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"Fattori di rischio, formazione e prevenzione negli uffici"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
09/10/2012 - Quando si pensa all’
ufficio
come ambiente di lavoro viene spontaneo pensare ai rischi correlati all’uso dei
videoterminali, dei numerosi computer che affollano ogni scrivania, ai problemi
ergonomici legati alla postazione di lavoro, ai problemi di posture fisse
prolungate nel tempo. Tuttavia i rischi del lavoro in ufficio non si fermano a
questi aspetti.
In
questi anni PuntoSicuro ha mostrato, attraverso articoli e attraverso la
presentazione di documenti e linee
guida, che i pericoli possono essere legati anche ai pavimenti scivolosi,
ai cassetti aperti, ai grovigli di cavi che possono portare a cadute in piano,
alle cadute dalle scale, ai problemi elettrici, allo stress, alle polveri dei
toner, alla movimentazione manuale o anche semplicemente a un condizionatore
d’aria che funziona male.
Per
tornare a parlare dei rischi negli uffici e sensibilizzare i lavoratori sui
pericoli di questo ambiente lavorativo, apparentemente così innocuo, riprendiamo
la presentazione delle
schede tecniche
presenti sul sito dell’ Organismo Paritetico Provinciale (OPP) della Provincia di
Varese.
Una
scheda, dal titolo “
Rischi in ufficio”, è dedicata espressamente al “disbrigo
di pratiche di ufficio”, con riferimento ad attività di contabilità generale, di
compilazione di documenti necessari per lo svolgimento di attività settoriali, di
marketing e ad altre attività connesse a questo ambiente attraverso l’utilizzo
di personal computer e di altre tecnologie informatiche.
Questo
un breve elenco, non esaustivo, di
attività
che si svolgono in ufficio:
-
“immissione ed elaborazione dati;
-
utilizzo del videoterminale e dei relativi accessori;
-
rapporti con i clienti e i fornitori;
-
attività generiche di segreteria;
-
archiviazione di documenti”.
E
se queste attività lavorative si svolgono prevalentemente negli uffici interni
all’azienda, “talvolta può essere necessario effettuare attività fuori
sede, presso altre ditte, banche, uffici pubblici, ecc”.
Riguardo
agli
spazi di lavoro e alla
postazione, così importante per evitare affaticamenti e disturbi
muscolo-scheletrici o problemi agli occhi, la scheda riporta un disegno che
rappresenta una
postazione corretta dal
punto di vista ergonomico.
Dal
disegno - che vi invitiamo a visionare - è possibile rilevare diversi
suggerimenti per le postazioni. Ad esempio che:
-
la sedia deve avere uno schienale o un supporto lombare adeguato e deve essere
ampiamente regolabile;
-
la distanza tra gli occhi e lo schermo regolabile del PC deve essere dai 50 ai
70 cm;
-
l’angolo suggerito delle gambe al ginocchio è di 90° e potrebbe essere utile un
poggiapiedi.
Per
suggerimenti più dettagliato sulla postazione di lavoro in relazione a
scrivania, sedia, schermo del videoterminale e altri strumenti di lavoro, vi
rimandiamo a precedenti articoli
di PuntoSicuro sul tema.
Veniamo
a una breve classificazione dei
principali
fattori di rischio in ufficio:
-
“inalazione polveri di toner;
-
stress psicofisico (dovuto alla routine);
-
affaticamento visivo;
-
disturbi muscolo-scheletrici per posture scorrette;
-
scivolamenti o cadute;
-
elettrocuzione
-
radiazioni non ionizzanti”.
Questa
è invece una breve rassegna di
interventi/disposizioni/procedure
per ridurre i rischi:
-
“utilizzare schermi protettivi durante l’uso dei videoterminali per evitare
l’affaticamento visivo;
-
adottare una posizione di
lavoro comoda ed ergonomica;
-
non assumere posizioni scomode per lunghi periodi, ma nel caso fosse
necessario, interrompere spesso il lavoro per poter rilassare la muscolatura;
-
durante lo svolgimento del lavoro, praticare semplici esercizi di rilassamento,
stiramento e rinforzo della muscolatura;
-
verificare periodicamente l’integrità dei cavi delle apparecchiature elettriche
utilizzate;
-
predisporre tutti gli interventi tecnici, organizzativi e procedurali
concretamente attuabili al fine di ridurre al minimo gli eventuali rischi
derivanti dall’esposizione al rumore” (Art. 192 del Decreto legislativo 81/2008);
-
“verificare l’uso costante dei D.P.I. da parte di tutto il personale operante”
(Art. 77 del D.lgs.
n. 81/2008).
La
scheda sottolinea poi che “la
carenza di
formazione del personale, incide significativamente sulle probabilità di
accadimento dei rischi”.
Ad
esempio il personale deve frequentare
corsi di formazione, in merito a:
-
“sicurezza e salute nei luoghi di lavoro;
-
videoterminali ed ergonomia del posto di lavoro;
-
movimentazione manuale dei carichi”.
In
relazione ai rischi evidenziati dalla scheda potrebbe essere necessario
utilizzare, come dispositivo di protezione personale, una
mascherina per la protezione di polveri a media tossicità.
La
mascherina (UNI EN 149, Apparecchi
di protezione delle vie respiratorie) ha la funzione di evitare l’inalazione
di polvere in caso di sostituzione del toner della stampante.
Inoltre
“si consiglia l’utilizzo di lenti oftalmiche durante l’uso prolungato di videoterminali”.
Infine
qualche cenno relativo alla
sorveglianza
sanitaria.
La
sorveglianza sanitaria risulta infatti essere obbligatoria per tutti i lavoratori
videoterminalisti, cioè i lavoratori che utilizzano il personal computer per
più di 20 ore alla settimana.
Questi
lavoratori “devono sottoporsi ai controlli così come stabilito dall’art. 20
lett. I) del D.Lgs.
81/08 e dal protocollo sanitario stabilito dal
medico competente aziendale. Non risulta invece obbligatoria la sorveglianza
sanitaria nel caso in cui i lavoratori utilizzino il videoterminale per un
tempo inferiore a quanto sopra indicato”.
Enti
bilaterali della provincia di Varese, Organismo Paritetico Provinciale, “ Rischi
in ufficio”, scheda tecnica (formato PDF, 190 kB).
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