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"Autotrasporti: le condizioni psicofisiche e gli incidenti stradali"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
27/02/2013 - I dati di una ricerca della Fondazione ANIA, condotta tramite
interviste, mostrano che almeno nel 76% dei casi di incidente stradale le cause sono da
ricondursi a
fattori umani, in
particolare alla
distrazione (46%).
Per
questo motivo per favorire la prevenzione degli incidenti è fondamentale
affrontare il tema della
sicurezza
comportamentale, cercare di modificare i comportamenti sbagliati e far
diventare la sicurezza uno stato mentale.
È
questo l’approccio con cui Sandro Vedovi (Esperto sicurezza stradale e risk
management Fondazione ANIA) e Giorgio Ghedini (Medico del lavoro AUSL Bologna,
Esperto di comunicazione del rischio) hanno partecipato in territorio bolognese
a un Corso di formazione
specifica per la prevenzione del rischio di incidente stradale
nell’autotrasporto
( Ausl Bologna, ottobre/novembre
2012).
Nel
loro intervento “
Salute e sicurezza:
meno rischi sulla strada. L’uomo al centro: salute e comportamenti”
sottolineano che per ridurre gli incidenti stradali si può intervenire su 4
aree:
-
“
conoscenza del sé: sapere
individuare le proprie capacità psico-fisiche, curare il proprio corpo al fine
di guidare in condizioni ottimali;
-
conoscenza delle regole: essere al
corrente delle norme previste dal codice della strada e di quelle
comportamentali dettate dal buon senso;
-
conoscenza delle criticità: imparare
a condurre al meglio il veicolo, conoscere le reazioni dell’automezzo nelle
varie condizioni ambientali e stradali;
-
conoscenza del veicolo: imparare ad
utilizzare al meglio i sistemi di sicurezza attiva e passiva ed effettuare
correttamente le manutenzioni”.
Ci
soffermiamo in questo caso sulle
condizioni
psicofisiche, intendendo con queste un insieme di fattori di natura fisica
(vista, circolazione sanguigna, riflessi, alimentazione, digestione, sonno,
riposo, ...) e natura psichica (stress, stati emotivi, attenzione, distrazione,
...).
Le
slide relative all’intervento, che vi invitiamo a visionare, riportano i
requisiti psicofisici necessari alla guida secondo il Codice della Strada.
In
particolare la normativa è particolarmente attenta al fatto “che la
patente di guida non venga rilasciata
né confermata ai candidati o conducenti colpiti da un’affezione cardiovascolare
ritenuta incompatibile con la sicurezza della guida, dal diabete, da disturbi
endocrini gravi, da malattie del sistema nervoso (es. epilessia) e psichiche,
da gravi malattie del sangue, a chi soffre di insufficienza renale grave, a chi
si trovi in stato di dipendenza attuale da alcool, stupefacenti o sostanze psicotrope né a persone che
comunque consumino abitualmente sostanze capaci di compromettere la loro
idoneità a guidare”.
Riguardo
alle cause di incidenti la
distrazione
e le
non corrette capacità visive
sono tra le principali cause d’incidente: “il sistema visivo è la ‘porta
d’ingresso’ del 90% delle informazioni necessarie alla guida”.
E
“
la fascia di popolazione con problemi
alla vista è in continuo aumento. Secondo alcune stime dell’Istituto
Superiore di Sanità, in Italia, oltre 1 milione e seicentomila persone sono
affette da gravi patologie oculari”. In particolare alcune analisi campionarie
(CRA - ACNielsen), svolte su un “campione eterogeneo di cittadini italiani”,
evidenziano “che
dopo i quarant’anni più
di sette italiani su dieci, circa il 71,2 per cento, soffrono di almeno un
disturbo di tipo visivo come presbiopia, miopia, astigmatismo e
ipermetropia. Il problema della vista più diffuso è la
presbiopia, colpisce, infatti, il 44,3 per cento degli italiani
senza grandi differenze fra uomini e donne”.
