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"Lista di controllo: come tutelare i lavoratori dal rischio vibrazioni"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
30/08/2012 - Disturbi alla circolazione sanguigna (le cosiddette “dita bianche”),
danni osteoarticolari (soprattutto ai polsi) riguardo al sistema mano-braccio.
E disturbi e problemi alla schiena riguardo al corpo intero. Questi i
principali pericoli delle vibrazioni
nel mondo del lavoro.
Di
questi pericoli e delle possibili misure di prevenzione si occupa una lista di
controllo elaborata da Suva,
istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, dal
titolo “
Lista di controllo: vibrazioni
sul lavoro”.
Il
documento ricorda che esistono
due tipi
di vibrazioni:
- “ vibrazioni trasmesse al
sistema mano-braccio (HAV), quando le vibrazioni o i colpi si ripercuotono
attraverso le mani (ad es. quando si utilizza una motosega);
-
vibrazioni trasmesse al corpo
intero (WBV), quando è il corpo intero ad essere esposto (ad es. quando
si è alla guida di una macchina scavatrice)”.
Per tutelare i lavoratori si sottolinea la
necessità di adottare idonee misure di tipo tecnico per ridurre l’ esposizione
alle vibrazioni. Infatti “a differenza di molti altri pericoli, non
esistono dispositivi di protezione individuale efficaci contro le vibrazioni”.
La lista presenta preliminarmente un breve
capitolo dedicato alla
determinazione
dell’esposizione alle vibrazioni:
- “nella vostra azienda si sa quanto è grande
l’esposizione alle vibrazioni per ogni attività svolta?
- è già stata svolta una valutazione dei rischi
in relazione alle vibrazioni pericolose per la salute”?
Se la risposta a queste domande è negativa, si
invita l’azienda ad accantonare per il momento la lista di controllo e svolgere
una adeguata
valutazione dei rischi.
Ricordiamo che per facilitare la valutazione è
possibile consultare il Portale
Agenti Fisici (PAF) e utilizzare le
Banche Dati "Vibrazioni Mano Braccio" e "Vibrazioni Corpo
Intero" valevoli ai fini della valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs.
30 aprile 2008 n. 81 (art. 202, comma 2; Allegato XXXV).
Nella lista di Suva a seconda della gravità
dell’esposizione sono distinti due livelli di misure (M1, M2). Le domande con
la sigla “M2” si riferiscono dunque alle esposizioni più intense e richiedono
misure di adeguato livello.
Riportiamo alcune
misure generali rilevabili dal documento:
- al momento dell’acquisto di apparecchi e
macchinari accertarsi che abbiano bassi valori di vibrazione (valori di
accelerazione);
- per le attività esposte alle vibrazioni verificare
se è possibile impiegare procedure, apparecchi o macchinari che sviluppino meno
vibrazioni rispetto a quelli in uso;
- scegliere gli apparecchi, le macchine e le
attrezzature in base allo scopo previsto, ad esempio “con potenza e dimensioni
indicate per i lavori”;
- essere adeguatamente informati sulle
conseguenze dell’esposizione a vibrazioni intense;
- far svolgere i lavori con esposizione a forti
vibrazioni alternativamente da più persone (rotazione).
Riguardo alle
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio, questo è un elenco di
possibili
misure tecniche:
- gli apparecchi che sviluppano intense
vibrazioni devono essere dotati di
impugnature
ammortizzanti. Il documento sottolinea che “anche se la valutazione dei
rischi richiede solo delle misure di livello 1 (M1), si consiglia l’impiego di
impugnature ammortizzanti”;
- con gli apparecchi che sviluppano intense vibrazioni
(M2) è bene adottare dei “provvedimenti tecnici per non esporre l’operatore ad
elevate forze di presa e pressione. Ad esempio, utilizzando ausili di guida e
dispositivi di fissaggio”;
- gli apparecchi che sviluppano intense
vibrazioni (M2) devono essere “manovrati con utensili e attrezzature di lavoro
a basse vibrazioni”. “Ad esempio, seghe, dischi molatori, maniglie di presa a
basse vibrazioni”;
- è bene dotare gli apparecchi pensati per un uso
all’aperto di impugnature riscaldabili. Infatti “il freddo aggrava l’effetto
dannoso delle vibrazioni”;
- le impugnature degli apparecchi devono essere dotate
di rivestimento termoisolante. “Ad esempio, in plastica o in gomma crepla”.
A
livello
organizzativo se l’esposizione alle vibrazioni e intensa (M2), è bene
valutare regolarmente “la possibilità di sostituire gli apparecchi, le macchine
e le procedure con alternative meno pericolose”. Sono riportati alcuni
esempi pratici:
- “usare rivettatrici a pressione oppure martelli
ribaditori a vibrazioni ridotte invece dei convenzionali martelli rivettatori;
- usare giraviti dinamometrici invece di
avvitatori a impulsi;
- usare martelli perforatori invece di trapani a
percussione;
- usare perforatrici con sistema antivibrazione;
- usare martelli a percussione, martelli
demolitori, martelli a punta e martelli sbavatori con sistema antivibrazione;
- usare martelli sbavatori con impugnatura
ammortizzante;
- motoseghe con impugnatore ammortizzanti;
- preferire l’incollaggio alla rivettatura”.
Inoltre le attrezzature di lavoro, gli apparecchi
e le macchine sono sottoposte a manutenzione
regolare e gli ammortizzatori vengono verificati ogni anno e sostituiti in
caso di eccessiva usura?
Si ricorda poi l’importanza di usare
guanti, specialmente se si lavora all’aperto in caso di temperature basse.
Ricordando, tuttavia, che “quando si lavora con utensili rotatori, i guanti
possono essere afferrati o rimanere impigliati”. Se questo rischio e concreto è
bene evitare l’uso dei guanti.
Veniamo alle
vibrazioni
trasmesse al corpo intero.
Sono riportate tre diverse
misure tecniche di prevenzione:
- montare sui veicoli che generano forti
vibrazioni (M2) dei “ sedili
ammortizzanti e imbottiti, calibrati in base al veicolo e al peso del
conducente”;
- riguardo ai veicoli ricordarsi di adeguare la pressione
dei pneumatici a quanto indicato dal costruttore;
- favorire il buono stato e la presenza di una superficie
piana e regolare nelle vie di circolazione percorse dai veicoli non
ammortizzati. Infatti “solchi, buchi o dossi sulla carreggiata aumentano le
vibrazioni”.
Riguardo agli
aspetti organizzativi la lista di controllo permette di verificare
che i dipendenti siano istruiti su come regolare e usare correttamente i
sedili ammortizzanti.
Sottolineando inoltre l’importanza di:
- controllare e regolare di nuovo il sedile “ogni
qualvolta cambia il conducente”;
- adattare la guida (velocità) alle “condizioni
del manto stradale per evitare colpi e scossoni”;
- durante le manovre guardare nello specchietto
laterale e retrovisore o nella telecamera per la retromarcia. Infatti gli
ausili di manovra “aiutano a evitare le posture
innaturali; queste non fanno che aggravare gli effetti dannosi delle
vibrazioni”.
Infine la lista raccomanda per i lavoratori una
misura individuale per prevenire il mal
di schiena: il rafforzamento della muscolatura dorsale con esercizi di
ginnastica mirati.
N.B.: I riferimenti
legislativi contenuti nei documenti di Suva riguardano la realtà svizzera, i
suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.
Suva,
“ Lista
di controllo: vibrazioni sul lavoro”, versione giugno 2012 (formato PDF, 1011
kB).
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