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"Sovraccarico biomeccanico nell’industria alimentare"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
25/02/2013 - I
rischi di sovraccarico
biomeccanico degli arti superiori sono diffusi in numerose attività, come
ci mostra la monografia Inail “ Schede di
rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della
piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”.
Ci
occupiamo oggi in particolare, con riferimento al contenuto delle schede, dei
settori della
lavorazione di carni e
della
produzione dei derivati del latte.
Ricordiamo
che tali schede, che vi invitiamo a leggere,
non sono uno strumento “fai da te” per la valutazione
del rischio da sovraccarico. E i dati contenuti nelle schede non sostituiscono
comunque l’osservazione diretta delle lavorazioni svolte e la consultazione dei
lavoratori sulle prassi di lavoro.
Scheda 12 - Lavorazione
carni cunicole - Macellazione conigli
L’attività
è inserita nella linea di produzione di uno stabilimento
di macellazione, lavorazione e preparazione di carni cunicole. In
particolare l’operatore, con coltello manuale, “recide la vena giugulare dei
capi (conigli) in macellazione” ed è stata valutata una “parte rappresentativa
(1 minuto) della macellazione”.
Dopo
aver indicato i fattori di rischio (ad esempio ricordando che entrambi i gomiti
e il polso dx sono in postura incongrua per circa 1/3 del tempo di ciclo e che
c’è una stereotipia elevata a carico di entrambi gli arti), si riportano
rischi elevati per l’arto destro a
partire da attività di 6 ore.
Riguardo
alla
prevenzione se non possono essere
ipotizzate “modifiche significative dei valori di produttività (ad esempio
riducendo la velocità della linea di produzione) ed al contempo delle modalità
operative (incremento del personale adibito al compito)”, diventa
indispensabile programmare:
-
“idonei tempi di pausa e recupero;
-
la rotazione giornaliera del personale adibito alla macellazione su postazioni
di lavoro meno inficianti per il sovraccarico biomeccanico agli arti superiori”
(se il personale fosse adibito alla suddetta attività per meno di 4 ore
giornaliere, si avrebbe per l’arto dx un rischio di entità lieve/molto lieve e
per quello sx di entità molto lieve/accettabile).
Scheda 13 - Lavorazione
carni cunicole - Disosso conigli
In
questo caso le carcasse di coniglio in lavorazione, “prelevate da una cassetta
adiacente alla postazione di lavoro, vengono disossate con un coltello manuale.
Gli scarti vengono riposti su un nastro trasportatore adiacente”.
In
questo caso si è considerato “come ciclo di lavoro, il disosso di una carcassa
(2 minuti)”, compito che comporta “il mantenimento di frequenze elevatissime
con l’arto dx, mentre l’arto sx esegue movimenti rapidi e costanti (azioni tecniche
dinamiche)” e uso di forza, di grado moderato, da parte dell’arto sx.
In
questo caso lo
scenario lavorativo
analizzato mostra un rischio elevato per l’arto dx a partire da 8 ore di lavoro
(e rischio medio dalle 4 ore lavorative) e per l’arto sx da 6 ore di lavoro.
Anche
in questo caso, se non si possono avere modifiche significative dei valori di
produttività e delle modalità operative, sono indispensabili idonei tempi di
pausa e recupero e una rotazione giornaliera del personale adibito al disosso
dei conigli su postazioni di lavoro meno inficianti per il sovraccarico
biomeccanico agli arti superiori.
Si
consiglia inoltre l’uso di
coltelli
dotati di impugnatura ergonomica.
Scheda 14 - Lavorazione
carni avicole - Disosso cosce di pollo
Per
questa attività le carni in lavorazione giungono alla postazione di lavoro su
un nastro trasportatore. L’operatore “preleva le cosce, ponendole sul bancone
di lavoro e procede al disosso con uso di coltello manuale”.
Anche
in questo caso sono previste frequenze elevatissime con l’arto dx. Il “disosso
di una singola coscia ha una durata di circa 10 secondi”.
Se
gli interventi di prevenzione sono gli stessi consigliati per il disosso
conigli (tempi di pausa e recupero, rotazione giornaliera e coltelli ergonomici),
si indica che con “un’adibizione alla suddetta attività inferiore a 4 ore
giornaliere, la stessa potrebbe essere caratterizzata da un rischio di entità
lieve/molto lieve a carico di entrambi gli arti”.
Scheda 15 - Lavorazione
carni avicole - Confezionamento cotolette di pollo
Le
cotolette, “tramite un nastro trasportatore, giungono alla postazione di lavoro
occupata dall’operatore; quest’ultimo procede, con la mano dx, al prelevamento
delle stesse al fine di riporle in confezioni in plastica mantenute con la mano
sx, adagiandole infine, una volta riempite, su un altro nastro parallelo al
primo”. Il compito è “inserito nella linea di produzione di uno stabilimento di
macellazione, lavorazione e preparazione di carni avicole”.
