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"L’ABC degli incendi: misure di prevenzione e misure precauzionali"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio incendio
12/10/2012 - Parlando in questi anni di
sicurezza antincendio PuntoSicuro ha affrontato sia gli aspetti
relativi alle misure di
prevenzione, per ridurre il rischio mediante la riduzione della frequenza
di un incendio, sia quelli relativi alla protezione, tese alla riduzione della
magnitudo (entità delle possibili perdite e dei danni conseguenti al verificarsi
dell'incendio).
Attraverso
i documenti prodotti sul sito del Comando
Provinciale Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno è possibile approfondire il
tema delle
misure di prevenzione e
delle
misure precauzionali di esercizio.
Nelle
“
Slide corso antincendio parte
1”, relative a un corso di prevenzione incendi per lavoratori
incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio,
evacuazione dei luoghi di lavoro e gestione delle emergenze (art. 37 comma 9
del Decreto legislativo 81/2008), a cura
dell’Ing. Mauro Malizia (Comando dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno), si fa
riferimento alla
misure di prevenzione
finalizzate alla “riduzione della probabilità di accadimento” di un incendio.
Queste
le principali:
-
realizzazione di impianti elettrici a
regola d'arte: infatti “gli incendi dovuti a cause elettriche ammontano a
circa il 30% della totalità di tali sinistri”. È una misura di prevenzione
molto importante e mira “alla realizzazione di impianti elettrici a regola
d'arte ( D.M.
sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, norme CEI)” con lo scopo di
“ridurre le probabilità d'incendio, evitando che l’impianto elettrico
costituisca causa d’innesco”. Sono diverse le tipologie di anomalie di un
impianto elettrico che possono causare principi d'incendio: “corti circuiti,
conduttori flessibili danneggiati, contatti lenti, surriscaldamenti dei cavi o
dei motori, guaine discontinue, mancanza di protezioni, sottodimensionamento
degli impianti, apparecchiature di regolazione mal funzionanti, ecc”.
-
collegamento elettrico a terra di
impianti, strutture, serbatoi ecc.: il documento indica che “la messa
a terra di impianti, serbatoi ed altre strutture impedisce che su tali
apparecchiature possa verificarsi l'accumulo di cariche elettrostatiche
prodottesi per motivi di svariata natura (strofinio, correnti vaganti ecc.). La
mancata dissipazione di tali cariche potrebbe causare il verificarsi di
scariche elettriche anche di notevole energia le quali potrebbero costituire
innesco di eventuali incendi specie in quegli ambienti in cui esiste la
possibilità di formazione di miscele di gas o vapori infiammabili”;
-
installazione di impianti parafulmine:
le scariche
atmosferiche costituiscono una delle principali cause d'incendio.
“Specialmente nelle zone ad alta attività ceraunica (relativa alla quantità di
fulmini che cadono in una data zona, ndr) è necessario realizzare impianti di
protezione contro le scariche atmosferiche (parafulmine o ‘gabbia di Faraday’).
Essi creano una via preferenziale per la scarica del fulmine a terra evitando
che esso possa colpire gli edifici o le strutture che si vogliono proteggere”.
-
dispositivi di sicurezza degli impianti
di distribuzione e di utilizzazione delle sostanze infiammabili: tali
impianti devono essere dotati di dispositivi di sicurezza (“termostati;
pressostati; interruttori di massimo livello, termocoppie per il controllo di
bruciatori, dispositivi di allarme, sistemi di saturazione e sistemi di
inertizzazione, ecc”.
-
ventilazione dei locali: “la
ventilazione naturale o artificiale di un ambiente dove possono accumularsi gas
o vapori infiammabili evita che in tale ambiente possano verificarsi
concentrazioni al di sopra del limite inferiore del campo d'infiammabilità. Nel
dimensionare e posizionare le aperture o gli impianti
di ventilazione necessario tenere conto sia della quantità che della
densità dei gas o vapori infiammabili che possono essere presenti”;
-
impiego di strutture e materiali
incombustibili: “quanto più ridotta la quantità di strutture o materiali
combustibili presente in un ambiente tanto minori sono le probabilità che possa
verificarsi un incendio. Pertanto potendo scegliere tra l'uso di diversi
materiali dovrà sicuramente essere data la preferenza a quelli che, pur
garantendo analoghi risultati dal punto di vista della funzionalità e del
processo produttivo, presentino caratteristiche di incombustibilità”;
-
adozione di pavimenti ed attrezzi
antiscintilla: misure indispensabili “qualora negli ambienti di lavoro venga
prevista la presenza di gas, polveri o vapori infiammabili”;
-
segnaletica di sicurezza, riferita
in particolare ai rischi presenti nell’ambiente di lavoro”.
