la maggior parte del tempo
lavorano in piedi e al coperto”.
Un’ultima
soluzione riguarda invece la “
Realizzazione di due
vasche di raccolta (baie) del pescato in zona poppiera su un peschereccio al
traino con rete ‘volante’”.
Questo
tipo di pesca è caratterizzato da due imbarcazioni che lavorano in coppia
pescando pesce azzurro: “la rete viene calata e salpata alternativamente su
l’uno o sull’altro peschereccio”.
La
problematica affrontata è relativa
alla fase di apertura del sacco pieno di pesce azzurro. Fase che “avviene, di
solito, direttamente sul piano di poppa costringendo gli operatori alla
successiva raccolta tramite ceste per riversarlo dentro le ‘baie’ in cui viene
aggiunto ghiaccio. La valutazione della movimentazione
dei carichi ripetuta, effettuata nella fase di raccolta del pescato tramite
‘coffe’ (ceste) di circa 30 Kg l’una, ha evidenziato un rischio da sovraccarico
per il rachide e per gli arti superiori”.
La
soluzione tecnica è relativa al
posizionamento di due “baie” nella zona poppiera in modo da permettere
l’apertura del sacco pieno di pesce azzurro direttamente dentro di esse: “una
delle due baie resta fissa mentre l’altra è mobile e all’occorrenza scorre su
rotaia (il suo utilizzo dipende dal quantitativo di pescato)”.
I
vantaggi di questa soluzione sono
diversi:
-
“l’eliminazione della raccolta e trasporto di ceste del peso di 30 Kg ha
ridotto il rischio da sovraccarico
del rachide e arti superiori;
-
vantaggio in termini di tempo per l’eliminazione di una fase lavorativa
faticosa e priva di valore aggiunto;
-
una migliore qualità del prodotto che evita manipolazioni inutili;
-
una durata inferiore della ‘bordata di pesca’ per un pari quantitativo di
prodotto finale confezionato”.
Ricordiamo
infine che per ognuna di queste prassi, sperimentate nel compartimento
marittimo di Ancona con il supporto dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale
Marche – Area Vasta 2 Ancona, nei documenti validati sono presenti diverse
immagini e informazioni sui costi e sulla trasferibilità delle soluzione
adottate.
Le
buone prassi relative al settore della
pesca validate nella seduta del 4 luglio 2012:
- Realizzazione
di una piattaforma rialzabile in zona poppiera in un peschereccio con attrezzi
a bocca fissa detti “rapidi” (formato PDF, 398 kB);
- Realizzazione
di un peschereccio nuovo con attrezzi a bocca fissa detti “rapidi” con
riprogettazione di tutta la linea produttiva (formato PDF, 547 kB);
- Realizzazione
di due vasche di raccolta (baie) del pescato in zona poppiera su un
peschereccio al traino con rete “volante” (formato PDF, 251 kB).
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