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"Le sostanze e i prodotti pericolosi utilizzati in edilizia"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
18/02/2013 - Nel mondo edile i rischi per i lavoratori non dipendono solo dalle cadute
dall’alto, dall’investimento dei mezzi o dall’utilizzo errato delle
attrezzature. Spesso nei cantieri solo utilizzati anche
sostanze e prodotti pericolosi che possono provocare gravi
patologie.
Per
trovare alcune informazioni su questi rischi in edilizia presentiamo un
intervento che si è tenuto ad un seminario organizzato dall’ Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Roma.
Nel
seminario “
Sostanze Pericolose: agenti
chimici-esposizione amianto. Ricadute applicative sulle attività dei
Coordinatori”, che si è tenuto a Roma il 5 marzo 2012, l’ingegnere Giuliano
Degl'Innocenti ha relazionato su “
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia. Ovvero: agenti chimici
pericolosi”.
Il relatore, dopo aver fornito esaurienti
informazioni sulla normativa vigente con riferimento al Decreto legislativo
81/2008, riporta un breve
elenco di
sostanze e prodotti pericolosi che si utilizzano in edilizia:
- “adesivi (adesivi per pavimenti, adesivi per
pareti e soffitti);
- additivi per calcestruzzi e malte cementizie:
acceleranti, aeranti, plasticizzanti, ritardanti;
- detergenti per murature: antialghe, antimuffa, svernicianti,
detergenti per prodotti grassi (catrami, asfalto, ecc.);
- trattamenti protettivi e decorativi delle
murature: prodotti e membrane impermeabilizzanti, prodotti antimuffa;
- trattamenti protettivi e decorativi dei metalli:
primer, pitture antiruggine, mani di fondo;
- trattamenti protettivi e decorativi del legno:
mani di finitura e mani di fondo, prodotti svernicianti primer, vernici per
interni ed esterni;
- trattamenti di finitura per pavimenti: membrane
impermeabilizzanti, vernici a finire, induritori, spiananti, turapori e
trattamenti antipolvere;
- trattamenti delle casserature: pitture per
casseforme, disarmanti, ritardanti superficiali;
- intonaci: a base di resine, a base di silicati;
- isolanti a base di schiume;
- solventi”.
Si ricorda poi che i
preparati pericolosi hanno una
classificazione
differente a seconda della concentrazione delle sostanze pericolose che li
compongono.
Nell’intervento è presente un esempio relativo ai
rischi della candeggina, dell’ipoclorito di sodio, con riferimento anche alla
classificazione e alle frasi di rischio correlate al Regolamento CE n. 1272/2008.
Gli agenti chimici sono classificati anche in
relazione a forma e dimensioni.
Ad esempio si possono presentare in forma di
aerosol:
-
fibre:
“corpo solido allungato a forma di filamento presente in ogni prodotto,
sostanza o materiale di origine naturale, artificiale o sintetico. Per
convenzione, a fini di interesse igienistico, si definiscono fibre quelle che
sono contraddistinte da un rapporto lunghezza/diametro uguale o maggiore di 3”;
-
polveri:
“particelle solide di dimensioni micrometriche che si formano durante la
manipolazione meccanica o manuale del corpo di partenza, o che si formano per
particolari fenomeni fisici”. Fino a 4÷5 micron polveri inalabili, fino a 100
micron polveri respirabili (convenzione ACGIH). Ricordiamo che il micrometro è
un'unità di misura della lunghezza corrispondente a un milionesimo di metro;
-
fumi:
“particelle solide di dimensioni inferiori a quelle delle polveri, che si
formano dalla condensazione di solidi precedentemente evaporati dopo essere
stati allo stato di fusione, oppure derivano da reazioni chimiche, quali quelle
di combustione”;
-
nebbie:
“goccioline micrometriche che si formano dalla condensazione della fase vapore
di una sostanza originariamente allo stato liquido”.
O in forma di
aerodispersi:
-
gas:
“aeriformi che, alla temperatura ambiente (convenzionalmente fissata a 25 °C),
non possono essere condensati per semplice aumento di pressione: essi quindi,
alla temperatura ambiente, non possono mai essere in presenza della propria
fase liquida o solida”;
-
vapori:
“aeriformi che possono coesistere, alla temperatura ambiente, con la propria
fase liquida o solida”.
Riguardo ai rischi delle polveri
l’intervento si sofferma ad esempio sulle:
- “
polveri
inerti che “
non alterano la struttura
dell’apparato respiratorio, non determinano insorgenza di malattie organiche
significative né effetti tossici specifici, possono dar luogo a modificazioni
tessutali potenzialmente reversibili: broncopneumopatie aspecifiche” (ad
es. calcare, caolino, gesso, ecc.);
-
polveri
fibrogene che “
possono alterare
permanentemente l’architettura degli alveoli, possono dare reazioni con i
tessuti di gravità variabile, non consentono la reversibilità dell’alterazione,
creano stati di aggravamento anche dopo la cessazione dell’esposizione. Es:
Polveri contenenti silice libera cristallina”.
Riguardo in particolare alle
polveri silicotigene, contenenti silice
libera cristallina (SiO2), si ricorda che l’esposizione può
avvenire in “opere di demolizione nei manufatti, uso di strumenti vibranti su
cemento e calcestruzzo, sabbiatura di superfici,
lavori di scavo delle gallerie”.
Per prevenire le patologie correlate
all’esposizione, con particolare riferimento alla silicosi, sono riportati
alcuni
suggerimenti:
- “bagnare il materiale in lavorazione;
- usare utensili a bassa velocità;
- aspirazione localizzata della polvere;
- usare dispositivi
di protezione individuali D.P.I. (maschere per polveri);
- evitare di usare materiale ad alto contenuto di
silice”.
Il documento relativo all’intervento,
che vi invitiamo a visionare, riporta diverse informazioni e indicazioni per la
prevenzione nel trattamento di molte sostanze e prodotti (polveri di legno,
polveri di lana di vetro, bitumi, catrami, peci, pitture, vernici, cementi,
...).
Concludiamo questa breve presentazione parlando
degli
oli disarmanti.
Si è generalmente esposti a tali oli nella “preparazione
di casseforme metalliche e in legno per getti di calcestruzzo (disarmo rapido)”
e l’assorbimento avviene “per inalazione nell’applicazione a spruzzo” o “per
contatto nell’applicazione a pennello”.
Questi alcuni
suggerimenti per la prevenzione:
- “evitare l’uso di oli esausti;
- applicare a pennello;
- D.P.I. maschere
per vapori, nebbie e fumi tossici;
- uso di aspirazione localizzata”.
“ Sostanze
e prodotti pericolosi in edilizia. Ovvero: agenti chimici pericolosi”, a
cura dell’ingegnere Giuliano Degl'Innocenti, intervento al seminario “Sostanze
Pericolose: agenti chimici-esposizione amianto. Ricadute applicative sulle
attività dei Coordinatori” (formato PDF, 812 kB).
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