In
questa attività si ha un rischio
di sovraccarico elevato per l’arto dx a partire da 6 ore di lavoro e per
l’arto sinistro a partire da 8 ore. Per entrambi gli arti il rischio è medio
già a partire da 4 ore lavorative.
Dunque
anche in questo caso “con un’adibizione alla suddetta attività inferiore a 4
ore giornaliere, la stessa potrebbe essere caratterizzata da un rischio di
entità lieve/molto lieve a carico di entrambi gli arti”.
Scheda 16 -
Confezionamento ricotta
Tale
attività è inserita nella linea di produzione di un caseificio
industriale.
Nel
caso analizzato “le singole ricotte hanno un peso pari a 1 - 1.5 kg” e in ciascun
contenitore di polistirolo “vengono posizionate n. 4 ricotte, per un peso
complessivo pari a 4 - 6 kg”. L’operatore provvede a:
-
“prelevare le ricotte poste in cestini di plastica, per riporle sul banco di
lavoro;
-
confezionare le ricotte avvolgendole in fogli plastificati;
-
posizionare le ricotte confezionate in contenitori di polistirolo;
-
chiudere e trasferire i contenitori su pallet adiacente”.
In
questo caso si ha a che fare con: “l’effettuazione di movimenti molto rapidi e
costanti (azioni tecniche dinamiche) con entrambi gli arti”; presenza di
stereotipia moderata; forza di grado moderato per meno di 1/3 del tempo di ciclo;
polsi di entrambi gli arti in flesso-estensione per circa 1/3 del tempo di
ciclo; mantenimento della presa in pinch per circa tutto il tempo a carico di
entrambi gli arti superiori”.
Lo
scenario lavorativo mostra un rischio
di sovraccarico elevato entrambi gli arti a partire da 6 ore di lavoro (medio
già a partire da 4 ore).
Riguardo
alla
prevenzione si ricorda che
nella postazione di lavoro in esame il confezionamento delle ricotte è portato
a termine nell’ambito di una linea di produzione industriale, ma “l’operatore
non è soggetto a ritmi di lavoro determinati dal funzionamento di macchinari”.
Anche
in questo caso sono consigliati, se non si possono avere modifiche
significative dei valori di produttività e delle modalità operative, idonei
tempi di pausa e recupero e una “rotazione giornaliera del personale adibito al
confezionamento delle ricotte su postazioni di lavoro meno inficianti per il
sovraccarico biomeccanico agli arti superiori”.
Scheda 17 - Confezionamento
mozzarelle
L’operatore
provvede a:
-
“sistemare i contenitori in plastica sul bancone;
-
prelevare ed inserire nei contenitori le mozzarelle in uscita dal nastro
trasportatore (in numero di 5 per contenitore);
-
chiudere e trasferire i contenitori su pallet adiacente”.
Si
indica che tale confezionamento delle mozzarelle “è portato a termine
nell’ambito di una linea di produzione, con il mantenimento di ritmi di lavoro
difficilmente modificabili”.
Nell’attività
si ha un rischio di sovraccarico elevato per l’arto dx a partire da 6 ore di
lavoro e per l’arto sinistro a partire da 8 ore. Per entrambi gli arti il
rischio è medio già a partire da 4 ore lavorative. E “con un’adibizione
inferiore a 4 ore giornaliere, l’attività in esame potrebbe essere
caratterizzata da indici di rischio di entità lieve/molto lieve a carico di
entrambi gli arti superiori”.
Scheda 18 -
Confezionamento scamorze
In
ciascun “contenitore di polistirolo vengono posizionate n. 9 scamorze, per un
peso totale di poco più di 3.5 kg. L’operatore provvede a:
-
prelevare e sistemare i contenitori di polistirolo sui ripiani sui quali sono
appese le scamorze;
-
prelevare dai ripiani le scamorze al fine di inserirle nei contenitori di
polistirolo;
-
chiudere e trasferire i contenitori su pallet adiacente”.
Rimandando
i lettori alla scheda per i possibili interventi di prevenzione, simili a
quanto visto per le altre attività, concludiamo segnalando che nel confezionamento
scamorze il rischio di sovraccarico rimane
medio
per entrambi gli arti, anche considerando otto ore di lavoro. Tuttavia con “un’adibizione
inferiore a 4 ore giornaliere, l’attività in esame potrebbe essere
caratterizzata da indici di rischio di entità lieve/molto lieve”.
Contarp
Inail, “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti
superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e
dell’agricoltura”, edizione 2012, pubblicazione realizzata da Consulenza Tecnica
Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) di Direzione Regionale Marche,
Direzione Regionale Liguria, Direzione Regionale Toscana; Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi, Raffaella
Compagnoni, Marina Mameli, Eleonora Mastrominico, Daniela Sarto con la
collaborazione di Silvia Mochi (formato PDF, 3.67 MB).
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