Veniamo
agli
accorgimenti comportamentali
per prevenire gli incendi, alle
misure
precauzionali di esercizio. Il loro principale obiettivo è quello di
“permettere, attraverso una corretta gestione, di non aumentare il livello di
rischio reso a sua volta accettabile attraverso misure di prevenzione e di
protezione”.
Tali
misure precauzionali di esercizio possono essere realizzate attraverso:
-
“
analisi delle cause di incendio più
comuni;
-
informazione e formazione antincendi;
-
controlli degli ambienti di lavoro e
delle attrezzature;
-
manutenzione ordinaria e straordinaria”.
Riguardo
alle
analisi delle cause di incendio
più comuni, il personale deve adeguare i comportamenti ponendo particolare
attenzione a:
-
deposito e utilizzo di materiali
infiammabili e facilmente combustibili:
quando possibile il quantitativo dei materiali infiammabili o facilmente
combustibili deve essere “limitato a quello strettamente necessario e tenuto
lontano dalle vie di esodo. I quantitativi in eccedenza devono essere
depositati in appositi locali o aree. Ove possibile, sostituire le sostanze
infiammabili con altre meno pericolose. Il deposito di materiali infiammabili
deve essere realizzato in luogo isolato o locale separato tramite strutture e
porte resistenti al fuoco. I lavoratori che manipolano sostanze infiammabili o
chimiche pericolose devono essere adeguatamente addestrati. I lavoratori devono
essere anche a conoscenza delle proprietà delle sostanze e delle circostanze
che possono incrementare il rischio di incendio ( schede
di sicurezza). I materiali di pulizia combustibili devono essere tenuti in
appositi ripostigli o locali”;
-
utilizzo di fonti di calore: il
documento ricorda che una delle cause più comuni di incendio è l’impiego e
detenzione delle “bombole di gas utilizzate negli apparecchi di riscaldamento
(anche quelle vuote)” o il “deposito di materiali combustibili sopra o in
vicinanza degli apparecchi di riscaldamento”. Altre cause comuni sono
l’utilizzo di “apparecchi in ambienti non idonei (presenza di infiammabili,
alto carico di incendio etc.)” e l’utilizzo di “apparecchi in mancanza di
adeguata ventilazione degli ambienti (norme UNI-CIG)”. In particolare i luoghi
“dove si effettuano lavori
di saldatura o di taglio alla fiamma, devono essere tenuti liberi da
materiali combustibili, tenendo presente il rischio legato alle eventuali
scintille”;
-
impianti ed attrezzature elettriche:
è necessario istruire il personale “sul corretto uso delle attrezzature e degli
impianti elettrici e in modo da essere in grado da riconoscere difetti. Le
prese multiple non devono essere sovraccaricate per evitare surriscaldamenti
degli impianti. In caso di alimentazione provvisoria di un’apparecchiatura
elettrica, il cavo elettrico deve avere la lunghezza strettamente necessaria e
posizionato in modo da evitare danneggiamenti. Le riparazioni elettriche devono
essere effettuate da personale competente e qualificato”. Non bisogna
dimenticare che “tutti gli apparecchi di illuminazione producono calore e
possono essere causa di incendio”;
-
il fumo e l'utilizzo di portacenere:
“occorre identificare le aree dove il fumo
delle sigarette può costituire pericolo di incendio e disporne il divieto,
in quanto la mancanza di disposizioni a riguardo è una delle principali cause
di incendi. Nelle aree ove sarà consentito fumare, occorre mettere a
disposizione idonei portacenere che dovranno essere svuotati regolarmente. I
portacenere non debbono essere svuotati in recipienti costituiti da materiali
facilmente combustibili, né il loro contenuto deve essere accumulato con altri
rifiuti. Non deve essere permesso di fumare nei depositi e nelle aree
contenenti materiali facilmente combustibili od infiammabili”;
-
rifiuti e scarti di lavorazione
combustibili: “non debbono essere depositati, neanche in via temporanea,
lungo le vie di esodo (corridoi, scale, disimpegni) o dove possono entrare in
contatto con sorgenti di ignizione. L'accumulo di scarti di lavorazione deve
essere evitato ed ogni scarto o rifiuto deve essere rimosso giornalmente e
depositato in un’area idonea fuori dell'edificio;
-
aree non frequentate: tutte le aree
che generalmente non sono frequentate da personale (ad esempio scantinati,
locali deposito) – inclusa ogni area dove un incendio potrebbe svilupparsi
senza preavviso – “devono essere tenute libere da materiali combustibili non
essenziali. Devono essere adottate precauzioni per proteggere tali aree contro
l'accesso di persone non autorizzate”;
-
misure contro gli incendi dolosi: “scarse
misure di sicurezza e mancanza di controlli possono consentire accessi non
autorizzati nel luogo di lavoro, comprese le aree esterne, e ciò può costituire
causa di incendi dolosi. Occorre prevedere adeguate misure di controllo sugli
accessi ed assicurarsi che i materiali combustibili depositati all'esterno non
mettano a rischio il luogo di lavoro”.