Dopo
aver presentato le patologie più diffuse che portano a problemi visivi
(glaucoma, diabete, ipermetropia, occhio secco), l’intervento si sofferma su:
-
diplopia: “sdoppiamento
dell’immagine, causato il più delle volte da difetti di sovrapposizione delle
immagini retiniche provenienti dai due occhi. E’ molto invalidante, specie in
attività dinamiche quali la guida”;
-
deformazione delle immagini: la
deformazione, “di solito monoculare, può essere transitoria o permanente, ed è
spesso legata da un’affezione vascolare o degenerativa che compromette
l’organizzazione della macula”;
-
discriminazione dei colori: “alcune
persone hanno problemi ad identificare i colori primari (soprattutto rosso e
verde). Chi è affetto da protanopia o deuteranopia (difetti totali della
visione rispettivamente del colore rosso e verde) avrà grossi problemi in
diverse importanti situazioni (semafori e simili)”.
Inoltre
l’
avanzare dell’età “provoca
alterazioni varie dell’occhio, del cervello e quindi dell’efficienza visiva
complessiva, che diminuisce in maniera sensibile soprattutto per quando
riguarda la sensibilità al contrasto ed alle basse luci”. In generale “il
guidatore in età avanzata soffre maggiormente di un calo della prontezza di
captazione dell’immagine più che dell’acuità visiva assoluta”.
Dopo
aver parlato dell’importanza degli
occhiali da sole (occhiali da sole di buona qualità possono ridurre l’effetto
abbagliamento), l’intervento si sofferma sulla
distrazione, la principale causa d’incidente.
La
distrazione, “intesa come calo di attenzione alla guida, può
essere provocata da vari fattori: -
stanchezza ai ritmi di studio e lavoro,
allo stress, mancato riposo, patologie, …;
-
alterazione delle condizioni
psicofisiche dovute all’assunzione di sostanze (alcool, droghe, farmaci,
…);
-
strumenti tecnologici presenti
nell’abitacolo del veicolo e che spostano l’attenzione dalla strada (telefono
cellulare, videofonino, radio, navigatore satellitare, computer portatile
etc.)”.
In
particolare il telefono cellulare “(ora anche nella
variante videofonino) viene considerato da vari studi internazionali una tra le
cause principali degli incidenti stradali, perché riduce notevolmente
l’attenzione del guidatore (fino al 50%)”.
Vi
sono anche casi in cui i
fattori di
distrazione visiva sono creati dallo stesso guidatore, ad esempio,
“appoggiando sul cruscotto fogli ed oggetti che creano dannosi riflessi”.
Inoltre
bisogna “evitare assolutamente di appendere davanti agli occhi del guidatore
(ad esempio: allo specchietto retrovisore) oggetti di qualsiasi tipo”: il
“continuo movimento di questi oggetti è un fattore di distrazione e
deconcentrazione troppo spesso sottovalutato”.
Viene
poi sottolineato che il
sonno e la
stanchezza “sono tra i nemici più
pericolosi per chi guida”. Alcuni
suggerimenti
per prevenirli:
-
“mettendoci alla guida riposati;
-
evitando di guidare per troppo tempo consecutivamente (2-3 ore);
-
ascoltando i segnali che il nostro corpo ci manda (difficoltà nel tenere aperti
gli occhi, nel ricordarsi i riferimenti della strada appena percorsa);
-
prendendo delle precauzioni (teniamo nell’abitacolo una temperatura fresca,
evitiamo di mangiare troppo e assumere alcol)”.
Senza
dimenticare che “assieme a dieta ed esercizio fisico, il dormire bene per il
giusto tempo in base all’età, è il terzo pilastro della salute”.
Dopo
aver parlato di alimentazione e di alcol e guida, un argomento più
volte trattato dal nostro giornale, l’intervento si conclude soffermandosi
anche sulle
posture e sull’
ergonomia.
Infatti
il mal di schiena, una delle malattie più diffuse, “non è quasi mai dovuto alle
ossa: quasi sempre dipende da una difficoltà di funzionamento di una sua
minuscola componente (muscoli, legamenti, disco)”. E il fatto che “passiamo
gran parte delle nostre giornate seduti ha ulteriormente aumentato i problemi”.
Non bisogna dunque dimenticare che nel lavoro, nello studio, come in auto è
importante assumere una postura corretta.
“ Salute
e sicurezza: meno rischi sulla strada. L’uomo al centro: salute e comportamenti”, Sandro Vedovi
(Esperto sicurezza stradale e risk management Fondazione ANIA) e Giorgio
Ghedini (Medico del lavoro AUSL Bologna, Esperto di comunicazione del rischio),
intervento al Corso di formazione specifica per la prevenzione del rischio di
incidente stradale nell’autotrasporto (formato PDF, 2.16 MB).
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