Il
documento – che vi invitiamo a visionare interamente, anche in relazione alla
presenza di utili immagini esplicative – riporta poi alcune indicazioni sull’
informazione e formazione antincendi.
Infatti
è obbligo del datore di lavoro fornire ai lavoratori un’adeguata informazione e
for-mazione (D.Lgs. 81/2008) con riferimento a: rischi legati all'attività
dell'impresa in generale ed alle specifiche mansioni svolte; misure di
prevenzione e di protezione incendi adottate in azienda; procedure da adottare
in caso di incendio; nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure
di prevenzione incendi, lotta antincendi e gestione delle emergenze e
pronto soccorso; nominativo del responsabile e degli addetti del servizio di
prevenzione e protezione”.
Nelle
misure precauzionali di esercizio è incluso il
controllo degli ambienti di lavoro.
Ad
esempio con “
regolari verifiche (con
cadenza predeterminata) nei luoghi di lavoro finalizzati ad accertare il mantenimento
delle misure di sicurezza antincendio. In proposito e opportuno predisporre
idonee liste di controllo”.
Questa
è una breve
tabella dei controlli di
sicurezza da effettuare periodicamente:
-
“le vie di uscita quali passaggi, corridoi, scale, devono essere controllate
per assicurare che siano libere da ostruzioni e pericoli;
-
le porte sulle vie di uscita devono essere controllate per assicurare che si
aprano facilmente;
-
le porte resistenti al fuoco devono essere controllate per assicurarsi che non
sussistano danneggiamenti e che chiudano regolarmente;
-
le apparecchiature elettriche che non devono restare in servizio vanno messe
fuori tensione;
-
le fiamme libere devono essere spente o lasciate in condizioni di sicurezza;
-
i rifiuti e gli scarti combustibili devono essere rimossi;
-
i materiali infiammabili devono essere depositati in luoghi sicuri;
-
il luogo di lavoro deve essere assicurato contro gli accessi incontrollati”.
Infine,
riguardo alle
verifiche e manutenzione
sui presidi antincendio, occorre “sorveglianza ma anche controllo periodico
cioè manutenzione (ordinaria e straordinaria)”.
In
particolare “devono essere oggetto di regolari verifiche i seguenti impianti:
-
impianti per l'estinzione degli incendi;
-
impianti per la rilevazione e l'allarme in caso di incendio;
-
impianti elettrici;
-
impianti di distribuzione ed utilizzo del gas;
-
impianti a rischio specifico (montacarichi, centrali termiche, cucine, ecc.)”.
In
particolare devono essere “mantenute in efficienza ed essere oggetto di
regolari verifiche tutti gli impianti e le misure
antincendio previste:
-
per garantire il sicuro utilizzo delle vie di uscita;
-
relative alla illuminazione di sicurezza;
-
per l'estinzione degli incendi;
-
per la rivelazione e l'allarme in caso di incendio.
Si
ricorda che “l’attività di controllo periodica e la manutenzione deve essere
eseguita da personale competente e qualificato, e gli inconvenienti riscontrati
vanno registrati e comunicati ai responsabili”.
Comando
dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, “ Slide
corso antincendio parte 1”, a cura dell’ Ing. Mauro Malizia - Comando dei
Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, documento tratto da un corso per addetti
antincendio e pubblicato sul sito del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del
Soccorso Pubblico e della Difesa Civile (formato PDF, 2.48 MB).
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